Il settimanale “Panorama” in edicola domani , ha pubblicato un inchiesta svolta dalla propria redazione giornalistica in merito all’igiene e sicurezza all’interno di alcuni ospedali italiani , tra cui quello di Catanzaro. In un video andato in onda sul TG “Studio Apero” dell’emittente televisiva Italia 1 si vede chiaramente che presso il nosocomio catanzarese personale medico, paramedico e amministrativo non utilizza alcuna profilassi, ponendo a rischio oltre che sè stessi , anche i pazienti che nello specifico video si carpiva fossero bambini ricoverati presso la locale U.O. di Pediatria.
Da aggiungere a tutto ciò , sono le impietose scene che ritraggono venditori ambulanti liberi di vagare all’interno della struttura sanitaria , fenomeni di accattonaggio nelle sale di attesa dei pazienti ed infine l’accesso libero di personale non identificato nelle sale operatorie.
Quanto ritratto dalle sequenze video , disponibili anche sul sito ww.panorama.it , non dovrebbero neanche scandalizzare più di tanto,visto che si ripetono quotidianamente sotto gli occhi degli utenti del “Pugliese-Ciaccio”, ma presumo anche di chi dovrebbe prendere le dovute precauzioni e nel concreto non lo fà.
Vorrei ricordare che già in data 23-12-2007, ho provveduto personalmente a denunciare eventi simili, chiedendo l’intervento delle volanti della questura di Catanzaro che giunte sul posto avevano accertato lo stato dei luoghi presso i locali della Pediatria aziendale.
Probabilmente dall’epoca ad oggi, poco è cambiato , e i fatti danno ampiamente ragione a chi come me a reso noto quanto visto, all’opinione pubblica.
L’articolo del Panorama probabilmente mette a nudo una sanità quella dell’A.O. “Pugliese-Ciaccio” carente dei minimi requisiti che dovrebbero caratterizzare qualsiasi ospedale: l’ igiene e la sicurezza del paziente.
Ritengo che le dirette responsabilità non debbano tutte ricadere solo sul personale sanitario interessato , bensì devono essere imputate anche alla classe politica che ha gestito e tutt’ora gestisce la Sanità con i chiari interessi di assistenzialismo e clientelarismo. Riprova di quanto asserisco, è lo spaventoso deficit della spesa sanitaria che ha indotto l’attuale governo regionale a reintrodurre il ticket su qualsiasi prestazione sanitaria e/o farmaceutica ed il calo di qualità nei servizi sanitari prestati, frutto di una evidente situazione di carenze strutturali ed organizzative sia del personale che delle infrastrutture sanitarie.
Fin quanto avremmo dei politici interessati all’assistenzialismo sanitario per raccogliere consensi elettorali e del personale medico,paramedico e amministrativo interessato a fare della propria professione per un trampolino di lancio verso la politica; i risultati saranno sempre quelli denunciati dallo scrivente e ripresi in forma più completa dalla rivista “Panorama”: cosa dovranno aspettarsi i calabresi malati e gabbati da questa furba classe politica? Visto l’esperienza maturata credo nulla!
CORRADO DIDONNA
Coordinatore Provinciale PSDI Catanzaro