RIMINI – Incredibile a Rimini. Il Catanzaro in vantaggio di due reti alla fine del primo tempo si fa rimontare nella ripresa dai padroni di casa che addirittura finiscono per vincere per 4-2. Le cause di questo flop esterno dei giallorossi? Beh, le solite, quelle che hanno permesso al Vicenza di portare via un punto dal âCeravoloâ e alla Cremonese di battere le Aquile allo âZiniâ: difesa lenta, imbarazzante e che fa acqua da tutte le parti; centrocampo senza un vero e proprio regista (Miceli per lâennesima volta è parso lento e nettamente fuori forma) che sappia distribuire palloni in avanti, dove Corona è lì a fare il suo onesto lavoro, questa volta dobbiamo dire ben supportato dal sempre ottimo Rizzato e da un Nervo decisamente di categoria superiore. Dallâaltra parte il Rimini, sciupone nella prima frazione di gioco, è stato âaggiustatoâ negli spogliatoi da mister Acori (decisiva la sostituzione di Trotta per Ricchiuti) e nella ripresa ha attaccato a testa bassa ed è riuscito a ribaltare lâincontro, mettendo in evidenza le falle della difesa avversaria e raggiungendo alla fine una vittoria meritata.
Prima occasione del match per i padroni di casa, con Trotta che crossa al centro per Moscardelli che di testa costringe Belardi al miracolo. Al 26â sono ancora i padroni di casa a sfiorare il gol con Motta che colpisce la traversa, e sul proseguimento dellâazione Cascione di testa a colpo sicuro, ma ancora una volta Belardi è strepitoso e nega ai biancorossi la gioia del gol. Al 31â si vede il Catanzaro con una bomba di Nervo dai 16 metri di poco alta sulla traversa. Ma le Aquile al 35â passano in vantaggio: calcio dâangolo di Miceli con Zini che colpisce male e la palla arriva al solissimo Corona che da poco più di un metro allâinterno dellâarea di rigore scaglia un missile che si infila allâincrocio dei pali. Sorprendentemente al 39â i giallorossi raddoppiano: lancio millimetrico di Pierotti dai 40 metri (questa è forse lâunica cosa di buono che lâex Salernitana ha fatto durante tutto lâincontro) con la difesa di Acori che sbaglia il meccanismo del fuorigioco e Corona ne approfitta, freddando Dei con un tocco al volo.
Il trainer viancorosso avrà certamente fatto tremare gli spogliatoi con le sue grida durante lâintervallo, tanto che nella ripresa il Rimini cambia il ritmo del gioco e attacca a testa bassa, con le Aquile che, prive di un regista capace di lanciare in contropiede Corona, non riescono a sfruttare gli spazi che i biancorossi concedono e pian piano vengono chiusi nella propria metà campo. Moscardelli e compagni così trovano lâincedibile rimonta con lo stesso tempismo con il quale gli avversari avevano trovato il doppio vantaggio nella prima frazione. Al 51â Di Giulio inventa un preciso passaggio filtrante per Moscardelli che, con la complicità della difesa giallorossa, punisce Belardi e riporta in partita i suoi. Al 58â bellissima triangolazione tra Moscardelli e Ricchiuti con questâultimo che chiude il triangolo infilando il portiere giallorosso. Entra Myrtaj per un Nervo stremato (dâaltronde allâex bolognese non si poteva chiedere di più) ma la reazione delle Aquile è uguale ad un elettrocardiogramma piatto. Allâ83â così dopo una grande pressione gli uomini di Acori si portano sul 3-2 grazie a Motta, che approfitta di un grossolano errore di Zini su un lancio dai 20-25 metri. I giallorossi, sfiduciati e col morale sotto i tacchi, subiscono anche il quarto gol dei padroni di casa; gol che è frutto di un invenzione di Motta che, con un diagonale perfetto batte lâincolpevole Belardi. Ora câè il Verona sul cammino delle Aquile. Cinque sono i giorni a disposizione di mister Buso per rivedere il suo 3-4-2-1 e aggiustare i meccanismi difensivi, evitando così al Catanzaro e soprattutto ai suoi impareggiabili tifosi lâennesima umiliazione esterna.
Pier Santo Gallo