Oggi per lâennesima volta entro in uno dei templi del calcio italiano: San Siro, con una speranza nel cuore, poter rivedere come avversario dellâ Inter il âmioâ Catanzaro.
Ovviamente dal settore ospite con gli splendidi âUltras Catanzaro 1973â; coloro i quali vincono sempre grazie alla lealtà ed il rispetto conquistato negli anni su tutti i campi dâ Italia e di cui, onorato, ne faccio parte.
Poche scale, qualche attimo per trovare il mio posto, e di fronte a me lo spettacolo che purtroppo va ad iniziareâ¦; dico purtroppo perché il sogno di vedere le aquile in campo svanisce appena il mio sguardo punta dritto verso il campo.
Oggi lâavversario dellâ Inter è la Roma (anchâessa giallorossa), ma purtroppo è la Roma ed in curva sud, nel settore ospiti non ci sono gli amici di tante trasferte, ma gli âAS Roma Ultrasâ.
Oggi non vedrò Corona, Nervo o Rizzato; oggi vedrò Totti, Montella, De Rossi, che si sono dei grandi campioni, ma non giocano nel Catanzaro.
Seguo distrattamente la partita, continuando però a sognare San Siro con le maglie rosse del Catanzaro, ed il sogno si spezza quando però quando la Roma passa in vantaggio e lâurlo dei tifosi ospiti mi riporta alla dura realtà , ovvero unâaltra sconfitta maturata (in casa con il Brescia), forse immeritata per la condotta a senso unico dellâ arbitro Pieri, ma pur sempre una sconfitta che ancor di più ci fa affondare in classifica.
La partita continua, e parallelamente il mio pensiero mi riporta alle ultime vicissitudini del âmioâ Catanzaro, sbeffeggiato sul campo, deriso in tv dagli opinionisti, punito oltremodo da arbitraggi scandalosi, il tutto condito dalla classifica ciliegina sulla torta uno Staff dirigenziale indecenta sportivamente parlando.
Ancora un altro urlo, sempre della curva della Roma, Totti colpisce ancora, la Roma raddoppia ed io continuo a masticare amaro: come vorrei svegliarmi da questo incubo, come mi piacerebbe aprire gli occhi e vedere correre Corona con la maglia del Catanzaro ad esultare sotto il settore ospite⦠ed invece ancora, purtroppo è âsoloâ la Roma.
Lâaugurio che stò per fare ai giovani ultras del Catanzaro è lo stesso che faccio ai vecchi Ultras come me ed ai semplici tifosi innamorati pazzi delle nostre Aquile : âVi Auguro con tutto il cuore di poter assistere a tutto ciò che ho assistito io molti molti anni addietro â Il Catanzaro di scena a San Siro contro lâ Inter, in Serie A. Quella si era una squadra degna di indossare la magica casacca giallorossa, quella sì era la squadra che mi rendeva fiero della mia terra, quella sì era una partita di calcioâ
Il resto della partita dopo aver rivissuto queste fantastiche emozioni del passato, è noia. E noia sono le parole di chi non vuole il bene del Catanzaro, io nonostante tutto continuerò a seguire sempre il âmioâ Catanzaro, e lâappello che rivolgo a tutti è questo :
âNon abbandonate la gloriosa maglia giallorossa solo perché al momento qualcuno ci stà deludendo, non fatevi portare via i veri sentimenti da chi oggi câè e domani passa; è vero continuiamo a perdere, ma noi continuiamo a vincere, perché la nostra forza è il nostro incondizionato amore, un amore che non ha il colore delle banconote.â
La salvezza è ancora alla nostra portata, il campionato è lungo e può riservare sorprese ed allora :
âDAI CATANZARO, LA SENTI LA VOCE DELLA TUA CURVA, LA SENTI LA VOCE DEL CUORE. UN CUORE CHE NON PUOâ SOFFRIRE. PER QUESTO MIO AMORE RITORNA A LOTTARE, PER QUESTO RITORNA A RUGGIRE. â
Francesco Fasano