SALERNITANA-CATANZARO 0-0: LA CRONACA

Buona prestazione dei giallorossi che, trascinati da un grande Pastore, ottengono un prezioso punto nella tana della lanciatissima Salernitana. Si può ritornare a sperare.

SALERNO- Con una buona prestazione le Aquile hanno ottenuto un buon punto nella tana di una delle concorrenti alla salvezza. Un pari (0-0) che le alimenta le comunque residue speranze di permanenza nella B dei giallorossi ma che restituisce ai tifosi delle Aquile una squadra più solida in difesa (a proposito, grande rientro di Ivano Pastore, assoluto padrone della retroguardia catanzarese, alla quale ha ridato quella sicurezza che è mancata fino ad ora e che è stata uno dei mali maggiori dei giallorossi), atleticamente più preparata e finalmente ben messa in campo dal suo allenatore. Quello visto in Campania è forse il Catanzaro che più avvicina alle aspettative dei propri tifosi. Già, come al solito encomiabili i supporters giallorossi, che hanno sfidato anche le precarie condizioni atmosferiche per sostenere i propri beniamini. Certo, il cammino è ancora terribilmente in salita ma se le Aquile giocheranno con la grinta e la compattezza vista all’Arechi anche gli ostacoli più duri come il Piacenza si potranno superare o quantomeno affrontare con dignità. La partita non è stata piacevole, vuoi perché le Aquile hanno notevolmente rallentato i ritmi di gioco, vuoi perché non è stata la stessa Salernitana di Perugia (anche se trascinata da un super Bombardini), ma le occasioni non sono mancate. Buono il primo tempo delle Aquile che, salvo nei primi dieci minuti nei quali sono state letteralmente schiacciate nella propria metà campo dai campani, hanno coperto bene gli spazi e si sono resi pericolosi in almeno un paio d’occasioni. Come detto avvio a spron battuto per la Salernitana: già al 1’ tiro da fuori di Brellier e palla a lato. Al 4’ gran colpo di reni di Lafuenti, che respinge in angolo un’incornata di Longo. Al 7’ l’onnipresente Bombardini innesca sulla fascia Palladino che penetra in area e trova il fallo (tra l’altro molto dubbio) di Dei. Rigore, lo stesso attaccante scuola Juve fallisce: spiazzato Lafuenti il pallone però accarezza il palo e si perde a lato. Il suo errore rinvigorisce e non poco i giallorossi che ora provano a spingere con convinzione alla ricerca di un colpo di genio, magari di Myrtaj o Carbone. Al 15’ ci prova La Fortezza ma il suo coraggioso tiro da fuori si perde nella curva dei tifosi granata. Al 31’ occasione più importante della prima frazione per le Aquile: Ambrosio respinge un velenoso cross di Carbone con la palla che arriva a Morabito che si trova la porta spalancata davanti a sé. Ma il cursore di Reggio fallisce colpendo di prima il pallone e mandandolo fuori. Al 33’ Pierotti in area per Myrtaj che di testa spedisce a lato. Al 45’ Coppola viene espulso per doppia ammonizione tra le proteste dei suoi compagnie e del pubblico campano. La decisione da parte del signor De Marco di ammonire l’ex Messina per una presunta simulazione, ci pare dubbia e frettolosa quanto il rigore concesso ai granata. Si va al riposo con le accese proteste dei padroni di casa nei confronti del fischietto della sezione arbitrale di Chiavari. Nella ripresa si ristabilisce subito la parità numerica: Miceli, già ammonito, ingenuamente si fa ammonire per la seconda volta per comportamento ostruzionistico, posizionandosi sul pallone per ritardare l’immediata esecuzione della punizione in favore dei granata. I padroni di casa prendono coraggio, ma devono fare i conti con le ottime prestazioni di La Fortezza che, anche se con qualche fallo di troppo, chiude bene gli spazi a centrocampo, e di Pastore, tornato nuovamente il “Professore” della difesa giallorossa. Le Aquile, inoltre, perdono anche Carbone per infortunio. Una ghiotta occasione per la Salernitana arriva al 79’, quando sul un cross di Bombardini, il neo entrato Rubino irrompe in area e colpisce a botta sicura ma trova il miracoloso salvataggio di Nocerino sulla linea. Poi sul proseguo dell’azione Polenghi sfiora il palo. Poi non accade più nulla se non qualche pericolosa punizione di Bombardini e la parata sicura di Lafuenti su un tiro dalla distanza di Longo.

Pier Santo Gallo

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