Rilanciamo il grande Catanzaro!
Le dimissioni del presidente Giovanni Mancuso, rese ufficiali in un comunicato diramato dagli organi d’informazione, circa una settimana fa, di certo riportano la vicenda dell’Us Catanzaro 1929 nel solito scenario che purtroppo conosciamo tutti. Uno scenario squallido, che non avremmo voluto rivedere più ma che, purtroppo, quasi come una maledizione, si ripresenta ai nostri occhi nella solita forma angosciante. E’ il drammatico scenario che lascia il Catanzaro in balia delle onde, ancora una volta nelle mani di nessuno, rifiutato e bistrattato come un vecchio ed inservibile contenitore di calciatori. Tuttavia, la decisione di Mancuso di volere abbandonare la carica di presidente, evidentemente determinata dalla consapevolezza di avere fallito nei suoi programmi, sulla carta stellari ma rivelatisi, nella realtà , fragili e privi di prospettive concrete, – ogni tipo di commento in merito alla sua gestione, a questo punto, è superfluo – induce ad articolare alcune importanti riflessioni e non di meno i giusti interrogativi, in vista di una data, il 14, (il termine ultimo è fissato nel mese di gennaio) che indica il primo appuntamento per la ricapitalizzazione della società .
La domanda è prioritaria visto che, a quanto pare, i soci di minoranza hanno già chiarito che non intendono procedere alla ricapitalizzazione. Quindi le strade sono due: o la società sarà acquistata da un altro acquirente oppure andrà a finire, dritta dritta, verso il fallimento. Uno scenario già visto. Tuttavia, tale vicenda, una volta per tutte va affrontata in maniera diversa, con un occhio più lucido e disincantato. E’ ovvio che l’ipotesi del fallimento spaventa tutti e va assolutamente scongiurata, ma indubbiamente tremiamo all’idea che il Catanzaro possa galleggiare, grazie all’aiuto in extremis di qualcuno, altri anni nello stagno della C2 senza alcuna prospettiva, senza sussulti, orizzonti, obiettivi.
Questo non io vogliamo, sarebbe una sofferenza atroce per tutti e unâumiliazione troppo grande nei riguardi di una storia gloriosa. L’Us Catanzaro deve diventare una questione diversa, invece, più importante. E’ un patrimonio collettivo, grazie al quale la nostra città gode ancora della giusta considerazione in Italia.
E’ l’unica vera espressione che ha dato orgoglio e vanto ai catanzaresi, che ha fatto sentire sullo stesso piano il cittadino di Catanzaro a quello di Milano, Torino, Roma. E’ una verità inconfutabile. Allora perché non puntare su questo grande potenziale sommerso? Perché non investire tutte le forze in questa direzione? II nostro è un appello rivolto ai politici, agli imprenditori. alle forze di questa città , agli amanti del calcio e a tutti quelli che non sopportano più una situazione del genere.
Noi rivendichiamo e pretendiamo un grande futuro per la nostra squadra, un ritorno del calcio vero nel capoluogo, e lo faremo attraverso una mobilitazione di tutte le forze interessate nelle forme possibili ed immaginabili. Siamo stanchi di menzogne e giochi d’interessi Le nostra è una battaglia pura e giusta.
DOMENICA, innanzitutto, festeggeremo in curva il compleanno di Massima Capraro, un esempio per tutti gli ultras ma resteremo in curva a sostenere la squadra per tutti i novanta minuti. D’altra parte non avrebbe senso continuare la contestazione nei confronti di una società che non esiste più.
Dopo la partita è previsto un CORTEO di protesta e di sensibilizzazione per le vie della città : il concentramento è fissato davanti ai botteghini della curva.
La parola d’ordine è “Rilanciamo l’Us 1929”.
Ultras Catanzaro 1973