L’eccesso di capacità , che genera il sovrasfruttamento, è generalmente considerato una delle cause principali dell’esaurimento degli stock ittici. Tale eccesso non solo ha arrecato danni alle risorse alieutiche e all’ambiente marino, ma ha reso l’attività di pesca economicamente non redditizia e ha causato perdite occupazionali considerevoli nel corso degli ultimi anni. Uno degli obiettivi fondamentali della politica comune della pesca è quello di raggiungere un equilibrio a lungo termine tra la capacità della flotta peschereccia dell’UE e le risorse alieutiche disponibili.
Benché la capacità (definita in termini di stazza delle navi e potenza motrice) sia stata in parte ridotta grazie ai programmi di orientamento pluriennali (POP), gli obiettivi di riduzione recentemente fissati nel quadro del POP IV si sono rivelati troppo modesti. Inoltre, la maggiore efficienza delle flotte e l’impoverimento delle risorse hanno fatto sì che, in alcuni segmenti, la flotta permanga sovradimensionata rispetto alla consistenza degli stock.
La riforma della politica comune della pesca ha introdotto un sistema più semplice di limitazione della capacità di pesca della flotta comunitaria che sostituisce il precedente sistema dei POP. Il nuovo sistema, che conferisce maggiore responsabilità agli Stati membri per raggiungere un migliore equilibrio tra la capacità di pesca della loro flotta e le risorse disponibili, è entrato in vigore il 1° gennaio 2003.
Buon 1° Aprile a tutti!!!