La Giunta regionale âè attenta solo alla gestione del potereâ. Inizia così la velenosa invettiva scagliata da Michelangelo Tripodi contro la maggioranza. Sono pesantissime le sue accuse: inefficienza, cattiva amministrazione, politica ai limiti della legalità , finanza allegra, clientelismo. Insomma, è la dimostrazione del teorema che il potere porta inevitabilmente alla corruzione.
L’esponente dei comunisti italiani prende spunto dalla ârelazione annuale della sezione di controllo della Corte dei Conti dell’11 dicembre scorso sulla gestione delle risorse pubbliche da parte della giunta regionale, nonché sull’andamento dell’economia regionaleâ che, secondo Tripodi, âha delineato in modo chiaro ed inequivocabile le inefficienze, i ritardi e i guasti prodotti dalla politica sempre più fallimentare di un centro destra che è ormai allo sbandoâ.
Inevitabile il paragone con il governo di Berlusconi. âLa relazione della Corte dei Conti, è un elenco delle gravi manchevolezze di una giunta regionale di centro destra, attenta solo a gestire il potere e, pertanto, incapace di uscire dal terreno limaccioso in cui si è impantanata con una politica clientelare e di false promesse, che costituisce la fotocopia delle malefatte del governo nazionale di centro destraâ.
Secondo il capogruppo del Pdci, “è un quadro impietoso quello tracciato dai magistrati contabili sullo stato di salute della Regione Calabria governata dal centro destra, un ente male amministrato, incapace di presentare nei termini i propri bilanci, e, soprattutto, di mettere ordine nelle proprie spese e nella propria contabilità â.
Un quadro dunque imbarazzante. Lâantiberlusconismo dellâintellighenzia italiana e calabrese fa festa.
(CNN 23.12.2003)