Ci sono anche 22 cadaveri rinvenuti in Calabria, di cui 9 nella provincia di Cosenza, tra i 1258 corpi non identificati e censiti dall’ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Cadaveri che da anni giacciono negli obitori e a cui nessuno è riuscito a dare un volto e un nome. Ora per favorire il riconoscimento il Ministero dell’Interno ha istituito un registro on line, attivo da qualche giorno, con tutte le informazioni riguardanti i segni fisiognomici particolari e le circostanze del rinvenimento dei corpi. In Calabria i corpi senza nome sono tutti di uomini.
Si va dal cadavere rinvenuto il 13 gennaio del 1975 a Fuscaldo Marina, sulla scarpata ferroviaria, apparente età 26 anni, all’ultimo quello scoperto in località Marinella di Catanzaro il 15 maggio di due anni fa, in avanzato stato di decomposizione. Nel mezzo altre venti persone, di età compresa tra i 20 e i 60 anni, morte prevalentemente per overdose, annegamento, traumi. Chiunque può visionare sul sito del Ministero dell’Interno le descrizioni con i particolari dei vestiti, dei segni sul corpo e chissà dare una traccia agli investigatori.
Finora infatti la maggiore criticità è stata la carenza di un circuito informativo comune a tutti i soggetti istituzionali, procure, asl, ospedali, regioni, comuni, strutture di medicina legale, che consentisse la comparazione tra gli scomparsi e i corpi rinvenuti senza identità. Una prima sperimentazione del circuito informativo sarà fatta con le prefetture di Milano, Roma e Reggio Calabria. Quella degli scomparsi in Italia è una emergenza sociale, migliaia di persone che ogni anno vengono inghiottite da un buco nero. Ma anche quei corpi che da anni giacciono in un obitorio richiedono uno sforzo maggiore per poter finalmente avere degna sepoltura e una lapide su cui qualcuno può depositare un fiore.
GAZSUD