Un takle da tergo in scivolata potrebbe definirsi, per usare un eufemismo calcistico, quello tirato oggi dalla commissione Antimafia della Regione Calabria alla giunta Loiero. Proprio su uno dei temi, quello della lotta alla criminalita’, su cui il governatore calabrese ha puntato di piu’, specie dopo la tragica uccisione di Francesco Fortugno, per costruire un’immagine diversa della Calabria. Un’analisi e una serie di accuse devastanti sono state proposte dal presidente della commissione, il socialista dello Sdi-Rnp Giuseppe Guerriero, uno degli esponenti del centrosinistra che alle comunali di Catanzaro ha sostenuto il candidato alternativo, in contrapposizione all’Ulivo e a Loiero. E la sua relazione e’ stata approvata all’unanimita’ dai presenti. Guerriero ha ricordato come la Commissione “abbia cercato un dialogo costruttivo con il governo regionale, facendosi fautrice, in sede di creazione di bilancio e in sede legislativa, di molte proposte che potevano dare un primo significativo segnale di inversione di rotta sul presupposto che un fenomeno cosi’ complesso e radicato non puo’ essere battuto solo sul versante militare”. Queste proposte operative – ha aggiunto Guerriero – “nascevano dall’esigenza di dare risposte complessive, cosi’ come avevano sollecitato gli incontri con le forze sociali, con i sindacati, gli imprenditori e amministratori pubblici”.
Guerriero ha portato diversi esempi: il rifinanziamento della legge regionale n. 5/2000 “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale”, la partecipazione alla compagine azionaria dell’Istituto di credito Banca Etica, la valutazione dei progetti afferenti all’Accordo di programma quadro per la “Legalita’ e sicurezza”, la verifica sull’attuazione del Piano di recupero dei Beni confiscati, il riavvio immediato dei lavori tesi a costituire fattivamente il Centro regionale per l’economia sociale per utilizzare completamente i sei milioni di euro gia’ stanziati e a rischio di perdita, la necessita’ di un forte collegamento tra la Commissione e le iniziative promosse da giunta e consiglio regionale per il contrasto a ogni forma di illegalita’, l’istituzione di un tavolo tecnico permanente tra soggetti istituzionali e sociali impegnati nella lotta a ogni forma di illegalita’, una forte e innovativa legiferazione regionale per la trasparenza degli appalti, la garanzia dei centri decisori e della efficacia dell’azione amministrativa contro la criminalita’ e l’usura, la creazione dell’agenzia regionale dei servizi sanitari, il potenziamento delle funzioni di controllo strategico dell’azione di governo anche degli enti sub regionali, la realizzazione di una serie di politiche attive verso i giovani delle aree piu’ esposte al controllo criminale.
“La Commissione – ha spiegato Guerriero – mi diede incarico di sostenere queste richieste in sede di creazione del bilancio. Ma, a parte il finanziamento a Banca Etica, il cui iter procedurale, a seguito delle mie ripetute sollecitazioni, e’ stato definito il 6 giugno scorso, per tutto il resto, il governo regionale, di cui noi maggioranza siamo i primi attori, ha latitato. Si e’ preferito – ha continuato Guerriero – dare credito a enti e osservatori che, avvalendosi di corpose consulenze e strutture, girano la Calabria in lungo e in largo realizzando pomposi convegni anziche’ dare sostegno a proposte concrete, non frutto di scellerate presupposizioni, ma nate dal confronto con i soggetti attivi del contrasto alla ‘ndrangheta”. Un atteggiamento “sintomatico – ha aggiunto Guerriero – di come, a oggi, si continui a navigare a vista. Urge un radicale cambio di rotta. Un tangibile segnale di discontinuita’ che, a un anno dall’insediamento della nuova giunta, non e’ ancora arrivato. Si assistono a troppi personalismi e a una spettacolarizzazione della politica che non produce fatti concreti. Ma solo un proliferare di consulenze e di finanziamenti non finalizzati”. Interventi a favore di quanto sostenuto dal presidente della commissione Antimafia sono giunti da Luigi Fedele (Forza Italia) e Giovanni Nucera (Udc). “Se queste denunce contro l’operato del governo regionale – ha dichiarato Fedele – fossero venute dall’opposizione, saremmo stati tacciati di essere disfattisti e di fare le solite speculazioni. Ma quando provengono da un presidente di Commissione cosi’ delicata e organico alla maggioranza di centrosinistra, credo che una riflessione seria si imponga. Si sta verificando quello che andiamo dicendo da tempo: questo governo regionale fa acqua da tutte le parti, bada solo all’immagine e ai proclami, ma non interviene e men che meno risolve alcun problema”.
Guerriero ha portato diversi esempi: il rifinanziamento della legge regionale n. 5/2000 “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale”, la partecipazione alla compagine azionaria dell’Istituto di credito Banca Etica, la valutazione dei progetti afferenti all’Accordo di programma quadro per la “Legalita’ e sicurezza”, la verifica sull’attuazione del Piano di recupero dei Beni confiscati, il riavvio immediato dei lavori tesi a costituire fattivamente il Centro regionale per l’economia sociale per utilizzare completamente i sei milioni di euro gia’ stanziati e a rischio di perdita, la necessita’ di un forte collegamento tra la Commissione e le iniziative promosse da giunta e consiglio regionale per il contrasto a ogni forma di illegalita’, l’istituzione di un tavolo tecnico permanente tra soggetti istituzionali e sociali impegnati nella lotta a ogni forma di illegalita’, una forte e innovativa legiferazione regionale per la trasparenza degli appalti, la garanzia dei centri decisori e della efficacia dell’azione amministrativa contro la criminalita’ e l’usura, la creazione dell’agenzia regionale dei servizi sanitari, il potenziamento delle funzioni di controllo strategico dell’azione di governo anche degli enti sub regionali, la realizzazione di una serie di politiche attive verso i giovani delle aree piu’ esposte al controllo criminale.
“La Commissione – ha spiegato Guerriero – mi diede incarico di sostenere queste richieste in sede di creazione del bilancio. Ma, a parte il finanziamento a Banca Etica, il cui iter procedurale, a seguito delle mie ripetute sollecitazioni, e’ stato definito il 6 giugno scorso, per tutto il resto, il governo regionale, di cui noi maggioranza siamo i primi attori, ha latitato. Si e’ preferito – ha continuato Guerriero – dare credito a enti e osservatori che, avvalendosi di corpose consulenze e strutture, girano la Calabria in lungo e in largo realizzando pomposi convegni anziche’ dare sostegno a proposte concrete, non frutto di scellerate presupposizioni, ma nate dal confronto con i soggetti attivi del contrasto alla ‘ndrangheta”. Un atteggiamento “sintomatico – ha aggiunto Guerriero – di come, a oggi, si continui a navigare a vista. Urge un radicale cambio di rotta. Un tangibile segnale di discontinuita’ che, a un anno dall’insediamento della nuova giunta, non e’ ancora arrivato. Si assistono a troppi personalismi e a una spettacolarizzazione della politica che non produce fatti concreti. Ma solo un proliferare di consulenze e di finanziamenti non finalizzati”. Interventi a favore di quanto sostenuto dal presidente della commissione Antimafia sono giunti da Luigi Fedele (Forza Italia) e Giovanni Nucera (Udc). “Se queste denunce contro l’operato del governo regionale – ha dichiarato Fedele – fossero venute dall’opposizione, saremmo stati tacciati di essere disfattisti e di fare le solite speculazioni. Ma quando provengono da un presidente di Commissione cosi’ delicata e organico alla maggioranza di centrosinistra, credo che una riflessione seria si imponga. Si sta verificando quello che andiamo dicendo da tempo: questo governo regionale fa acqua da tutte le parti, bada solo all’immagine e ai proclami, ma non interviene e men che meno risolve alcun problema”.
Fonte Il Velino