GAZZETTA DEL SUD
Mancuso stanco d’essere considerato responsabile dei risultati della squadra
Catanzaro sempre senza presidente
CATANZARO â «Ho detto basta e non tornerò indietro».
Così ieri il presidente dimissionario del Catanzaro, Giovanni Mancuso,
nel confermare la notizia del suo «congedo» dalla societÃ
giallorossa. Quello che ha colpito il cronista nel trovarsi di fronte Mancuso
è stata la calma con la quale ha parlato, mentre a un certo punto ha
mostrato la lettera di dimissioni inviata al Consiglio d’Amministrazione del
sodalizio di via scesa Iannoni: «Vede nell’esplicitare la mia decisione
non ho fatto alcun riferimento all’ambiente, alla squadra, a qualche istituzione
della città . Ho parlato soltanto di stanchezza per un impegno che, sovrapponendosi
ai molti altri, mi ha procurato stress». Invece sollecitato ha finito
per elencare le motivazioni che, appunto, lo hanno indotto a mollare. Imprevedibilmente
in particolare per chi nell’ambiente andava sostenendo la tesi che Mancuso non
aveva tanta voglia di liberarsi del Catanzaro. «Da tempo andavo dicendo
pubblicamente che avrei desiderato farmi da parte; che, in particolare, le porte
erano aperte per chi era disposto a rilevare la società . Lo ribadisco
ora più che mai con la precisazione che per quanto mi riguarda non avanzerò
pretese, anzi sono disposto a rinunciare anche alle anticipazioni per la corrente
stagione». Quanto alle motivazioni che hanno indotto il presidente alle
dimissioni, lo stesso Mancuso le ha snocciolate sempre con tanta calma: «Vengo
indicato dall’ambiente quale maggior responsabile dei magri risultati della
squadra. Certo lo sono quale massimo responsabile della società , ma credo
di aver cercato di fare di tutto, da quattro anni a questa parte, perché
la squadra raggiungesse i migliori obiettivi. E quando dico che ho fatto di
tutto, mi riferisco in particolare agli sforzi economici, direi consistenti.
Certo ultimamente insiene agli altri azionisti. Per farla breve con il risultato
di sentirsi ripetere in famiglia: “chi te lo fa fare”. Un altro aspetto,
sempre ultimamente riguarda il fatto che sono stato costretto a non frequentare
lo stadio per non sentire rimproveri, insulti e invettive». Il presidente
dimissionario Mancuso ha quindi toccato il tasto dei rapporti con la squadra,
precisando: «Ieri sera (l’altro ieri sera per chi legge: n.d.r.) i giocatori
sono venuti a chiedere scusa per un certo atteggiamento». Il colmo della
misura per fargli maturare l’idea delle dimissioni â una lettera del Comune
che ha esibito per avvalorare quanto stava sostenendo; nella lettera l’amministrazione
comunale notificava all’U.S. Catanzaro che l’ultima rata del contributo pluriennale
di 450 milioni veniva decurtata di circa la metà per i fitti arretrati
dello stadio: «Gli accordi non erano questi, come è ben noto»,
si è limitato a commentare. Mancuso, ha invece, precisato perché
si è deciso ora a farsi da parte: «Perché â ha detto
â chi subentrerà alla guida della società avrà il
tempo di operare nel mercato». Resterà , intanto, in carica per
la normale amministrazione, ammenocché, ovviamente, non ci ripensi almeno
sino al termine della stagione. Intanto nell’ambiente c’è chi si aggrappa
alla richiesta di cui abbiamo parlato negli ultimi giorni (e della quale è
stato informato Mancuso) avanzata da un avvocato a un collega della cittÃ
sulla volontà di rilevare la società da parte di un gruppo alimentare
del centro nord. Ma sino a ieri non si sono aggiunte notizie più concrete.
Allenatore e giocatori hanno intanto rivolto al presidente Mancuso appelli a
riprendere la guida della società . Tecnico e giocatori ieri pomeriggio
si sono ritrovati allo stadio per la penultima seduta d’allenamento prima della
partenza per Pozzuoli prevista per oggi. Alla comitiva saranno aggregati alcuni
giovani della Berretti per completare i quadri tecnici.
Vito Macrina
IL QUOTIDIANO
Il presidente del Catanzaro ha deciso: abbandona.
Scorza e alcuni imprenditori locali dietro l’angolo
Mancuso: «Dimissioni irrevocabili»
«Da oggi in poi sono solo un tifoso, era il momento di farsi da parte»
CATANZARO  «D’ora in poi sarò solo un tifoso, pur continuando a detenere le azioni della società ». E’ estremamente chiaro il presidente Mancuso nel precisare i contorni delle circostanze che lo hanno portato a presentare le dimissioni. Non si può certo dire che il proposito di abbandono da parte del massimo esponente societario sia un fulmine a ciel sereno. Appare, piuttosto, come la naturale conclusione di un’escalation di eventi negativi succedutisi di anno in anno. Dalla sfortunata finale play off, persa incredibilmente contro il Sora, si arriva alla contestazione frontale messa in atto da una parte della tifoseria nel corso dell’attuale stagione. Un particolare che deve aver influito non poco sulla decisione di Mancuso.
Tra le lotte intestine che sembrano profilarsi all’interno della società di via Jannoni, il presidente deve aver provato un senso di solitudine non indifferente nel constatare l’avversione nei suoi confronti del pubblico giallorosso. Era stato acclamato dalla maggior parte dei tifosi 4 anni fa, ora gli stessi voltano le spalle. «Il comportamento dei tifosi ha influito tantissimo sulle mie scelte. Io apprezzo la pace e la tranquillità , sono due cose davvero importanti. Mentre, attualmente, sono contestato a furor di popolo».
Il patron giallorosso si lascia andare a un amaro sfogo: «Le dimissioni sono irrevocabili, è scritto chiaramente sulla lettera inviata al Consiglio d’Amministrazione. E’ una decisione sofferta, ma bisogna riuscire a capire quali siano i momenti in cui bisogna farsi da parte. Quando si arriva a questo punto, si devono trarre le necessarie conseguenze. Si deve dare spazio a chi eventualmente sia desideroso di prendere il mio posto».
L’imprenditore calabrese prosegue dicendo: «C’è qualcosa che non va, se dopo 4 anni di gestione non arrivano i risultati sperati – e conclude affermando – Ho appreso di trattative, che porterebbero a nuovi acquirenti, solamente dagli organi di informazione. Lo stesso Scorza non ha mai manifestato a me personalmente di voler entrare in società . Con lui c’è, però, un rapporto d’amicizia».
L’impressione è che non si saprà nulla prima del 14 dicembre, giorno in cui i soci si riuniranno. Ordine del giorno, la ricapitalizzazione. Francesco Scorza, ex allenatore del Catanzaro, ha espresso più volte, comunque, il suo interessamento per la società di scesa Jannoni, probabilmente supportato da un gruppo di imprenditori locali e non.
Intanto, la squadra prosegue la preparazione in vista del match di domani contro la Puteolana. Con tutta probabilità gli innesti nell’undici titolare saranno, De Sanzo terzino destro, Toledo sulla stessa fascia a centrocampo. Logiudice, reduce da un attacco febbrile dovrebbe riuscire a recuperare.
Enrico Foresta
IL DOMANI
LE DIMISSIONI / Il presidente non ci ripensa e dichiara che il 14 non
ricapitalizzerÃ
«Non spendo più una lira»
«Non sono pervenute offerte ufficiali per rilevare la società »
CATANZARO – Nessuna offerta ufficiale è rvenuta, al momento,alla societÃ
del Catanzaro, per l’acquisto del pacchetto di maggioranza. Lo ha annunciato
il presidente dimissionario del sodalizio di scesa Jannoni, Giovanni Mancuso;
al termine di una riunione operativa, svoltasi ieri sera, con gli altri soci
della società , che è servita «solo a consolidare i buoni rapporti già esistenti,
alle luce anche di notizie assolutamente non veritiere su presunte discrepanze
allâinterno del consiglio dâamministrazione», come ha affermato lo stesso Mancuso.
Dunque, anche la giornata di ieri, nonostante il florilegio di notizie circolanti
in città che davano per certo il cambio societario, non ha segnalato nessun
movimento fattivo sul futuro dell’Us Catanzaro. Mancuso ha ribadito che le sue
dimissioni non saranno revocate, «perché con il calcio ho detto basta» e che
il 14 non ricapitalizzerà la sua quota. Ha anche aggiunto che chi e intenzionato
a rilevare la società , potrebbe subentrare proprio quel giorno. «Sarebbe il
momento favorevole – ha spiegato Mancuso – anche perché ci sarà da operare sul
mercato di gennaio e quindi ci sarebbe il tempo per organizzare il programmadegli
acquisti». Sulla presunta richiesta da parte di un gruppo facente capo a Francesco
Scorsa, ex vice allenatore del Catanzaro ai tempi di GB Fabbri, Mancuso ha sottolineato
l’infondatezza della notizia, affermando che «Scorsa è un caro amico, con il
quale ho anche dei rapporti lavorativi; ma per lâacquisto dell Us Catanzaro
non si è fatto avanti; anzi, per quel che ne so, anche lui non vuole più ad
avere a che fare con il mondo del calcio». A questo punto, non rimane che aspettare
la fatidica data del 14, in cui dovrebbero dipanarsi i molti punti interrogativi
che stringono sul futuro della società giallorossa. La ricapitalizzazione sarÃ
il passo cruciale. Al posto di Mancuso, potrebbe essere fatta da un socio attuale,
oppure da nuovi personaggi pronti a subentrare in seno alla società . Ma c’è
anche, in prospettiva, un’ipotesi pericolosa: in caso di mancata ricapitalizzazione
il Catanzaro potrebbe non avere futuro.
Vittorio Giummo
«Sono a disposizione per rilanciare il Catanzaro»
Scorsa non smentisce il suo interessamento
Intervista realizzata da Uscatanzaro.net
CATANZARO – Sono le 13.44 quando Francesco Ceniti, membro della redazione
del sito internet www.uscatanzaro.net, pubblica in esclusiva la prima intervista
all’uomo da più parti indicato quale protagonista delle operazioni finalizzate
al cambio di proprietà dell’Us Catanzaro: Francesco Scorsa. Scorsa, in pratica
non smentisce, né conferma le voci che lo vorrebbero lanciato nella delicata
trattativa. Ma in una battuta finale lascià intuire che non è disinteressato
all’argomento: «Il mio ruolo? In queste ultime settimane mi sto liberando da
una serie d’impegni che m’impedivano di assumere qualunque incarico sportivo.
Mi sono messo a disposizione, gratuitamente, della società per tentare di rilanciare
il Catanzaro. Senza i Mancuso? Al momento sono loro, insieme con gli altri soci,
i proprietari. In ogni caso il mio impegno resta valido con qualunque presidente».
Pubblichiamo di seguito, integralmente, l’intervista apparsa sul sito www.uscatanzaro.net
a firma di Francesco Ceniti che ringraziamo per la consueta disponibilità dimostrata.
âIl Catanzaro ha cambiato proprietario? A me non risultaâ. Eâ questo il secco
commento di Francesco Scorsa, indicato come uno dei possibili acquirenti della
società giallorossa. UsCatanzaro.net lo ha raggiunto telefonicamente a Bologna,
dove si trova per impegni di lavoro, per trovare una conferma diretta sulle
tante voci che oramai circolano in città . Lâex giocatore dellâAscoli, calabrese
verace (vive a Soverato), è in ogni caso molto informato sulla situazione attuale
delle aquile, anche per via della sua âaderenzaâ con lâamministratore delegato
Claudio Parente.
Ecco le sue dichiarazioni. âCapisco che il signor Mancuso sia amareggiato per
aver mancato gli obiettivi previsti. Tra lâaltro ha investito molti soldi per
cercare di centrare la promozione. Purtroppo nel calcio nulla è scontato. In
ogni caso so che il prossimo 14 dicembre i soci si riuniranno per una ricapitalizzazione
vitale per il futuro del Catanzaro. In quellâoccasione saranno tracciate le
basi dei prossimi impegni, a iniziare dagli acquisti che andranno fatti a gennaioâ.
A proposito di rinforzi. Su questo punto Scorsa ha già le idee chiare. âSo per
certo che la società è intenzionata a comprare giocatori forti e motivati per
non lasciare nulla dâintentato. In questo momento parlare di play off può sembrare
fuori luogo, ma chi ha una certa esperienza di pallone sa che bastano tre o
quattro vittorie consecutive per passare, invertendo il proverbio, dalla stalla
alle stelle. Io ho visto giocare diverse volte lâattuale Catanzaro e sono convinto
che, una volta recuperati gli infortunati, con i ritocchi giusti può aspirare
a un campionato di tuttâaltro tenoreâ.
Certo, lâimportante e non prendere delle bufale. E a quanto pare il Catanzaro
è molto ghiotto di questa merce. âCome in tutte le cose â risponde Scorsa â
anche nellâindustria calcistica ci vuole competenza. Per programmare un ciclo
vincente occorre lavorare a fondo, tentando di prepararsi anche allâimpensabile.
Nonostante tutto può accadere di non raggiungere lâobiettivo. Ci sta anche questo,
in fondo la bellezza del calcio è anche la sua imprevedibilità . Di sicuro, però,
câè una cosa: lâimprovvisazione è sinonimo di fallimento. Il mio ruolo? In queste
ultime settimane mi sto liberando da una serie dâimpegni che mâimpedivano di
assumere qualunque incarico sportivo. Mi sono messo a disposizione, gratuitamente,
della società per tentare di rilanciare il Catanzaro. Senza i Mancuso? Al momento
sono loro, insieme con gli altri soci, i proprietari. In ogni caso il mio impegno
resta valido con qualunque presidente. Da sempre sono un tifoso della squadra
giallorossa e so quali sono le potenzialità , a partire dalla tifoseria, di una
piazza come quella catanzareseâ.
Non resta che aspettare il 14 dicembre per avere le idee più chiare. Vero, Scorsa?
âDirei di sìâ.
CRONISTORIA / 1999-2002. Le pietre miliari dell’epoca Mancuso
Dal fallimento mancato al psicodramma Sora
CATANZARO – Tre anni e cinque mesi alla guida del Catanzaro. Per Giovanni
Mancuso l’avventura alla guida del club è iniziata in un caldo giorno di luglio
del 1999, quando ha rilevato il pacchetto di maggioranza della società giallorossa
salvandola dallo spettro del fallimento. L’estate del 1999 i tifosi delle aquile
non la dimenticheranno facilmente. Sul finire del campionato la messa in mora
da parte dei giocatori, l’eliminazione nelle semifinali dei play-off ad opera
del Benevento targato Franco Dellisanti e l’amministrazione giudiziaria. Poi,
l’avvento, a furor di popolo, dei Mancuso alla guida del sodalizio giallorosso.
Direttore sportivo fu confermato Lello Gervasi. In panchina arrivò Esposito.
La squadra, per ovvie ragioni, venne costruita a calciomercato già concluso
ma, nonostante tutto, non iniziò male il torneo. Dopo il tre a zero casalingo
con L’Aquila Esposito si dimise. Alla guida del Catanzaro fu chiamato l’ex giocatore
del Torino, Fortunato Torrisi.
Dopo un avvio incoraggiante (4-0 alla Cavese) le cose non andarono per il meglio,
nonostante una campagna acquisti di grido al calciomercato di gennaio. Con la
squadra in piena zona play-out alla guida tecnica fu chiamato l’allenatore della
formazione “berretti”, Galluzzo, che, grazie alla reti di Pino Tortora e ad
un certo Kamara che si affacciava già in prima squadra, conquistò una tranquilla
salvezza. Ma neanche l’estate del 2000 fu molto tranquilla, con la volontà di
Mancuso di lasciare. Il tutto, alla fine, rientrò. Il neo direttore sportivo
Enzo Cavallaro, a metà luglio, poté, quindi, iniziare a costruire la squadra.
In panchina venne chiamato l’ex terzino di Catanzaro, Reggina e Cesena, Agatino
Cottone. La stagione 2001/2002 fu, indubbiamente, la migliore dei dodici anni
di C2. Con una formazione partita a fari spenti e senza grossi proclami, la
C1, come tutti ricorderanno, fu mancata per soli quattro minuti. Era il 17 giugno,
giorno della finale play-off Catanzaro-Sora (risultato finale 1-3). Una data
che tutti vorrebbero dimenticare. Svanita la promozione di un soffio, il presidente
Mancuso decise di restare alla guida delle aquile anche grazie all’appoggio
di nuovi soci (il gruppo legato a Claudio Parente e Mimmo Cavallaro). Confermato
Enzo Cavallaro (a furor di popolo!), si allestì una compagine in grado di puntare
senza problemi al primo posto. Il direttore sportivo decise di smantellare la
squadra che nell’anno precedente aveva fatto tanto bene, per costruirne, comunque,
una che, per tutto il girone di andata, guidò la classifica. Un inizio di girone
di ritorno in chiaroscuro costò la panchina a Leo Bitetto. Il nuovo allenatore,
Massimo Morgia, non riuscì a invertire la rotta. Risultato: una media da retrocessione,
sesto posto in campionato e play-off svaniti. Il resto è storia recente.
VERSO POZZUOLI / Fino ad oggi solo spezzoni
L’attesa è terminata: scocca l’ora di Robson
«Sarebbe bello segnare anche un gol»
CATANZARO – «Sono felice e pronto a ripagare la fiducia del mister».
Gli occhi verdi di Robson Toledo Machado brillano, trasformandosi in uno specchio
dei sentimenti. L’attesa è tanta, l’adrenalina è già a mille, pronta a caricare
il momento tanto desiderato già dal ritiro di Chiaravalle: giocare sin dal primo
minuto. Dunque, dopo spezzoni dipartite (nella sfortunata gara contro il Foggia
da una sua iniziativa sulla fascia è scaturito il rigore su Rodrigo Machado),
il potente colored brasiliano sarà una delle pedine iniziali della formazione
giallorossa: giostrerà sulla fascia destra, con compiti prettamente offensivi,
anche perché la sua progressione da ghepardo è in grado di procurare non pochi
pensieri alle difese avversarie. «Ai tifosi non prometto nulla, solo grande
impegno dall’inizio alla fine. Contro la Puteolana dobbiamo vincere assolutamente,
vista la classifica che ci penalizza troppo: il Catanzaro non merita distare
nei bassifondi. Purtroppo mancano molti titolari, ma la voglia dei sostituti
di fare bene è tanta. La gara che ci aspetta non sarà facile, come qualcuno
può immaginare. Tra altro le squadre che affrontano il Catanzaro si trasformano
puntualmente e, questo, ci deve consigliare a stare particolarmente concentrati,
senza rilassamenti pericolosi». Palla al centro e via. Poi, chissà … Magari
un bel gol, da festeggiare in campo a ritmo di samba, insieme ai compagni. «Già .
Sarebbe bello. E chiaro che ci proverò; ma l’importante è che la mia squadra
ritorni a casa con un bel successo. Ripeto, non meritiamo di stare nella parte
bassa della graduatoria. Abbiamo grandi potenzialità e, per questo, il campionato
non è affatto compromesso».
V. Giu.
LâOPINIONE DEL TECNICO / Dellisanti: «Penso solo alla partita»
Se le vicende societarie tengono banco, non bisogna dimenticare che c’è un campionato
in corso, in cui il Catanzaro è relegato in una posizione di classifica carente.
Per questo, la gara di domani contro la Puteolana assume toni importanti: la
squadra giallorossa non può concedersi altri passi falsi. Dellisanti lo sa bene,
anche se è difficile estraniarsi dal tamtam di notizie, che riguardano il futuro
dell’Us Catanzaro.
«Su questo aspetto – ha precisato l’allenatore – non sono al corrente di nulla;
anzi, preferisco non sapere determinate cose. Il mio ruolo è quello di guidare
la squadra, infondendo ai ragazzi tranquillità e concentrazione e la squadra,
da questo punto, sta rispondendo bene. Certo, non è facile tapparsi le orecchie,
però dobbiamo cercare di isolarci da commenti e notizie, perchè c’è anche il
rischio, domani, di andare incontro ad una figuraccia. Dobbiamo pensare al camnpionato,
a battere la Puteolana ed a chiudere il girone dandà ta con quei punti necessari
a pianificare un ritorno alla grande. Non distraiamoci»
(V.Giu.)
LA PROMESSA / Fabio Longo ha rotto il ghiaccio esordendo da professionista
«Bisogna saper soffrire
CATANZARO – Fabio Longo domenica finalmente ha rotto il ghiaccio.
«Sì, ho iniziato con dieci minuti e mi accontento di questi, sperando la prossima
volta di fare di più».
Che sensazioni hai provato al momento del tuo esordio ufficiale in giallorosso?
«Sicuramente bellissime, anche se poi la partita è finita male per noi ed io
sono entrato in un momento difficile. Mi auguro che, la prossima volta, sia
tutto diverso e che la squadra vinca».
Come sono stati questi primi mesi nel calcio professionistico?
«Tutto sommato positivi. Sto imparando molto anche perché ho la fortuna di stare
a contatto con gente che ha giocato in C e in B. Da loro c’è veramente da imparare».
Hai sofferto per aver fatto molta tribuna?
«Veramente – dice accennando un sorriso – sto soffrendo ancora un po’, ma so
bene che, se ci si vuole affermare, bisogna soffrire e sopportare tutto».
Insomma, un’esperienza che ti sta facendo maturare?
«Sì, senza dubbio. Mi sta forgiando il carattere e mi spinge a fare sempre meglio».
Domani a Pozzuoli naturalmente speri di poter scendere in campo,anche se non
dall’inizio…
«La speranza c’è, anche se poi alla fine decide sempre il mister».
Anche se è ancora prematuro per dirlo, a gennaio, alla riapertura del calciomercato,
vorresti avere l’opportunità di andare in una squadra che magari ti faccia giocare
di più?
«No, gradirei restare qui, anche perché ho l’opportunità di allenarmi e, quindi,
di crescere insieme a giocatori importanti».
Cosa deve temere di più, anche se forse è una parola grossa, il Catanzaro della
Puteolana?
«Diciamo che è una partita in cui abbiamo tutto da perdere e nulla da guadagnare.
I nostri avversari sono una compagine molto giovane che darà il massimo. Per
cui ci si può aspettare di tutto. Poi, affrontano una squadra che ha un blasone
come la nostra si esalteranno di certo».
Vittorio Ranieri
La curva pronta a riempirsi già con l’Olbia
CATANZARO – Quella di ieri non è stata una giornata come le altre per
i tifosi di fede giallorossa passati, nel giro di poche ore, dalla rassegnazione
all’euforia per il paventato cambio societario. Inutile dire che la consueta
ridda di voci e spifferi da parte dei soliti ben informati ha fatto il giro
della città . Una cosa dovrebbe essere sicura: gli Ultras si recheranno a Pozzuoli
al seguito della squadra. Il loro atteggiamento dovrebbe essere lo stesso di
quello tenuto nella trasferta di Barcellona Pozzo di Gotto, vale a dire nessun
incitamento nei confronti di Gentili e compagni. In occasione della partita
casalinga con l’Olbia i fedelissimi giallorossi dovrebbero fare il loro ritorno
al “Ceravolo”, ma solo per dar vita alla coreografia in memoria del compianto
Massimo Capraro. L’atteggiamento da parte degli Ultras potrebbe mutare solo
in caso di cambio al vertice della società , vista, ormai, la posizione assunta
nei confronti dell’attuale proprietà .