La Striscia

Rifinitura sotto i riflettori

La squadra applaudita dai tifosi presenti che preparano i fischi per gli ex. Formazione in alto mare: tanti i ballottaggi aperti

Completata la preparazione della lunga settimana che porterà il Catanzaro di Ciccio Cozza all’importante sfida del posticipo serale contro la Nocerina. Sotto la luce dei riflettori, poi spentisi di colpo e riaccesisi quando la seduta era terminata, la squadra è entrata in campo davanti a circa 80 tifosi che hanno applaudito e incoraggiato i ragazzi al loro ingresso in campo e nel giro finale effettuato per lo scarico. Gli applausi sono un segno di maturità e sicuramente domani i tifosi sosterranno le squadra per tutti i 90 minuti, anche nei momenti di difficoltà se ci saranno. La foto di cui sopra non è messa lì per caso.

I tifosi sugli spalti hanno commentato i freschi risultati di giornata e il discorso più ricorrente è che in questo torneo basta poco per ritrovarti in alto o in basso. Questo Catanzaro – hanno continuato i sostenitori presenti – con poco avrebbe tutte le carte in regole per giocarsi qualcosa d’importante, a prescindere dall’attuale classifica che al momento è molto equilibrata.

Dopo un breve riscaldamento, un lungo e divertente torello è servito per riscaldare i muscoli, poi solita rotazione per ripetere gli schemi che domani dovranno essere applicati in campo. Particolare attenzione anche sulle palle inattive sia nella fase d’attacco che in quella difensiva. L’allenamento si è concluso quando i riflettori si sono spenti, mentre il vice di Cozza D’Urso catechizzava i suoi uomini nella consueta lezione teorica in mezzo al campo.

La formazione che domani affronterà la Nocerina non è stata ufficilaizzata e non può essere ipotizzata nemmeno dopo aver visto tutti gli allenamenti della settimana. I dubbi riguardano innanzitutto la posizione di Mariotti: a destra della linea mediana o nella difesa a 3. Molto dipenderà dalle condizioni di Fiore che si è allenato con il gruppo dopo aver lavorato a parte nei primi due allenamenti settimanali. Nel caso in cui l’ex teatino andasse in panchina, Borghetti completerà il reparto difensivo con Sirignano e Papasidero. Maisto-D’Alessandro nel mezzo, Russotto-D’Agostino sulla trequarti e Masini-Fioretti davanti sono gli altri dubbi di Cozza con i primi favoriti.

Il lunedì lavorativo non consentirà al “Ceravolo” la cornice che la partita meriterebbe. Sono circa 3000 i tagliandi (abbonati compresi) staccati al momento con circa 150 ospiti che arriveranno da Nocera. Ricordiamo che Nocerina e Catanzaro sono legate da un antico gemellaggio, onorato ogni qualvolta le due squadre si sono incontrate. Anni addietro i tifosi giallorossi, in uno spareggio che valeva la B contro il Catania, si schierarano apertamente per i campani che erano in netta minoranza rispetto ai rossoblu. Qualche tifoso giallorosso ne subì le conseguenze, aggredito davanti a una goliardica cassa da defunto, preparata per l’occasione e che portava i colori della società siciliana.

La partita di domani per quanto riguarda il campo ha un sapore diverso rispetto alle precedenti giocate con i molossi. Perché l’onta subita dai 4000 tifosi giallorossi, partiti da tutta Italia per sostenere il Catanzaro nella finale play-off con la Cisco, è ancora una ferita aperta. Non si può cancellare con un colpo di spugna una giornata come quella del 6 Giugno 2010. Domani sera i tifosi giallorossi (specie quelli che erano al Flaminio) ricorderanno perfettamente quei 90 minuti e soprattutto quel drammatico viaggio di ritorno sulla disastrata A3. Si era partiti con un sogno, infranto da calciatori, tecnico e società che umiliarono senza alcun ritegno un’intera tifoseria.

I fischi che arriveranno, per chi all’epoca ebbe l’onore di vestire i colori giallorossi e che domani tornerà al “Ceravolo” da avversario, non possono essere biasimati e non potranno comunque scalfire l’amicizia con la tifoseria nocerina. Fanno parte del gioco. Anche se in quella drammatica giornata di giugno, in cui tanti tifosi giallorossi piansero e rischiarono la vita sulla strada per il Flaminio, niente era un gioco.

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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