Dopo giorni di accuse reciproche, strumentalizzazioni politiche e pseudo analisi sociologiche piovute da ogni dove sulla rivolta di Rosarno, credo sia doveroso elogiare le nostre Forze dell’ordine che con equilibrio e professionalità hanno saputo governare una situazione di crisi di tale portata.
Detto questo, sarebbe opportuno perseguire due obiettivi: accertare le cause originarie degli eventi tumultuosi, nonché le responsabilità dei vari organi preposti al monitoraggio degli immigrati impiegati nel settore agricolo regionale.
Sarebbe un errore tacciare di razzismo i cittadini di Rosarno, vittime anch’essi della degenerazione di quel lassismo che ha favorito negli anni la sedimentazione di un degrado umano e di una disperazione sociale francamente inaccettabili.
Così come sarebbe ugualmente sbagliato puntare l’indice esclusivamente contro gli extra comunitari impegnati nella raccolta stagionale, che, soprattutto nella piana di Gioia Tauro, vivono spesso in condizioni inumane. Va in questa direzione il Piano nazionale per l’integrazione che il Governo presenterà nelle prossime settimane, poiché una buona integrazione e il rispetto delle regole devono necessariamente viaggiare su di un unico binario.
Per liberare la gente della Calabria, e più in generale tutto il Meridione, dalla morsa asfissiante della precarietà collettiva, serve un deciso sviluppo degli investimenti in grado di affinare la recettività del mercato del lavoro, una rinnovata responsabilità politica ed una rafforzata coscienza sociale. Ciò contribuirebbe a risollevare le sorti di una Regione assopita troppo a lungo in un dannoso letargo istituzionale, permettendole di spezzare, una volta per tutte, il filo rosso che lega la cultura assistenziale al fenomeno della criminalità organizzata.
Sen. Vincenzo Speziali (Pdl)
Segretario Commissione Finanze e Tesoro