“Mentre in città si anima la discussione sulle partecipate e ci si interroga sul futuro di alcune società come “Ambiente & Servizi”, ci sembra doveroso rilanciare alcune considerazioni in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti. Sin dall’insediamento della “nuova” amministrazione comunale abbiamo preferito evitando di intervenire nuovamente nel merito della questione rifiuti, consapevoli che lo start-up di una “nuova” macchina comunale abbia dei tempi prestabiliti per l’organizzazione dell’attività politica e programmatica. Tuttavia, a distanza di quattro mesi, non abbiamo ancora capito (e con noi la città) quali siano le reali intenzioni da parte di questa amministrazione sulla questione rifiuti, né abbiamo riscontrato nei fatti la promessa, fatta dal sindaco Abramo durante la campagna elettorale, di ripulire la città “entro sette giorni” dall’insediamento. Dobbiamo semmai osservare una città sempre più sporca, a rischio danno ambientale e priva di ogni programmazione seria nel merito.
La città di Catanzaro vive in uno stato di emergenza dal giugno dello scorso anno. Il Comune non è stato in grado di contrastare questa emergenza, anzi ha operato creando delle vere e proprie zone di serie A, dove l’immondizia viene ripulita e zone di serie B, dove regna l’incuria, il cattivo odore ed il pericolo ambientale. L’ex Centro di Raccolta di viale Magna Graecia è un accumulo di carcasse di rifiuti ingombranti. Non abbiamo visto, al di là di ogni situazione contabile, un programma dettagliato che illustri come intervenire nella gestione del ciclo di rifiuti. Ci pare troppo poco dichiarare che si vuol puntare sulla raccolta differenziata, senza spiegarci come. Sin dalla precedente amministrazione, con l’allora sindaco Michele Traversa, abbiamo messo a disposizione un nostro documento sulle “Linee di Intervento per l’emergenza rifiuti”, purtroppo ancora attuale.
Riteniamo di buon auspicio l’incontro che si è tenuto in questi giorni nel centro di Alli tra comuni della provincia catanzarese, membri dell’ufficio del Commissario all’emergenza rifiuti, gestori dell’impianto ed esponenti dei consorzi di filiera. Un incontro che ci auguriamo non rimanga un evento isolato, ma avvenga con una certa regolarità, così come suggeriamo all’interno del nostro documento. La cooperazione è un elemento essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo di raccolta differenziata stabilito dalla legge.
A nostro avviso il sindaco del Capoluogo di Regione non può non prendersi carico in prima persona di questo impegno, convocando tavoli tematici con gli amministratori dei centri limitrofi, tracciando una linea comune per scongiurare l’emergenza, che possa condurre, assieme agli altri capoluoghi di provincia, al superamento del (fallimentare) commissariamento all’emergenza rifiuti.
Consapevoli delle difficoltà che l’Amministrazione sta attraversando, chiediamo, nell’immediato, al fine di favorire lo smaltimento ed incentivare la raccolta differenziata, di potenziare, rendere efficienti e collocare laddove manchino i cassonetti per i rifiuti differenziabili, così da sfruttare gli impianti di trattamento dei rifiuti differenziati al momento in funzione ad Alli. È altresì opportuno incentivare un progetto di risanamento che noi abbiamo sempre ritenuto essere anzitutto un processo culturale, consapevoli e convinti che la raccolta differenziata per un Comune non rappresenti un costo, semmai un investimento che nel lungo periodo è in grado di portare liquidità e reddito nelle casse comunali, augurandoci che il servizio non venga esternalizzato a vantaggio esclusivo dei privati”.
Laboratorio Azimuth 260