Partiranno oggi davanti al gip di Reggio i primi interrogatori dei politici coinvolti nell’inchiesta “Erga omnes”, un ciclone giudiziario che ha travolto la Regione colpendo molti ex consiglieri della passata legislatura.
Tra i tre destinatari di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, com’è noto, oltre al senatore Gianni Bilardi e all’ex assessore regionale Luigi Fedele, anche Nino De Gaetano, ormai ex componente dell’esecutivo Oliverio.
De Gaetano avrà l’opportunità di difendersi davanti al gip di Reggio dalle accuse contestate dai pm Centini e Sferlazza: per lui, secondo la Procura reggina, il periodo più “proficuo” sarebbe stato quello da tesoriere e capogruppo della Federazione della sinistra, dal maggio 2010 al dicembre 2011.
Un periodo breve, ma durante il quale l’assessore dimissionario, stando alle accuse, si sarebbe appropriato solo nell’anno 2010 di 79.905,42 euro in contanti, mediante indebiti e ingiustificati prelievi dal conto corrente intestato al gruppo consiliare, più 160.713,10 euro euro chiesti e ottenuti a titolo di rimborso per spese non rimborsabili, mentre nel 2011 avrebbe accumulato un tesoretto di 95.730 euro grazie a prelievi bancomat privi di giustificazione, più 74.239,97 euro a titolo di rimborso per spese considerate dagli inquirenti private o non rimborsabili.
Oltre ai tre politici finiti ai domiciliari, sono coinvolti nell’indagine anche cinque destinatari del provvedimento di divieto di dimora in Calabria – tra cui Nicola Adamo, Pasquale Tripodi, Alfonso Dattolo e Gianni Nucera – mentre sono scattati sequestri di beni per 26 persone, per un totale di circa 2,5 milioni di euro.