Da un po’ di giorni tiene banco, negli ambienti politici della provincia di Catanzaro, l’argomento che riguarda la realizzazione di un nuovo svincolo dell’autostrada A3 all’altezza dell’ASICAT, ovverosia del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Catanzaro la cui superficie si sviluppa in un comprensorio formato da aree appartenenti ai Comuni di Curinga, San Pietro a Maida e Lamezia Terme.
Orbene, nel rimanere favorevolmente colpiti che numerosi esponenti politici, dall’on. Doris Lo Moro al consigliere regionale Mario Magno, dall’on. Giuseppe Galati al presidente dell’ASICAT Luigi Muraca, per arrivare fino al Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, si interessino tutti di questa importante infrastruttura, evidentemente ritenuta strategica per il decollo del’organismo consortile e dell’economia nella provincia di Catanzaro, ci affascina anche lo straordinario afflato, sinergico e bipartisan, che induce tutti questi rappresentanti delle istituzioni a dichiararsi pronti ad intervenire presso la più svariate strutture locali e nazionali dell’Anas, compresi direttore, condirettore e Presidente Ciucci.
Tanto premesso, ci permettiamo di segnalare a tutti questi amministratori, incluso anche il neo sindaco di Catanzaro on. Michele Traversa, che l’attuale ed unico svincolo che dall’Autostrada A3 immette sulla SS280 dei Due Mari che, a sua volta, conduce al Capoluogo di Regione è privo, in entrambi i sensi di marcia, della specifica indicazione “Catanzaro”, (la foto su espota è una foto d’archivio) sia nel portale che nelle cuspidi di uscita, oltre a non essere segnalato neppure da appositi cartelli di progressiva chilometrica.
Ecco come appare oggi.
A nostro parere, la lamentata situazione, determinata nel tempo anche con la soppressione della segnaletica esistente, oltre ad avere ripercussioni sulla sicurezza della circolazione autostradale (non pochi sono i casi di automobilisti che sono costretti a brusche decelerazioni allorquando “percepiscono in extremis” che quella è l’uscita per Catanzaro, mentre sono altrettanti quelli che, per evitare manovre pericolose, proseguono fino all’uscita successiva per invertire il senso di marcia ed imboccare finalmente l’uscita per Catanzaro), costituisce un vulnus alla dignità della Città Capoluogo di Regione, la cui indicazione risulta inserita solamente in un pannello di itinerario, assieme ad altre località minori.
Non dubitiamo che gli autorevoli interessamenti di parlamentari ed amministratori locali, in particolare del Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro e del Sindaco di Catanzaro Michele Traversa, riusciranno ad eliminare questa indecorosa situazione e a far sì che l’uscita A3 di cui parliamo venga rinominata in Catanzaro/Lamezia e, a tal proposito, ci sembra opportuno segnalare che la soluzione, in fondo, per l’esiguità della spesa, non è neppure necessario andarla a trovare rivolgendosi al Presidente dell’Anas.