REGIONE CALABRIA- Opere incompiute per oltre 2 mld di euro

Dopo il varo della nuova giunta regionale e scongiurata l’ipotesi di perdere i fondi europei, potra’ riavviarsi il tavolo istituzionale varato un mese fa per concertate lo sviluppo locale in Calabria. Dunque dopo anni di stallo, si riavvieranno opere pubbliche incompiute per un valore complessivo di circa due miliardi di euro. Lo riferisce ‘Il Sole 24 Ore’ che stila una mappa ‘in cifre’ di tutti i lavori che dovrebbero partire al piu’ presto che dovrebbero essere supportati dallo Stato e dalle autonomi e locali. Dalla prefettura di Reggio Calabria e’ partita una lunga lista di opere incompiute. ‘Il superprefetto Luigi De Sena – sottolinea il quotidiano economico – non ha mai fatto mistero della volonta’ di sbloccare i lavori nella regione nella quale fu chiamato dal governo il 28 ottobre 2005 con poteri speciali di coordinamento nella lotta alla ‘ndrangheta, dopo l’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno’.

Accanto ai 490 milioni dei fondi europei del Por, che saranno investiti in Calabria entro i termini previsti, ci sono lavori ingenti che sfiorano i 400 milioni (sui 731,5 necessari per le grandi infrastrutture) come il completamento della rete viaria e ferroviaria Catanzaro- aeroporto -Lamezia Terme. Sempre secondo il quotidiano economico ‘si parla anche di lavori minori. Per esempio i 100 milioni necessari per completare l’acquedotto di Reggio. molta attenzionme e’ data all’area portuale di Gioia Tauro, mentre un capitolo a parte e’ dedicato alla sicurezza. Da Locri a Crotone, passando per Vibo, sarebbero necessari tra i 44,8 e i 64,8 milioni solo per nuove sedi come questure, comandi provinciali dei Carabinieri e Scuola regionale di polizia locale’.

Complessivamente per le opere minori, oltre 30, sarebbero necessari almeno 1,1 miliardi, la maggior parte dei quali (almeno 971 milioni) non e’ stata mai erogata da enti locali e Anas. Tra i lavori ci sono inoltre molte strade, innesti viari, ma anche ostelli della gioventu’, palestre, centri socio-culturali e ville comunali.
Emanuele Amoruso