Sospetto caso di meningite a Catanzaro. La notizia arriva dai sanitari del Presidio ospedaliero “Pugliese-Ciaccio”, dove risulta ricoverato un bambino di circa 4 anni, frequentante il X Circolo Didattico, Località Fortuna-Verghiello, che hanno allertato subito l’Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, diretta dal dottor Giuseppe De Vito.
I sanitari dell’Asp, pur in mancanza di una conferma della identificazione laboratoristica dell’agente patogeno, si sono, infatti immediatamente attivati, nell’intraprendere l’indagine epidemiologica per individuare la possibile fonte di contagio e le persone esposte da sottoporre a sorveglianza sanitaria e ad eventuale chemioprofilassi.
Dopo aver identificato i cosiddetti “contatti stretti” (persone che sono venute a contatto con il bambino) e conviventi, i sanitari dell’Unità Operativa dell’Asp, (Rita Colace, Adriana Palmieri, Claudio De Santis, Enzo Di Giorgio, Rossella Scalise e Massimo Ventimiglia) hanno quindi attivato le procedure previste in questi casi, tra le quali quelle relative alla prescrizione di adeguata terapia di chemioprofilassi.
Contemporaneamente sono state contattate le autorità scolastiche, disponendo una accurata pulizia e una prolungata aerazione di tutti gli ambienti utilizzati dai bambini.
Questa mattina, tutti i sanitari si sono quindi recati nella scuola di Catanzaro Lido, unitamente all’assessore comunale Nicola Ventura, per tranquillizzare i genitori, garantendo loro che quanto fatto risponde alle procedure di massima sicurezza e che, pertanto, la scuola poteva continuare a svolgere tranquillamente tutte le attività didattiche.
L’intervento dei medici dell’Asp è stato inoltre seguito con attenzione dal maresciallo Filippo Pantaleo e dal brigadiere scelto Alfonso Pace, del NAS, rimasti in stretto contatto con il Ministero della Salute.
Massima allerta quindi, ma anche rassicurazione in tutti i sensi da parte dei responsabili dell’U.O. di Igiene e Sanità Pubblica, Unità Operativa inserita nel Dipartimento di Prevenzione diretto dal dottor Bernardo Cirillo.
Come molti sapranno, la meningite meningococcica è una malattia acuta ad esordio improvviso, caratterizzata da febbre alta, cefalea intensa, nausea, vomito e rigidità nucale; sintomi quasi tutti riscontrati nel bimbo ricoverato presso l’Ospedale “Pugliese-Ciaccio”.
“La trasmissione della malattia – spiega Giuseppe De Vito, dirigente dell’UOISP – avviene solamente per contatto diretto, da persona a persona, attraverso le goccioline respiratorie. Il periodo di incubazione varia da uno a dieci giorni, con una media di quattro. La contagiosità del malato cessa 24 ore dopo l’inizio della profilassi antibiotica.
L’incidenza della meningite da meningococco in Italia è bassa, rispetto al resto d’Europa (3/6 casi per milione di abitanti, contro i 14,5 della media europea).
Al di fuori dell’organismo, il meningococco presenta scarsissima resistenza agli agenti fisici-ambientali (luce solare, essiccamento, ecc) ed ai comuni disinfettanti. Ecco per cui, in questi casi, risulta scientificamente inutile chiudere gli istituti scolastici”.
I sanitari dell’Asp, pur in mancanza di una conferma della identificazione laboratoristica dell’agente patogeno, si sono, infatti immediatamente attivati, nell’intraprendere l’indagine epidemiologica per individuare la possibile fonte di contagio e le persone esposte da sottoporre a sorveglianza sanitaria e ad eventuale chemioprofilassi.
Dopo aver identificato i cosiddetti “contatti stretti” (persone che sono venute a contatto con il bambino) e conviventi, i sanitari dell’Unità Operativa dell’Asp, (Rita Colace, Adriana Palmieri, Claudio De Santis, Enzo Di Giorgio, Rossella Scalise e Massimo Ventimiglia) hanno quindi attivato le procedure previste in questi casi, tra le quali quelle relative alla prescrizione di adeguata terapia di chemioprofilassi.
Contemporaneamente sono state contattate le autorità scolastiche, disponendo una accurata pulizia e una prolungata aerazione di tutti gli ambienti utilizzati dai bambini.
Questa mattina, tutti i sanitari si sono quindi recati nella scuola di Catanzaro Lido, unitamente all’assessore comunale Nicola Ventura, per tranquillizzare i genitori, garantendo loro che quanto fatto risponde alle procedure di massima sicurezza e che, pertanto, la scuola poteva continuare a svolgere tranquillamente tutte le attività didattiche.
L’intervento dei medici dell’Asp è stato inoltre seguito con attenzione dal maresciallo Filippo Pantaleo e dal brigadiere scelto Alfonso Pace, del NAS, rimasti in stretto contatto con il Ministero della Salute.
Massima allerta quindi, ma anche rassicurazione in tutti i sensi da parte dei responsabili dell’U.O. di Igiene e Sanità Pubblica, Unità Operativa inserita nel Dipartimento di Prevenzione diretto dal dottor Bernardo Cirillo.
Come molti sapranno, la meningite meningococcica è una malattia acuta ad esordio improvviso, caratterizzata da febbre alta, cefalea intensa, nausea, vomito e rigidità nucale; sintomi quasi tutti riscontrati nel bimbo ricoverato presso l’Ospedale “Pugliese-Ciaccio”.
“La trasmissione della malattia – spiega Giuseppe De Vito, dirigente dell’UOISP – avviene solamente per contatto diretto, da persona a persona, attraverso le goccioline respiratorie. Il periodo di incubazione varia da uno a dieci giorni, con una media di quattro. La contagiosità del malato cessa 24 ore dopo l’inizio della profilassi antibiotica.
L’incidenza della meningite da meningococco in Italia è bassa, rispetto al resto d’Europa (3/6 casi per milione di abitanti, contro i 14,5 della media europea).
Al di fuori dell’organismo, il meningococco presenta scarsissima resistenza agli agenti fisici-ambientali (luce solare, essiccamento, ecc) ed ai comuni disinfettanti. Ecco per cui, in questi casi, risulta scientificamente inutile chiudere gli istituti scolastici”.