GAZZETTA DEL SUD
L’obbligo di vincere ha caricato di troppe responsabilità i
giocatori giallorossi
Catanzaro un po’ fragile sul piano psicologico
CATANZARO â Sconfitta, non senza attenuanti, quella rimediata dal Catanzaro
domenica scorsa a Ragusa. Resta ancora viva la rabbia per quel primo tempo giocato
sotto tono che è stato letteralmente regalato ai siciliani, in un film
purtroppo già visto nella precedente gara interna contro il Gladiator.
La disamina della gara, comunque, non può soffermarsi solo sull’evidente
scarsa vena del reparto arretrato; infatti è noto che molto spesso se
la difesa subisce una certa pressione è perché il centrocampo
non è sempre in grado di filtrare le giocate avversarie così come
avrebbe dovuto. Tali valutazioni lasciano però il tempo che trovano visto
che, come suol dirsi, la frittata è ormai fatta. Una sconfitta che potrebbe
pesare come un macigno per i ragazzi di Dellisanti che rischiano di vagare in
un tunnel senza uscita. I risultati della 24. giornata, comunque, sebbene non
abbiano mutato le distanze dalla zona play-off (sono rimasti 4 i punti di distacco
dall’Acireale 5. in classifica), hanno accorciato ulteriormente la graduatoria,
con la zona play out che adesso si trova solo a due lunghezze dalla squadra
giallorossa. Illusioni e speranze vane che, in questo momento, lasciano spazio
nuovamente all’angoscia poiché domenica prossima si riprenderÃ
con il primo di un doppio impegno che, sebbene da disputarsi tra le mura amiche,
non sarà certamente facile (leggi Frosinone e Brindisi). Tornando ad
analizzare la prestazione del Catanzaro in terra sicula, ogni discorso non può
non partire da una premessa: quella relativa alle condizioni psicologiche con
cui Ciardiello e compagni hanno affrontato il loro ultimo impegno. Il âleit
motivâ diffuso dall’ambiente sportivo nei giorni precedenti la gara di
Ragusa (vale a dire quello che la squadra giallorossa, una volta risolta la
crisi societaria, era âobbligataâ a vincere), magari ha finito per
caricare di troppe responsabilità i ragazzi di mister Dellisanti che,
giocando evidentemente con troppe pressioni, hanno finito per pagare più
del dovuto alcune disattenzioni. A questo proposito occorre non colpevolizzare
la squadra più di tanto ricordando che per cinque mesi, nonostante il
problema degli emolumenti non ricevuti, si è comportata dal punto di
vista professionale quasi sempre in maniera ineccepibile. Anzi in molti casi
è andata al di là , ricordando che alle contrarietà di cui
si è accennato si sono aggiunte quelle di natura tecnica, per via della
pioggia di squalifiche ed infortuni. Il che ha pesato relativamente sul rendimento
della squadra e sui risultati conseguiti. Un altro aspetto che non può
essere sottovalutato è quello che riguarda le decisioni arbitrali a dir
poco discutibili, di cui il Catanzaro, durante questo campionato, è rimasto
spesso vittima. Tale problema richiede una soluzione immediata visto che anche
a Ragusa, il signor Tonin di Piombino ha finito per penalizzare i giallorossi
non concedendo un rigore sacrosanto a loro favore e concedendone invece uno
(quantomeno dubbio) ai siciliani. Questo dovrà essere uno dei compiti
che la neonata società dovrà assolvere con vigore, consentendo
alla squadra di avere quantomeno il giusto di quanto sarà capace di dare
in campo. Le sconfitte, poi, riportano alla luce un altro aspetto ormai âvecchioâ:
il ricorso al mercato di gennaio che poteva andare al di là dell’acquisto
del solo Falco, anche per una questione di organico che, oggi come oggi, si
ritrova veramente ridotto al minimo. A tal riguardo si spera che l’infortunio
occorso al colored Machado a metà del primo tempo della gara di domenica
scorsa non sia grave, solamente per non peggiorare ulteriormente la situazione
che, specie dopo il grave infortunio del giovane centrocampista Folino e i problemi
fisici non ancora smaltiti dell’ex centrocampista del Giulianova Ambrosino,
sta avendo il suo peso. Nonostante tutto, il tempo per rimediare ancora c’è;
molto dipenderà dai risultati che Gentili e soci riusciranno ad ottenere
nelle prossime due-tre gare di campionato. Magari senza perdere di vista la
coda della classifica, visto che la maggior parte delle squadre del girone sta
viaggiando con il vento in poppa.
GIORNALE DI CALABRIA
Catanzaro deludente
A Ragusa la squadra giallorossa ha fatto flop
CATANZARO. Il Catanzaro che non ti aspetti si materializza a Ragusa fa di nuovo
volgere al brutto il âbarometroâ del tifo giallorosso. La truppa
di Dellisanti, partita da Catanzaro con idee dichiaratamente bellicose, si è
âsquagliataâ sotto il pallido sole ibleo gettando alle ortiche una
ghiotta occasione per accorciare le distanze dalla zona playoff. Una vittoria,
infatti, avrebbe addirittura portato i giallorossi ad una sola lunghezza dalla
quinta piazza, ma anche un pareggio avrebbe consentito di rosicchiare un punto
allâAcireale sconfitto a Barcellona Pozzo di Gotto. Invece il distacco
è rimasto inalterato rispetto agli acesi ed è aumentato di tre
punti rispetto allâIgea Virtus; il tutto mentre dalla zona pericolosa
della classifica alcune formazioni che appaiono in gran forma (Gladiator, Olbia
e Fidelis Andria) cominciano ad incalzare tanto che il margine di sicurezza
dei giallorossi rispetto alla zona plaout si è ridotta a due punti soltanto.
A prescindere dai risvolti di classifica, comunque, quel che più ha lasciato
perplessi è stato il modo in cui la sconfitta di Ragusa è maturata.
La squadra di Dellisanti, infatti, è stata per tutto il primo tempo in
balìa degli avversari, tanto che solo le prodezze di Gentili e qualche
errore degli avanti iblei ha impedito che alla fine della prima frazione di
gioco il Catanzaro si trovasse sotto di goleada. Qualcosa è cambiato
solo nella ripresa allorchè il Ragusa, sul 2 a 0, ha tirato i remi in
barca dando più spazio e campo al Catanzaro, ma anche nella ripresa,
se si eccettua la rete di Ciardiello e due tiri da lontano di Ferrigno ed Ascoli,
non è che i giallorossi abbiano brillato per pericolosità ed efficacia.
Pressochè nulle le due punte Falco e Moscelli, azzerate dai difensori
centrali iblei. La sconfitta, inutile dirlo, brucia parecchio. Intanto perchè
deprime in buona misura gli entusiasmi che il cambio di proprietà e la
vittoria sul Gladiator avevano suscitato; poi perchè ripropone il dilemma
circa le reali potenzialità della squadra e le concrete possibilitÃ
che la stessa, con sole dieci giornate a disposizione, possa operare la rimonta
verso un posto playoff. Naturalmente nulla è ancora perduto, ma come
lo stesso Dellisanti ha ammesso nel dopopartita di Ragusa, âtutto si è
fatto più difficileâ.
M. S.