Primo tempo combattuto sul piano fisico, con l’arbitro che lascia molto correre il gioco falloso dei padroni di casa. Il Rieti ha corso e pressato a tutto campo i ragazzi di Auteri, troppo spesso andando oltre il consentito dalle regole di gioco. Nel primo o si registrano almeno tre chiare opportunita’ per andare in rete per il padroni di casa, mentre il Catanzaro fallisce la sua occasione con Iuliano che spedisce di poco a lato.
Nel secondo tempo le Aquile sembrano meglio disposte in campo e piu’ attente in deifesa. Il Rieti e’ naturalmente votato a difendere il risultato, non disdegnando di ripartire in contropiede. Il Catanzaro potrebbe passare in alcune occasioni, ma la poca incisivita’ sotto porta fa si chele opportunita’ create sfumino di poco. In seguito su un’azione di alleggerimento un maliteso tra Statella e Furlan concede un calcio d’angolo ai padroni di casa e sulla battuta Gigli (77′) colpisce di testa indisturbato a due passi da Furlan, e’ il gol del vantaggio.
I GialloRossi si lanciano alla ricrca del pareggio, ma il Rieti chiuso a riccio potrebbe addirittura raddoppiare con Maistro, ma Furlan ancora una volta ci mette una pezza.
Con questa sconfitta, la terza consecutiva, il Catanzaro perde ancora una volta una grossa opportunita’ per avvicinare in classifica la capolista Juve Stabia, per il Rieti invece giungono tre punti d’oro in chiave salvezza.
TM
Squadra spenta ed involuta. Gli arbitri, certo, ci mettono del loro, ma, avendo perso brillantezza, non siamo più quella compagine aggressiva, letale e viva di prima. Ricompattiamoci e ritroviamoci, torniamo chi eravamo.
Riprendere il filo del discorso è, in effetti, l’imperativo categorico. Se non riusciamo ad imporre il nostro gioco, come ci sta capitando ultimamente, l’episodio alla fine ci punisce. La sconfitta è severa ma è figlia di una squadra che mi è parsa imprecisa e poco efficace. Non è la condizione fisica a mancarci ma quella capacità di aggredire gli spazi e l’avversario che sono state il marchio di fabbrica dei nostri fino a tre/ quattro gare fa. Ritroviamo motivazione e determinazione per difendere quanto di buono fatto finora.
La preparazione atletica negli anni non cambia.. Quando é il momento di spingere si tirano i remi in barca