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Rigore sul lago, Catanzaro battuto a Como

Scritto da Redazione

Fonti di gioco bloccate e aggressione alta dei ragazzi di Longo. Seconda sconfitta in campionato per i giallorossi davanti a 1.500 tifosi

Si ferma sulle rive del lago di Como la corsa del Catanzaro, battuto da un calcio di rigore concesso dopo 220 secondi dal fischio d’inizio. I giallorossi inseguono per tutti i 90 minuti il pareggio senza riuscire quasi mai a fare la “loro” partita e subiscono la seconda sconfitta stagionale.

Partita dal sapore antico

Al “Sinigaglia” il Catanzaro mancava per una gara di campionato da ben 33 anni. L’ultima dei giallorossi a Como risale alla serie B 1989/90, finita con la doppia retrocessione dei lariani e della “Ferrari” di Pino Albano. Il Catanzaro, nelle ultime due gare disputate a Como, si è sempre presentato da ultimo in classifica, anche in quella partita vinta 2-1 nella serie B 1983/84. Alla fine di quel campionato, i lombardi andarono in A e il Catanzaro retrocesse in C. Stavolta il Catanzaro, pur essendo una matricola, arriva da seconda in classifica e col vento in poppa grazie a tre vittorie consecutive. Il Como di Moreno Longo vuole invece risalire la china e dimenticare le due ultime sconfitte di fila che hanno frenato un buon inizio.

La tattica e la passione

La fame di vittoria del Como e la voglia di riscatto consiglia al tecnico dei lariani di variare l’assetto tattico. Il modulo schierato non è il solito 3-4-2-1 ma è il 3-4-1-2 con l’ariete Gabrielloni che va ad affiancare Cutrone, con Verdi trequartista. Vivarini risponde con il solito 4-4-2 e schiera sulla corsia di destra Brignola che vince così il ballottaggio con i suoi compagni di reparto. Rispetto alla gara con la Feralpisalò c’è anche l’innesto di Biasci dall’inizio con l’ex Donnarumma che torna ad accomodarsi in panchina. Prima della partita la curva del Como espone uno striscione per ringraziare il DG catanzarese Foresti, che con la stessa funzione ha lavorato nella città lombarda lasciando un buon ricordo. Gli spettatori sono quasi 6.500, compresi gli oltre 3mila abbonati lariani e i circa 1.500 catanzaresi, assiepati in curva ospiti e nei settori di tribuna e distinti che sono perfettamente divisi a metà. Ottima la gestione dell’ordine pubblico a Como.

L’approccio giusto è biancoblu

L’approccio alla partita dei ragazzi di Longo, visto il risultato finale, sarà l’arma decisiva per indirizzare e decidere la sfida. Non è la prima volta che le avversarie a inizio partita salgono a prendere alto il Catanzaro per cercare di fare la partita e per non concedere il pallino del gioco ai giallorossi. Era già successo con Spezia, Cittadella, Samp e Sudtirol. Ma ai giallorossi erano bastati pochi minuti per uscire da questa situazione e imporre il loro gioco. Ieri le difficoltà iniziali sono durate almeno per venti minuti, decisivi per l’evolversi del match. Il Como si snatura tatticamente e viene a prendere il Catanzaro uomo contro uomo, vincendo tutti i duelli. I due attaccanti Gabrielloni e Cutrone pressano da subito i difensori giallorossi, in difficoltà ad uscire anche per la pressione alta di Bellemo e Kone. Alla difficoltà di manovra, si aggiunge lo scarso respiro dalle fasce dove, specie a destra con Brignola e Katseris, il Catanzaro non riesce a venire fuori, sopraffatto dalla fisicità degli avversari. Ogni giocata è sporca, con la pressione frenetica degli avversari.

È subito rigore

Il penalty che decide la partita arriva al quarto minuto. Dopo il consulto VAR Verdi spiazza Fulignati e porta in vantaggio la squadra di casa. Il calcio di rigore è generoso. La postura con cui Katseris prova a opporsi al suo rivale sulla fascia non è delle migliori. Sul cross di Verdi dalla destra, l’accorrente Ioannou colpisce di testa un pallone innocuo che finisce sul braccio largo del greco. Piazzamento e movimento di Katseris per contrastare l’avversario sono sbagliati e il VAR non perdona. Sulle ali dell’entusiasmo il Como, pur senza strafare, continua a tenere alta la pressione con i giallorossi sopraffatti e aggrediti su ogni tentativo di giocata. Curto con un cross sbagliato colpisce la porta alta della traversa. Un tiro da fuori di Cutrone sono altre due situazioni da segnalare, anche se non creano pericolo.

Finalmente il Catanzaro

Il Catanzaro si iscrive alla partita dopo 20 minuti, ritrovando di colpo le sue giocate. Il primo squillo è un cross di Vandeputte con Curto che per poco non sorprende il proprio portiere deviando di testa verso la sua porta. Adesso il Como allenta la pressione. Creerà qualche altra occasione con Gabrielloni anticipato sul più bello e con un tiro di Kone, ma i giallorossi entrano finalmente in partita. Al 35′ il pareggio sembra cosa fatta. La conclusione di Iemmello è rimpallata in area da Odenthal, la palla termina a Ghion che con un piattone destro ad uscire sfiora l’1-1 ma il pallone sfiora il palo alla sinistra di Semper. Al tramonto del primo tempo le squadre sono un po’ allungate ed entrambe potrebbero segnare. Il Como ci prova con un tiro di Cutrone e spreca con un colpo di testa a lato di Gabrielloni in sospetto fuorigioco. Il Catanzaro, invece, ci prova con Brignola, fermato dall’onnipresente Odenthal che evita anche l’angolo, e soprattutto con un’incursione mancina di Vandeputte che si vede respingere la conclusione a tu per tu col portiere croato, anche se da posizione defilata.

Il Como si difende

La ripresa inizia con gli stessi 22. Il Como, che ha già dato moltissimo dal punto di vista fisico e agonistico, torna a giocare come è nella indole di Longo: abbassarsi e sfruttare i capovolgimenti di fronte. Il Catanzaro adesso manovra meglio, ma la circolazione non è fluida e spesso concede il tempo ai difensori lariani di piazzarsi. Un servizio di Iemmello per Vandeputte ancora una volta vede il salvataggio alla disperata dell’olandese Odenthal che s’immola per frenare la sortita dell’esterno belga. Le ripartenze del Como potrebbero essere pericolose ma Scognamillo e Brighenti sono bravi a frenare le incursioni degli avanti comaschi in più occasioni.

Forze fresche

Dopo la solita ora di gioco, Vivarini cambia: fuori Biasci e Verna, dentro Stoppa e Pompetti. Il Catanzaro crea una nitidissima occasione per pareggiare. Ghion vede Katseris e lo serve in verticale. Il greco da posizione defilata potrebbe metterla in mezzo dove ci sono pronti tre calciatori in maglia rossa o cercare l’autogol dei biancoblu. Il ragazzo greco calcia forte di destro ma sull’esterno della rete, regalando solo l’illusione del gol ai tifosi giallorossi. Anche Longo cambia per inserire forze fresche: adesso la sua squadra che ha corso tanto è stanca e punta solo sulle ripartenze. Chajia potrebbe essere un’arma decisiva.

Pompetti contro Semper

Il gol annullato a Cutrone, per fuorigioco proprio di Chajia, è il preludio alla grande punizione di Pompetti. Stoppa si procura il fallo, il mediano calcia un sinistro destinato all’incrocio dei pali, ma Semper sfiora e manda la palla sulla traversa. Mancano venti minuti più recupero, ma il Catanzaro non sarà più pericoloso. Un tiro da fuori di Scognamillo è bloccato a terra facilmente. Un tacco troppo lezioso di Ambrosino si trasforma in una mancata verticalizzazione per Stoppa che si sarebbe trovato da solo in campo aperto. Vivarini gioca anche le carte D’Andrea, Ambrosino e Donnarumma (escono Brighenti, Brignola e Iemmello), disegnando un Catanzaro a trazione ancora più anteriore. Dopo i cinque minuti di recupero il triplice fischio dell’arbitro sancisce la vittoria del Como. Un successo tutto sommato meritato perché il Como ha attuato e realizzato il suo piano partita. Peraltro, se avesse pareggiato il Catanzaro non avrebbe rubato nulla.

Umiltà ed equilibrio

I calciatori del Catanzaro alla fine raccolgono l’ovazione dei tanti tifosi, malgrado la sconfitta. Un’altra prova di maturità della tifoseria. La serie B è questa: un campionato equilibratissimo con squadre che rispetto al Catanzaro annoverano elementi tecnicamente di altra categoria e di provata esperienza. In alcuni momenti di partite che si giocano sul filo del rasoio e sul singolo episodio, questi calciatori possono fare la differenza ed essere decisivi. Vivarini ha sempre predicato umiltà. Sappiamo bene che i risultati del Catanzaro passano dal gioco. Com’è avvenuto nel post-Parma, il tecnico lavorerà sugli errori. Per trovare alternative quando i soliti canali sono chiusi e la squadra è aggredita. Ieri, il tecnico ha provato l’accentramento di Vandeputte per togliere punti di riferimento all’ avversario, ma né Veroli né gli altri centrocampisti hanno aggredito quello spazio. Purtroppo sulle fasce, in particolare la catena di destra, il Catanzaro non è stato brillante né in fase di possesso né in fase di non possesso. Può capitare.

Verso il Modena

Il Modena sarà un altro duro banco di prova. Sabato prossimo alle 14 al “Ceravolo” scopriremo se la sconfitta di ieri sarà stata archiviata e dimenticata. Sicuramente fa parte di un percorso di crescita per il Catanzaro. Sarà una settimana di lavoro impegnativo per Vivarini e i suoi ragazzi per riprendersi quanto lasciato a Como. Rimanendo coi piedi per terra, ma consci che le potenzialità espresse e i punti conquistati in queste prime 11 partite non sono frutto del caso.

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Redazione

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3 Commenti

  • Il pareggio sarebbe stato il risultato piu’ giusto anche se non siamo stati brillanti come nelle altre partite. Il gol subito a freddo e
    il campo di dimensioni un po’ piu’ piccole ha favorito i padroni di casa che hanno tarpato le ali ai giallorossi piazzandosi staticamente a cinque dietro e con una punta e mezza in avanti hanno rinforzato il centrocampo. Longo e’ stato bravo a frenare le fonti del solito nostro gioco fatto di scambi veloci e puntate sulle fasce pertanto e’ stato piu’ difficile del solito rimontare anche se le occasioni le abbiamo avute.
    Pazienza e’ sicuramente una sconfitta che ci lascia l’amaro in bocca ma speriamo che domenica contro il Modena possiamo riscattarci .

  • 💛🦅🗡❤️. Calma ragazzi e un campionato tutto aperto , e noi siamo uno dei protagonisti , comunque andiamo avanti sempre cosi’ pensando solo alla salvezza…..( AMMAZZA CHE MAZZATA A PRESO IL PALERMO IN CASA! !!!!

  • Sconfitta indolore, non meritavamo di vincere e ne di perdere
    Però Brignola 70 min in campo è uno scandalo
    Sounas insostituibile, ma se dobbiamo fare a meno di lui, allora diamo fiducia a Stoppa
    Biasci troppo leggerino, va bene come suberntrato
    Mister appena vedi che Ghion è accerchiato da 2-3 e prende calci tutta la partita, metti subito Pontisso
    Confermare i tiolari scesi in campo contro la Feralpi

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