Potrebbe diventare la più grande arena al coperto del sud Italia, magari con un tetto apribile in base alle condizioni metereologiche.
L’idea sul futuro dell’area Magna Grecia è del sindaco Michele Traversa che, sul finire degli anni ’90, quando ricopriva la carica di assessore regionale al Turismo, la fece costruire, utilizzando risorse previste da un bando europeo finalizzato alla creazione di strutture al servizio di siti archeologici. Nello specifico, quella sorta alle porte del quartiere marinaro avrebbe dovuto essere funzionale al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia. Dopo i primi anni in cui l’area ha svolto appieno il ruolo attrattivo per cui era stata concepita, ospitando decine e decine di eventi capaci di richiamare migliaia di persone arrivate da ogni parte della regione e del meridione d’Italia, nell’ultimo periodo è rimasta abbandonata a se stessa. E oggi è del tutto degradata. I servizi igienici sono stati distrutti, i murales che l’abbellivano divelti o cancellati, le aiuole sono invase da erbacce e ratti.
Inizialmente le spese di gestione erano a carico di Comune e Provincia. Diventate troppo esose, dell’area se n’è occupata la Regione. Ed è proprio da quel momento che è cominciato il declino della struttura, ormai aperta al pubblico in pochissime occasioni. Il Sindaco ha inserito il suo recupero tra le priorità del programma perché può rappresentare per la città e il suo circondario, ma soprattutto per il quartiere di Lido, un’opportunità davvero imperdibile sia dal punto di vista culturale e di spettacolo, che da quello economico per le grandi masse che è in grado di richiamare. Per questo, nell’incontro con l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri dello scorso lunedì, Traversa ha inteso prospettare il suo progetto: una riqualificazione dell’area in grande stile, che possa essere fruibile 365 giorni all’anno e non soltanto nel periodo estivo.
Una grande arena al coperto, capace di contenere 10-15 mila spettatori e di accogliere ogni tipo di spettacolo, compreso la grande lirica. Un restyling corposo che restituirebbe nuove potenzialità alla struttura e ne farebbe un punto di riferimento per l’organizzazione dei più grandi eventi nel Mezzogiorno, al centro com’è di importanti vie di comunicazione (lo svincolo della nuova 106, la stazione ferroviaria, la nuova direttrice stradale che collega Catanzaro Lido con la statale 280). Ma si tratta anche di un progetto che prevede l’esborso di cifre considerevoli che, secondo l’assessore Caligiuri, potranno essere ritracciate attraverso un protocollo d’intesa fra Regione, Provincia e Comune. Intesa sulla quale si lavorerà nelle prossime settimane.
Come a stretto contatto con la Regione il sindaco opererà per preservare Palazzo Fazzari.
L’edificio che sorge su Corso Mazzini e che rappresenta un esempio importante di architettura eclettica nel panorama locale e della Calabria in genere, rischia di finire, in parte, in mano di privati. La proposta che il sindaco Traversa ha fatto all’assessore Caligiuri e sulla quale c’è il benestare del presidente Scopelliti, è che la Regione annetta al suo patrimonio (nel quale già si trova parte della struttura) il piano che ospita i locali dell’attuale “Circolo Unione” per farne la sede di rappresentanza dell’ente. Perché – è questo il ragionamento del Sindaco – pur con la realizzazione della Cittadella regionale, è auspicabile mantenere una sede di prestigio e di valenza storica per quegli incontri di carattere istituzionale che il presidente della Regione e il suo staff hanno in calendario con frequenza.
Una sede in pieno centro, sul corso principale della città, adatta a ricevere ambasciatori e personaggi di spicco del mondo politico, istituzionale e culturale e che costituisca un segno evidente della volontà di non abbandonare – anzi di movimentare – l‘antica area urbana. Anche in questo caso, il nodo più intricato da sciogliere è quello del reperimento dei finanziamenti necessari a portare a termine l’operazione.
In tal senso, il Sindaco ha strappato all’assessore Caligiuri l’impegno che sarà battuta ogni strada per concretizzare questo progetto con il quale si tutelerebbe un importante simbolo della storia del capoluogo di regione.