IL QUOTIDIANO
Il neo dg Improta è ottimista: «Il Giugliano? Noi non temiamo nessuno»
Il Catanzaro aspetta la volata
Dopo la sosta sette gare per conquistare i play off
CATANZARO  Trascorsa l’ultima sosta di campionato, il Catanzaro tornerà ad allenarsi in vista dell’impegno casalingo con il Giugliano. La partita di domenica prossima costituirà una delle sette tappe che potrebbero portare direttamente ai play-off. Gianni Improta, neo direttore generale dell’Us Catanzaro, inquadra così il team campano: «E’ una squadra che va tenuta in debita considerazione. Ha ottenuto buoni risultati fuori casa, agendo il più delle volte di rimessa. Detto ciò, noi non dobbiamo temere nessuno. L’incontro si disputerà al “Ceravolo”, quindi, con l’ambiente che si sta creando in città , noi potremo vantare il classico dodicesimo uomo in campo. Se a questo aggiungiamo che la compagine giallorossa è in forma, alla fine, posso ben dire che la spunteremo. Il Giugliano è una squadra di categoria, è un gruppo valido. Faremo attenzione in particolar modo ai due centrocampisti centrali, Migliaccio e Romondini. Anche la punta Muratori ha sostituito bene Falco. Certo che l’uomo migliore che i campani possedevano, lo abbiamo rilevato noi. Spero che Falco possa incidere nelle restanti sette gare, allo stesso modo in cui Corona sta facendo le fortune del Brindisi. In tal modo, potrà dimostrare tutto il suo valore».
La compagine guidata da Franco Dellisanti sta piacevolmente impressionando sia gli avversari che incontra (ricevendo di volta in volta i più svariati elogi), sia il pubblico locale. I giallorossi, fin dall’inizio del torneo, hanno spesso fatto vedere buone trame di gioco. La differenza principale che intercorre tra la parte centrale di questa stagione e quella attuale, è la continuità di risultati, oltre che la reiterazione di buone prestazioni.
Questa fase di campionato coincide pressappoco con l’arrivo di Improta nella città dei tre colli. Quando al “baronetto di Posillipo” si fanno notare queste “affinità elettive”, lui risponde così: «Proprio una bella coincidenza – afferma sorridendo – Prima ancora del mio arrivo a Catanzaro, sapevo che questa squadra era un’ottima formazione. Certamente anche il mio lavoro può aver dato un buon contributo».
Oltre ai risultati che stanno arrivando, uno dei motivi che hanno convinto i tifosi a tornare allo stadio è la programmazione che i nuovi proprietari intendono affrontare. Non si guarda solamente alle vicende della stagione in corso. A prescindere da quale categoria vedrà la presenza del Catanzaro il prossimo anno, Parente e Poggi si stanno adoperando per il futuro.
«Ci sarà un futuro importante per il Catanzaro  conclude Improta – non stiamo lasciando spazio all’improvvisazione. Nonostante ciò, non abbiamo perso di vista l’obiettivo principale di quest’anno. Non è mai stata persa d’occhio l’attualità . Sento di poter dire che ci sono delle garanzie per i tifosi. Questa è una squadra forte, certamente il prossimo anno potrà essere migliorata. Rispetto al mio ultimo impegno a Catanzaro sotto la gestione Albano, penso che la tifoseria abbia capito che, pur soffrendo, bisogna lasciare lavorare la dirigenza». L’imperativo in questo Catanzaro 2003 sembra essere uno in particolare: una seria programmazione.
GAZZETTA DEL SUD
PER DUE POSTI IN QUANTO IL PRESIDENTE CLAUDIO PARENTE VEDE AL DI SOPRA DI TUTTI E FUORI PORTATA IL FOGGIA E IL BRINDISI
CATANZARO, PER I PLAY OFF SARÃ LOTTA A SEI
A CONTENDERSI L’OBIETTIVO CI SARANNO NUOVA IGEA, ACIREALE, FROSINONE, GLADIATOR E GIUGLIANO
Vito Macrìna
CATANZARO â Pausa di riflessione in coincidenza con la sosta del campionato anche per il presidente del Catanzaro, dott. Claudio Parente il quale è soddisfatto per i primi quaranta giorni di gestione societaria, ma con moderazione. Come è giusto che sia e visto che, per quanto riguarda la squadra il traguardo che si è posto di raggiungere, vale a dire l’insediamento nell’area play-off, potrebbe non essere così vicino come invece lo vede l’ottimismo dell’ambiente. Nelle pieghe delle dichiarazioni del massimo responsabile della società giallorossa si coglie quindi un freno ai marcati entusiasmi e anche alla voglia di non alimentare illusioni. Intanto, con il presidente-tifoso, dott. Parente, ecco un colloquio a 360 gradi. Si è, infatti, partiti dal bilancio della primissima fase della sua gestione sino ad approdare all’allargamento della base societaria che è uno dei punti del progetto gestione della nuova Società . E allora… microfono aperto per il primo argomento: «Il bilancio è positivo â ha detto Parente â. Positivo sia sotto l’aspetto tecnico che organizzativo». Scendendo nel particolare Parente ha dichiarato: «Dal punto di vista del gioco e dei risultati, in particolare, ci sarebbe da recriminare soltanto la sconfitta di Ragusa che non ha permesso di mantenere la media di 4 punti ogni due partite; media che ci eravamo prefissi per cercare di raggiungere i play-off». «Quanto all’aspetto organizzativo â ha aggiunto il presidente â siamo già operativi nella nuova sede di via Lombardi che, a giorni, inaugureremo ufficialmente ma dove stiamo già lavorando alacremente per chiudere tutte le situazioni (già avvenuta la sostanziosa liquidazione all’ex direttore sportivo Cavallaro, già contrattualizzato per la prossima stagione, nel mentre si sta trattando per il “saldo” a un altro ds (il signor Iacobucci che non ha mai preso… servizio, ndc ) al fine di ripartire da zero e ricreare l’antica immagine di Catanzaro calcio che, per tanti motivi, nell’ultimo decennio ha subito non pochi danni». Per passare a un argomento più «leggero» abbiamo chiesto le previsioni per i play-off. Parente di rimando: «Anche se abbiamo qualche possibilità in più rispetto al mese scorso, la corsa è difficile perché coinvolge più squadre. La lotta per due posti â fuori gioco Foggia e Brindisi â vede coinvolte almeno 6 squadre: Nuova Igea, Acireale, Catanzaro, Frosinone, Gladiator e Giugliano. E per questo tutto può succedere». Facendo poi prevalere la sua veste di tifoso giallorosso, Parente ha aggiunto: «Ritengo che noi siamo in crescita, rispetto a qualche squadra che accusa qualche battuta a vuoto, per cui dovremmo approfittare di questo periodo». Quindi ottimista sul Catanzaro? «Bisogna partire dall’assunto che ancora non abbiamo centrato alcun obiettivo e questo affinché la squadra rimanga sempre più concentrata per non rischiare di sbagliare l’approccio alle partite, come è spesso avvenuto. L’entusiasmo ricreatosi nell’ambiente deve essere utilizzato in forma positiva e non già quale appagamento solo per aver vinto una partita in trasferta. La squadra ha già dimostrato â soprattutto nella prima fase del campionato â che può imporre il proprio gioco in casa e in trasferta a qualsiasi avversario perché strutturalmente è forte e composta da giocatori che possono fare la differenza (come domenica Ambrosino), e non ha senso recriminare ancora sul discorso dell’attaccante anche perché di Corona ce ne è uno solo, e noi abbiamo attaccanti come Moscelli, Falco Machado e Bertuccelli che, se adeguatamente assistiti, hanno dimostrato di non essere inferiori a quelli delle altre squadre che lottano per i play-off». Altro argomento, con un interrogativo: quale futuro? Nella risposta il dott. Parente ha marcato i toni, dicendo: «Stiamo già lavorando. Tutto il gruppo responsabile dell’area tecnica ossia Improta, Logiudice e Camerino per il settore giovanile, già sotto pressione nel visionare, prendere contatti e definire trattative già avviate. Per il resto tutto dipenderà dal campionato C/1 o C/2 che andremo a disputare che, però, non ci troverà impreparati avendo già predisposto diverse soluzioni alternative». Infine, sull’allargamento della base societaria Parente ha detto: «Stiamo valutando le diverse proposte pervenute da parte di tanti (compreso il costruttore Gioele Cavallaro, ndc ) che intendono far parte della società ».
Un bell pezzo dall’editoriale di tutta la C sulle riforme dei campionati “minori”
www.tuttalac.it
Le riforme dei campionati sotto l’occhio del ciclone. Nelle settimane scorse abbiamo più volte sottolineato come l’indecisione di Carraro abbia permesso alla Lega di Milano (ed in particolar modo a Galliani) di fare un pò quello che voleva. Adesso, illustriamo cosa accade se queste riforme non andranno in porto per tutti i tifosi della serie C. L’unico progetto presentato è stata la proposta Abete (due gironi di serie B e tre di C). La Lega di A, ovviamente, non ha accettato di buon grado questa proposta perchè 20 squadre provenienti dalla serie C si sarebbero trovate in B reclamando utili. Il risultato è stata una profonda spaccatura che l’indecisione delle società di serie A non ha fatto altro che amplificare. Nessuno vuole la riforma Abete che (oggettivamente) non è un granchè. Però è l’unica. Noi, a tempo debito, abbiamo proposto una serie A a 16 squadre con due retrocessioni, una B a 20 squadre con 4 retrocessioni, tre gironi di C, a 20 squadre, con una promozione a girone più la quarta che usciva fuori dai play-off. Le retrocessioni in D sarebbero state 4 per girone. In questo modo ci sarebbe stata l’eliminazione di 32 squadre professionistiche. Un drastico e doloroso taglio, alla fine doveroso data l’instabilità economica di gran parte delle contendenti.
In serie C tutti vogliono fare la voce grossa ma nessuno ci riesce. Colpa di Macalli, certo, sempre più indeciso con il passare del tempo, colpa della classe dirigente, sempre meno attenta e propositiva, colpa di tutti gli addetti ai lavori che non riescono a sollevare la categoria. La serie D, tanto per fare esempi, si sta trasformando con sponsor illustri, con regole che favoriscono i giovani, con attenzione ai bilanci e trasmissioni televisive. La C, invece, vive nell’oblio, senza una parvenza, un barlume, un’iniziativa. Non siamo noi che dobbiamo organizzare proteste, darci da fare. Possiamo spronare chi guadagna lauti stipendi a prendere provvedimenti. La serie C sta calando a picco senza che nessuno riesca a dire una sola parola. Nel frattempo Galliani continua a fare il suo comodo ed il vicepresidente vicario (carica creata appositamente per lui) Antonio Matarrese, riesce addirittura ad ottenere titoli sui giornali. Senza parole e senza commento.
Gazzetta del Sud
Le altre ed il punto.
1–
I calcoli sul cammino della squadra di Foti non appaiono proibitivi per la vittoria finale
Il barometro dell’Igea Virtus segna successo
Franco Miano
BARCELLONA â Ancora un mese e mezzo e poi calerà il sipario sul campionato di C2 che ieri ha osservato l’ultima giornata di sosta, prevista dal calendario. Sei mesi in archivio e poco più di un mese e mezzo da giocare, prima di tagliare quel traguardo tanto ambito che l’Igea Virtus non intende fallire. Ci riferiamo ai play off che ormai, classifica alla mano, sembrano a portata di mano. Play off, ma anche oltre. Come si suol dire l’appetito vien mangiando e l’Igea Virtus a questo punto, non vuol limitarsi a fare da comparsa nella fase suppletiva del torneo, ma vuole mettercela tutta per andare oltre, per tentare il salto di categoria. Al momento sono comunque aspirazioni dei dirigenti e degli addetti ai lavori e sogni dei tifosi che certamente sperano in una stagione migliore a quella scorsa. L’Igea Virtus è arrivata all’ultima sosta nelle condizioni migliori, per sperare di tagliare il traguardo della C1. Tutto dipende dalle prossime sette partite, dai prossimi incontri che si preannunciano insidiosi e combattuti. Adesso, a meno sette dal termine, ogni incontro sarà davvero una battaglia, ogni gara un banco di prova perchè gli avversari che l’Igea Virtus avrà di fronte, per motivi diversi, hanno bisogno di punti. E ci riferiamo al Ragusa, prossimo avversario, alla ripresa del torneo, al Catanzaro che vuol reinserirsi nella lotta per i play off, alla Nocerina, che non vuol cedere posizioni, al Brindisi che cerca di fare ancora meglio e al Latina che, all’ultima di campionato, potrebbe avere bisogno di punti per evitare i play out. Dunque un cammino tortuoso che i giocatori dell’Igea Virtus vogliono iniziare con il piede giusto, a cominciare da domenica prossima a Ragusa, dove saranno in molti i sostenitori giallorossi. E ripartire bene, significa pure continuare sulla strada giusta e sperare di chiudere in bellezza conservando l’attuale posto di classifica. L’Igea Virtus lo vuole e i giocatori non intendono mollare. Ci sono in ballo i play off e la promozione in C1 e intendono battersi fino all’ultimo. Il presidente Immacolato Bonina è soddisfatto della squadra, di quello che è riuscita a fare quest’anno, nonostante le difficoltà di inizio stagione. «Nel calcio contano i fatti – ha detto Bonina – e la classifica parla chiaro. Siamo al quarto posto, a due punti dalla Nocerina e a sei dalla seconda posizione e con più sei sulla sesta. Dunque un grande campionato per l’Igea Virtus. Ripetersi è sempre difficile, eppure la squadra sta facendo bene anche quest’anno. Sarà fortuna, sarà la capacità organizzativa, sarà ben altro, sta di fatto che l’Igea Virtus ogni anno riesce a disputare campionati di vertice. A sette giornate dalla fine, trovarsi con ottime possibilità di partecipare ai play off, è un motivo di vanto e di orgoglio per tutti».
– Un futuro dunque che potrebbe essere roseo. «Mi auguro che la squadra possa rimanere nella griglia dei play off e con l’esperienza della scorsa stagione e con l’apporto di Ciccio Marra, disputare il mini torneo alla grande, con buone possibilità di vincerlo».
– Il calendario non è che sia tanto favorevole all’Igea Virtus che ha in programma scontri diretti e partite abbastanza impegnative. «L’Igea Virtus, quando affronta le grosse squadre – ha detto il presidente della società igeana – ha sempre al massimo la concentrazione. Non dimentichiamo che a Nocera ha pareggiato, contro Brindisi e Catanzaro ha fatto altrettanto a conclusioni di buone prestazioni. A Foggia ha disputato una grossa partita, anche se ha perduto ingiustamente. Ha fatto bene anche a Frosinone. Con le squadre dell’alta classifica si è confrontata a certi livelli. E ciò ci fa ben sperare per il futuro, per cui sono convinto che se l’Igea Virtus continuerà ad avere al massimo la concentrazione, nessun traguardo le sarà proibito. La squadra – ha aggiunto Bonina – ha ottime possibilità di successo anche perchè ha superato i problemi della fase iniziale del campionato, ha la sua identità , un suo equilibrio e il mister ha trovato la quadratura del cerchio a livello tattico. Pertanto ci sono tutti gli ingredienti per poter disputare un gran finale, con l’appendice dei play off». Bonina conclude rivolgendo appello al pubblico. «Mi auguro che risponda alla grande, perchè non ci può essere futuro per l’Igea Virtus, se non ci sarà un grande pubblico. Nei nostri campionati diventa determinante e pertanto deve essere il dodicesimo uomo in campo»
2–
Ha in Pasquale Marino un allenatore emergente di assoluto valore e un organico di prima qualitÃ
Perrone: il Foggia ha già un piede e mezzo in C1
Giovanni Pastore
Nella stanza del tesoro di C2 usando sempre la stessa chiave, quella che apre le porte del pallone che Lorenzo Perrone ha scoperto prima giocatore e, poi, come dirigente-manager. Un mondo che ha imparato a conoscere, criticare, amare battendo sempre rotte difficili. Nel suo anno di studio non ha mai smesso di seguire le vicende della pedata di terza divisione, anche se ora che è diventato uomo âGeaâ (la grande famiglia di Moggi) viaggia più spesso e sempre più spesso lo si ritrova nella tribuna dei vip al âDelle Alpiâ quando va in onda Nostra signora del calcio italiano. «Da un pò di tempo sto collaborando con Pasquale Gallo che è il riferimento della Gea-Sud. Certo, ho visto molte volte quest’anno la Juve, sia in campionato che in Champions league. Una bella esperienza. No, non mi sono fermato anche se da quando ho lasciato L’Aquila, nel settembre del 2001, non ho più lavorato direttamente per nessuna società . E così, spesso mi capita di fare l’osservatore anche per conto della Juve. Quest’anno, in particolare, ho visto tantissime partite, ho seguito molti talenti. Potranno tornare utili ai bianconeri ma anche al prossimo club per il quale lavorerò. Quasi due anni lontano da una scrivania sono tanti. Ma, in un certo senso, è stata una scelta che ho inteso fare per motivi di famiglia. Ho preferito stare vicino a mia moglie Franca e ai nostri due figli, Vincenzo e Checco, perchè ho ritenuto giusto così. In questo periodo ho rifiutato offerte interessanti che mi avrebbero, però, riportato lontano da casa. A Varese erano intenzionati ad avviare un progetto interessante. Però, non volevo allontanarmi così tanto da casa». Il profumo della C2 ancora sulla pelle. Il ricordo d’un successo straordinario con L’Aquila nel 2000 e lassù, in Abruzzo benedicono ancora il suo nome. Il nome di Perrone che tolse dalla carestia da pedata, anche se non c’erano pernici. Un santuario, una scuola, una religione. «Sono stati anni fantastici. C’è gente che ancora continua a telefonarmi». Adesso, Perrone può iniziare il suo viaggio esplorativo nella prateria della C2 meridionale quando mancano sette domeniche alla fine della stagione regolare. «Direi che il Foggia è da considerarsi con un piede e mezzo in C1. Dieci punti di vantaggio da gestire in sette gare, di cui quattro da giocare allo âZaccheriaâ sembrano una dote sufficientemente tranquilla per il piccolo diavolo. Una promozione che è merito di Pasquale Marino, un giovane tecnico che presto ritroveremo su panchine importanti. Io stesso l’ho segnalato a quelli del mio gruppo. Lo conosco dai tempi del Messina. Io ero dg, lui ottimo regista di quella squadra che giocava in interregionale». La corona al Foggia, restano le nomination. Una statuetta al Brindisi: «Il campionato parla pugliese. Una delle squadre più forti è proprio il Brindisi. E’ una bella realtà . I dirigenti hanno entusiasmo e, soprattutto, fretta d’arrivare». Poi, dietro, grande fiducia nell’Igea Virtus: «Sapete cosa vi dico? Più passa il tempo e più mi convinco che il progetto Bonina funziona. Una formula, ormai, collaudata. Da matricola a meteora il passo è stato brevissimo. In pochi anni l’Igea è divenuta una delle splendide protagoniste di questo torneo. E come ogni anno la ritroviamo lassù, a lottare per la C1. Passano i giocatori, gli allenatori, ma quello che non passa mai, in Sicilia, è il grande entusiasmo della gente e, soprattutto, dei dirigenti». Nomination anche per l’Acireale: «Sapete che vi dico? Per me la squadra granata ha le carte in regola per giocarsi la C1 ai play-off. Non mi sorprenderei di ritrovarla a giocarsi la promozione negli spareggi di giugno». Quindi, il Catanzaro. «Questo è il momento della verità . La squadra giallorossa deve spingere sull’acceleratore. I play-off possono essere comodamente artigliati. Il gap è minimo. E se la squadra giallorossa arriva agli spareggi diventerebbe la squadra da battere. Perchè? Semplice. Le squadre di Dellisanti arrivano sempre fresche alla fine. Al resto potrebbe contribuire il pubblico che è sicuramente di categoria superiore». Infine, segnalazione speciale per il Ragusa. «Finora, la rivelazione del torneo. E se migliora il rendimento casalingo può tentare anche di arrivare ai play-off». Perrone ha parlato
Per gli amici del Basket di Catanzaro e di Soverato
La capolista domina nel derby il Lamezia, gli etnei violano Comiso, sorridono Ragusa e Gravina mentre crollano Victoria e Soverato
Il Catanzaro non fa sconti, Catania terza, Gioia e Palmi ok
Catanzaro-Lamezia 104-72
PALLACANESTRO CATANZARO: Dattilo ne, Gallo C. 16, Gallo G. 8, Fontana 14, Falcomatà 11, Trentini 18, Pellicanò 5, Rifatti 16, Innocente 16. All.: Tripodi. LAMEZIA: Milone 16, Iorfida 7, Lazzarotti 3, Caruso 8, Simioli 6, Rubino 27, Bove, Perrone 2, Chinnì 3, Tindiglia ne. All. Luzzo. ARBITRI: Soleti e Cilione. CATANZARO â Il derby è giallorosso, come era nelle previsioni. A chi pensava a un Catanzaro dimesso dopo la conquista matematica del primo posto, la squadra giallorossa ha risposto con una grande partita e con uno splendido primo quarto. I padroni di casa, infatti, hanno subito messo le cose in chiaro sia in attacco (9-0 in un amen), sia in difesa con una esemplare staffetta difensiva di Innocente e Trentini che ha letteralmente cancellato dal campo Milone, il più temuto degli ospiti. Con queste premesse era difficile per Lamezia soltanto pensare di espugnare il PalaCorvo; la squadra di Luzzo, comunque, sorride lo stesso per il definitivo recupero di Gennaro Rubino, certamente il migliore dei suoi. Tutti bene, invece, per Catanzaro che sciorina una grossa prova collettiva suggellata da alcune spettacolari schiacciate di George Rifatti.
Antonio Brancato Palmi-Soverato 96-69 PALMI: Delfino 4, Policreste 30, Spampinato 4, Rondanini 2, Albanese 26, Famà 9, Marte 5, Filianoti 8. SOVERATO: Lo Giacco, Biancardi 17, Finocchiaro, Gualtieri 10, Cresta 11, Sidoti 10, Migliardi 11. ARBITRI: Leuzzi e Stanti. PALMI â Una vittoria importante che serve a tenere accese la fiammella della speranza. Non sarà facile per il Palmi evitare i playout, ma tutti ci sperano soprattutto se la squadra nelle restanti partite giocherà come ieri sera. Il Soverato, ormai destinato ormai alla retrocessione, ha cercato di contenere il passivo opposto a un Palmi che ha giocato in scioltezza mettendo in evidenza la bravura dei suoi uomini migliori come Albanese, Policresta e Famà e qualche giovane interessante come Rondanini. Nel Soverato tutti bravi sul piano dell’impegno anche se una nota di merito è doverosa nei confronti di Biancardi.