Intervistiamo

Regione Calabria, tre ex consiglieri ai domiciliari per rimborsopoli

Scritto da Redazione
Provvedimento di custodia cautelare anche per l’attuale assessore De Gaetano (Pd). Ventisette i politici indagati, cinque ordinanze di divieto di dimora, sequestrati beni per 2,5 milioni di euro. Le accuse sono falso e peculato. Nel mirino le spese dei gruppi consiliari fra il 2010 e il 2012.

Tre ex consiglieri della Regione Calabria agli arresti domiciliari, altri quattro sottoposti a divieto di dimora insieme a un’altra persona, beni sequestrati per complessivi due milioni e mezzo di euro a 27 indagati per falso e peculato. E’ il bilancio dell’operazione “Erga Omnes”, frutto dell’inchiesta della procura di Reggio Calabria sui “rimborsi pazzi” dei componenti del Consiglio regionale.

Rimborsi in cui è stato trovato di tutto, dal biglietto per uno spettacolo di lap dance ai vini, dai viaggi ingiustificati in Italia e all’estero ai gratta e vinci.

Ai domiciliari l’attuale assessore ai Lavori pubblici e ai Trasporti Antonino De Gaetano (Pd), componente dell’attuale giunta di centrosinistra nonostante non sia stato rieletto alle ultime elezioni, e l’ex parlamentare di Forza Italia e del Pdl Luigi Fedele.

Per il senatore Giovanni Bilardi (Nuovo centrodestra) i magistrati dovranno ottenere l’autorizzazione del Parlamento. Il divieto di dimora è scattato per un ex autista di Bilardi, Carmelo Trapani, e per quattro ex consiglieri: Giovanni Nucera (Udc), Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo (Udc), Nicola Adamo (Pd).

In una nota diffusa dalla procura si sottolinea che le indagini, effettuate anche tramite intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno consentito di individuare diverse discrasie tra le movimentazioni e i saldi in conto corrente dei gruppi consiliari regionali degli anni 2010/2011/2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto annuale.

E in alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dall’Ente Regionale un doppio rimborso.

De Gaetano era finito al centro di un caso quando l’ex ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta rifiutò di entrare nella giunta guidata dal governatore Pd Mario Oliverio, proprio per la presenza dell’assessore oggi finito ai domiciliari, citato in un’informativa della Polizia di Stato nell’ambito di un’inchiesta su un presunto caso di voto di scambio alle regionali 2010, ma mai indagato. Nel rinunciare all’incarico Lanzetta spiegò: “Non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore Nino De Gaetano”.

In quell’occasione anche da Palazzo Chigi arrivò un messaggio analogo al presidente della Regione: fu l’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio a sottolineare l’esigenza di avere in giunta “la certezza di profili senza ombre di dubbi”.
repubblica.it

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento