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Se Umberto Maggi, componente della Segreteria provinciale del Movimento sociale Fiamma Tricolore, si fosse informato meglio, probabilmente avrebbe evitato una brutta figura e, forse, una querela per diffamazione. Maggi, infatti, qualche giorno fa ha inviato una nota ai giornali con la quale denunciava la presenza di manifesti abusivi di Catanzaro nel cuore affissi alle pensiline dell’Amc. In quel comunicato – redatto sul niente – l’esponente politico in questione avanzava non una ipotesi ma una certezza: che il nostro movimento non avesse regolarmente pagato la tassa necessaria per l’affissione e che, dunque, quei manifesti fossero stati esposti al pubblico senza nemmeno l’autorizzazione della concessionaria per la pubblicità che gestisce gli spazi in questione. Ma Maggi è andato oltre. Ha parlato di decoro urbano e ha fatto riferimento ai consiglieri comunali e all’assessore che Cnc esprime in seno all’Amministrazione, accusandoli di predicare bene e razzolare male. In pratica una serie di accuse infamanti che hanno stravolto la realtà dei fatti. Basta vedere le carte allegate dalle quali si evince che Catanzaro nel cuore ha regolarmente pagato il servizio delle pubbliche affissioni in data 12 gennaio 2010 e ha regolarmente sottoscritto il contratto con la ditta che ha in gestione la pubblicità sulle pensiline, l’Alessi. Dunque, prima di lanciare accuse, Maggi avrebbe fatto bene ad accertarsi delle eventuali irregolarità che ha denunciato. E, soprattutto, avrebbe fatto bene a evitare quella chiosa finale con la quale invita gli elettori a non votarci “a prescindere”. I nostri elettori, stia certo, ci ridaranno il loro consenso. Pensi piuttosto ai suoi. Qualora ne abbia”.