IL QUOTIDIANO
La partita sancisce la pace con gli ultras tornati a incitare i giocatori
Catanzaro, balzo in su
La squadra è a quattro lunghezze dai play off
CATANZARO Il Catanzaro bissa il successo di una settimana fa ottenuto
sul campo della Puteolana e fa un altro balzo in avanti in classifica raggiungendo
quota 22, a quattro lunghezze dai play-off.
Probabilmente, sul risultato finale, ha inciso anche il clima diverso che si
è respirato al Ceravolo, tornato ad ospitare gli ultras, dopo lo sciopero
delle scorse settimane.
A spingere gli ultras a tornare sui loro passi è stata anche la decisione
di Giovanni Mancuso di dimettersi dalla carica di presidente e di cedere il
pacchetto di maggioranza della società. Una decisione, è la convinzione
tra la tifoseria, che potrà consentire l’ingresso di nuovi e più
determinati azionisti. Anche se al momento, nessuno si è fatto avanti
per rilevare il Catanzaro.
LA GARA Dellisanti, oltre alle già note assenze per infortunio,
deve lasciare in tribuna Machado, squalificato, ed affianca a Moscelli l’altro
brasiliano, Toledo. Sulla fascia destra difensiva il tecnico schiera De Sanzo.
L’avvio di gara, è da incubo per gli uomini di Dellisanti che rischiano
di capitolare dopo appena 40 secondi. L’ex di turno, il tanto contestato Giuseppe
Giglio, parte in sospetta posizione di fuorigioco dopo appena 40 secondi, ma
pensa bene di non farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi e spedisce malamente
a lato dopo essersi trovato a tu per tu con Gentili.
Nonostante la partenza sparata dell’Olbia, è il Catanzaro a passare in
vantaggio all’8′. Alfieri (ottima la sua prestazione) batte una punizione dal
fronte sinistro dell’attacco giallorosso. La sfera attraversa tutta l’area di
rigore senza che nessuno intervenga e finisce beffardamente alle spalle di Coscione,
ingannato dal movimento che si crea davanti a lui.
Sembra l’inizio di un pomeriggio tranquillo per Gentili e compagni, ma non è
così. L’Olbia non ci sta e cerca subito il pareggio, trovandolo dopo
appena 3 minuti. E’ l’11’. Su azione d’angolo, Giglio tocca di testa, Gentili
para, ma non trattiene e sulle sfera si avventa Pittalis che da due passi non
può sbagliare. Passano altri due minuti ed il Catanzaro rischia addirittura
di passare in svantaggio.
Ancora una volta Giglio fugge solitario verso Gentili sul filo del fuorigioco
(i giallorossi protestano inutilmente sulla posizione irregolare), supera il
portiere, ma la sua conclusione è respinta sulla linea da De Sanzo. Giglio,
però, recupera il pallone, supera nuovamente Gentile e non fa niente
per evitare l’uscita del portiere. Rigore. E’ lo stesso Giglio, spinto dalla
voglia irrefrenabile di segnare il gol dell’ex, ad andare sul dischetto, ma
Gentili capisce tutto e si butta sulla sua sinistra per deviare in angolo il
tiro dell’attaccante .
Scampato il pericolo, il Catanzaro torna a farsi insidioso con Moscelli (17′),
il cui tiro finisce a lato di un niente. Ma dopo 3 minuti, è di nuovo
Coscione a rendersi protagonista. Logiudice scende sulla sinistra e crossa in
area dalla stessa posizione da cui Alfieri aveva calciato la punizione dell’1-0.
La sfera disegna una parabola simile e così come nel primo caso finisce
alle spalle del portiere sardo.
L’errore dal dischetto ed il gol subito stordiscono i sardi e, di contro, tranquillizzano
i giallorossi che sotto la guida di Alfieri prendono a fare girare il pallone
cercando l’affondo con gli inserimenti di Toledo (25′) e Folino (34′). Nel finale,
però, sono i sardi a tornare a farsi pericolosi con Modari (40′) che
gira bene di testa un traversone dalla sinistra, ma sbaglia la mira di un niente,
mentre al 42′ è Corazzini, in spaccata, a sbrogliare una situazione difficile
dopo un traversone di Nativi.
Nell’intervallo, sulla curva Capraro compaiono due striscioni che fanno riferimento
all’attuale situazione societaria e che lasciano ben pochi dubbi su quello che
la tifoseria chiede: “noi vogliamo vincere” e “fuori i soldi
per l’Us Catanzaro”. Quest’ultimo in particolare, rivolto ai possibili
acquirenti.
Nel secondo tempo succede ben poco se non nei minuti finali. L’Olbia esercita
una maggiore pressione ma si rende pericoloso solo in occasione di un tiro in
diagonale di Milia (27′), uno dei più attivi dei suoi, che finisce di
poco a lato. Al 38′ giunge invece il terzo gol del Catanzaro, grazie ad un pregevole
colpo di tacco di Ciardiello su angolo battuto da Alfieri.
Coscione non trattiene la sfera che finisce in fondo alla rete. Il risultato
potrebbe assumere contorni ancora più pesanti, ma Moscelli non è
fortunato quando, al 46′ una sua conclusione viene respinta dal portiere sardo.
A tempo abbondantemente scaduto ci prova anche Toledo, ma la mira è sbagliata.
Alessandro Sgherri
Catanzaro (4-4-2): Gentili, De Sanzo, Ciardiello, Pastore, Corazzini, Folino
(33′ st Basile), Alfieri (43′ st Milone), Ascoli, Logiudice, Toledo, Moscelli.
(Riccardi, Vatalaro, Nicoletti, Musumeci, Longo). All. Dellisanti.
Olbia (4-4-2): Coscione, Branca, Iossa, Spanu, Nativi (29′ st Siazzu), Pittalis,
Milia, Asara (37′ st Polizzano), Rassu, Giglio, Nodari (5′ st Ermini). (Deliperi,
Manunza, Bolognesi). All. Carboni.
Arbitro: Velotto di Grosseto.
Marcatori: nel pt 8′ Alfieri, 11′ Pittalis, 20′ Logiudice; nel st 38′ Ciardiello.
Note: al 14′ pt Gentili ha parato un rigore calciato da Giglio. ammoniti: Corazzini,
Pastore, Moscelli per comportamento non regolamentare; De Sanzo, Ciardiello,
Nodari per gioco falloso. Angoli: 8-5 per il Catanzaro. Recuperi: 2′-3′. Spettatori
1.500 per un incasso di oltre 13mila euro.
GAZZETTA DEL SUD
LE PAGELLE / Alfieri, domina a centrocampo e segna
pure
GENTILI 7 La parata sul rigore calciato dall’ex Giglio è
il fiore all’occhiello della sua positiva prestazione; quel rigore sia pure
da lui provocato inevitabilmente. Niente da fare sul gol subito. Merita quindi
una valutazione di prestigio.
DE SANZO 6,5 Ha avuto ragione l’allenatore Dellisanti nel preferirlo
a Milone. De Sanzo ha, infatti, cercato di spingere con profitto sulla fascia
ed è anche riuscito a respingere sulla liena di porta il tiro a botta
sicura di Giglio.
CORAZZINI 6 Ha presidiato la sua zona, evitando spesso e volentieri
di spingere sulla fascia sinistra. Comunque un lavoro senza sbavature, e si
è prodigato con maggiore attenzione rispetto al solito.
CIARDIELLO 6,5 Preso di mira dall’arbitro che non gli ha perdonato
alcunché negli interventi sugli avversari ha finito per innervosirsi.
Ma questo non gli ha vietato alla distanza di chiudere la partita con un gol
di pregevole fattura messo a segno con un colpo di tacco.
PASTORE 6 Ha fatto il suo dovere pur con qualche pausa dovuta
soprattutto su un terreno insidioso e alquanto attaccaticcio.
ASCOLI 6 In un centrocampo messo su con i cerotti non ha brillato
come al solito. Tuttavia ha fatto la sua parte, certamente mettendoci tanto
impegno.
FOLINO 6 Sull’estremo centrale è ben noto che il ragazzo
si trova a mal partito, ma ancora una volta si è sacrificato cercando
di contribuire sia nella fase di rilancio che in quella di tamponamento
LOGIUDICE 6,5 Un primo tempo giocato con molta diligenza e
determinazione contoranto dal gol del vantaggio. Alla distanza ha accusato la
fatica per effetto del fondo campo pesante.
TOLEDO 6,5 Le sue incursioni in avanti hanno creato apprensione
negli avversari, ma in una partita nella quale le manovre avanzate hanno difettato
il coloured è stato lo stesso alquanto concreto.
ALFIERI 7,5 Un inizio balbettante, come tutta la squadra, ma
successivamente ha da solo retto il centrocampo, e ha avuto il grosso merito
di sbloccare il risultato.
MOSCELLI 6 Non sta bene fisicamente, da alcune partite, tuttavia
stringendo i denti è riuscito in qualche occasione a tenere in apprensione
la difesa avversaria.
BASILE e MILONE n.g.
A fine gara corteo di protesta dei tifosi contro la societÃ
CATANZARO â Un corteo in piena regola quello che a
fine partita hanno organizzato gli «Ultras ’73» che, partendo dal
piazzale antistante lo stadio, ha percorso la principale via del centro, bloccando
il traffico nella prima domenica con i negozi aperti. Il motivo, i giovani tifosi
della curva ovest lo hanno spiegato in un volantino. Chiedono praticamente la
ricostituzione della Società – e nel momento in cui è in crisi
per le dimissioni del presidente Giovanni Mancuso â su basi serie e durature:
«à la vera espressione â hanno scritto â che ha dato
orgoglio e vanto ai catanzaresi, che ha fatto sentire sullo stesso piano il
cittadino di Catanzaro a quello di Milano, Torino e Roma. Allora perché
non investire tutte le forze in questa direzione? Il nostro è un appello
rivolto ai politici, agli imprenditori, alle forze economiche della nostra città ,
agli amanti del calcio e a tutti quelli che non sopportano più l’attuale
situazione». Insomma un corteo di protesta e di sensibilizzazione â
come hanno scritto â nei confronti di una Società che non esiste
più». Nei cori appunto durante la rumorosa sfilata hanno sintetizzato
queste aspettative raccogliendo consensi e anche partecipazione e visto che
il gruppo dei giovani ultras si è via via ingrossato. Hanno promesso
che non si fermeranno a questa prima manifestazione. Intanto allo stadio, a
fine partita, grande soddisfazione tra gli addetti ai lavori in giallorosso
per la seconda vittoria consecutiva che avvicina il Catanzaro alla zona play
off, l’obiettivo che si insegue. Davanti ai cronisti un Dellisanti più
che contento: «Scrivete innanzitutto â ha attaccato l’allenatore
giallorosso â il mio elogio per gli ultras i quali, oltre a essere tornati
allo stadio, si sono prodotti in un incitamento galvanizzante per la squadra».
Quindi parlando della partita ha commentato: «à stata inizialmente
difficile di fronte a un Olbia ben messo in campo. Poi, fortunatamente, siamo
riusciti a prendergli le misure, sfruttando alcune occasioni e ottenendo una
vittoria che ci consente di sperare nei play off, anche se non dobbiamo sottacere
le difficoltà nelle quali stiamo giocando». Ecco Alfieri calatosi
nella sua «versione» migliore, oltre che autore del gol sblocca-risultato:
«Abbiamo accusato difficoltà nei primi 15/20 minuti a causa della
partenza “sparata” dell’Olbia. Successivamente ci siamo attestati
meglio in campo finendo per ottenere tre punti importanti per il prosieguo del
discorso rilancio che già conta tre vittorie nelle ultime cinque partite.
L’unico neo la partita contro il Foggia. Comunque importante è continuare
su questa strada». «Abbiamo giocato su un terreno impossibile, ha
dichiarato Ciardiello, colui che con il suo gol ha praticamente chiuso le…
ostilità . Un terreno che, specialmente all’inizio, non ci ha consentito
di muoverci secondo le nostre possibilità . Il che ha finito con l’influire
anche nella qualità delle manovre, anche se questo ha avuto poco peso
sul risultato, direi certamente meritato».
Vito Macrìna
IL MESSAGGERO di ROMA
Lunedì 16 Dicembre 2002
Con la vittoria nellâanticipo di sabato gli uomini di Morrone lasciano
il penultimo posto in classifica allâundici di Crialesi, uscito dal Flaminio
con il morale sotto i tacchi soprattutto per il fallito rigore di Coppola
di ROMOLO BUFFONI
ROMA – Il gol di Sanetti che ha steso la Tivoli e dato il derby alla Lodigiani nell’anticipo del Flaminio appare ancora più pesante alla luce dei risultati della domenica, che hanno completato il quadro della sedicesima giornata del girone C di serie C2.
La squadra di Morrone, infatti, ha lasciato il penultimo posto in classifica all’accoppiata Tivoli-Olbia (sardi sconfitti a Catanzaro per 3-1), riuscendo a guadagnare tre punti sul Gladiator, sconfitto in casa dal Frosinone, e due sulla Fidelis Andria, costretta al pareggio casalingo per 1-1 dalla Palmese. L’unica squadra che ha mantenuto inalterato il distacco dalla Lodigiani (fra quelle in lotta per evitare i play-out) è stato il Giugliano, andato ad espugnare il campo del Latina per 1-0.
Considerazioni queste che, di conseguenza, possono servire ad addolcire un po’ la bocca alla Tivoli, uscita dal Flaminio con il morale sotto i tacchi. La squadra di Crialesi a Roma ha mostrato un bel gioco ma ha manifestato tutti i suoi limiti in fase realizzativa, fallendo anche un calcio di rigore con Coppola. Limiti denunciati abbondantemente dalla classifica: con 7 reti segnate in 16 partite l’attacco tiburtino è il penultimo del girone, con soli 3 gol in più rispetto al fanalino di coda Puteolana. Sarà dura invertire la tendenza domenica prossima quando, per l’ultimo turno dell’andata, a Tivoli arriverà il Catanzaro. Con 10 gol subiti quella calabrese è la seconda miglior difesa del girone.
La Lodigiani, invece, sarà di scena a Pozzuoli per affrontare l’ultima della classe. Morrone, dopo il derby, è stato chiaro: vuole centrare un altro successo per cercare di risalire verso quel tredicesimo posto che significa la salvezza senza la coda dei play-out e, al momento, distante 4 punti. La gara contro la Puteolana dalla difesa colabrodo (35 reti incassate) potrebbe servire a far sbloccare l’attaccente Trocini, sempre alle prese con problemi fisici dal momento del suo arrivo a Roma, in modo da non limitare il potenziale offensivo al solo Sanetti autore finora di 4 degli 11 gol segnati dai biancorossi (gli altri se li dividono Zaccagnini con 2 centri e poi, con uno a testa, Luzardi, Nardoni, Polani, Russo e Gregori).
Gazzetta del Sud
Per gli amici di Lido
Catanzaro L. espugna Strongoli
Strongoli-Catanzaro L. 1-2 MARCATORI: 40′ Silipo, 53′ Silipo, 72′ Comito. STRONGOLI: Scaccianoce (41′ Sotero), Gallo G., Gallo, T. Turano, Capalbo, Perrotta, Sereleti (70′ Comito), Piscitelli, Zito (45′ Benincasa G.), Villirillo, Mungari. CATANZARO L.: Bevilacqua, Valente, Silipo A., Viscomi, Traversa, Rose, Grampone (80′ Riga), Marino, Nisticò, Zoffredo, De Luca. ARBITRO: Tornicello di Rossano. STRONGOLI â Il Catanzaro Lido arresta la marcia in campionato dello Strongoli con due gol dell’esterno sinistro Antonio Silipo. Numerose le assenze registrate nelle file dei locali con Bruno Frustaci, Felice Benincasa e Salvatore Gerace. Mister Vincenzo Palermo, con queste premesse, ha dovuto così impostare la gara con il Catanzaro affidandosi a qualche elemento in non perfette condizioni fisiche. Nonostante ciò, gli uomini di Alberto La Tassa hanno avuto la meglio sui locali, mostrandosi ben ordinati nell’impostazione del gioco. Il vantaggio degli ospiti è maturato sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Zoffedo. Dopo una prima respinta di Scaccianoce, su un colpo di testa di Traversa G., Silipo è riuscito a realizzare a pochi metri dalla porta. Nell’occasione si è infortunato il portiere Giovanni Scaccianoce, risultato fino a quel momento uno dei migliori in campo. Il Catanzaro Lido ha così avuto tutto il tempo per colpire la retroguardia locale con un contropiede da manuale, dopo un’azione di attacco dello Strongoli impostata da Turano e proseguita da Villirillo. Silipo è riuscito a battere al 53′ l’incolpevole Claudio Sotero. La partita per lo Strongoli si è decisa in questi primi 50 minuti. Vano è risultato il tentativo di ribaltare lo svantaggio acquisito con l’inserimento di Gaetano Benincasa (classe ’86) e di Daniele Comito, risultati a fine partita i migliori in campo. Si registra un clamoroso palo di Piscitelli al 42′ che ha fatto esultare invano il pubblico locale. Lo Strongoli riesce soltanto a riaprire la partita, accorciando le distanze, al 720 con un gol di testa dello stesso Comito. Buona la direzione della terna arbitrale.
Giovanni Lerose
Da TuttalaC
Un’offesa per Crotone e per il Crotone. Ed anche per i calzolai.
Domenica 1 dicembre su Tuttosport è stata pubblicata un’intervista ad Antonio Cabrini. Il rispetto per l’uomo ed il calciatore della Juventus nonchè per il nazionale campione del mondo va oltre, però quanto letto sul quotidiano torinese mi ha lasciato interdetto. Il giornalista non solo ti fa un favore pubblicando un’intervista (per far girare il tuo nome – sai quanti allenatori sono disoccupati, il giornalista ha scelto proprio te…..) e mettendoti in mostra agli occhi dell’Italia intera. Tu, disoccupato di lusso, parla dei propositi futuri, del tuo impegno nel sociale, di come intendi il calcio. Non ti permettere, perchè NON PUOI PERMETTERTELO, di offendere nessuno, tantomeno i giocatori del Crotone. Nel momento in cui ti sei ritirato devi ringraziare le amicizie che hai che ti hanno permesso, il primo anno di carriera, di allenare in serie C. Fior di allenatori (potrei fare centinaia di esempi), dopo una carriera luminosa e costellate da vittorie, arrivano ad allenare in C2. E’ falsissimo, poi, che il tuo Arezzo aveva un’età media di 18 anni; avevi dei giocatori in grado di fare la differenza ed arrivare ai play-off come è poi avvenuto. Con l’invidia non si va avanti, men che meno quando, sempre grazie alle tue amicizie ed ai buoni rapporti Juventus-Crotone (leggi i vari giocatori che i torinesi hanno inviato a fare esperienza lì), ti hanno spedito a dimostrare quanto vali in Calabria. Otto punti in otto partite non mi sembrano una media fantastica. La cosa scandalosa, invece, è che ADESSO reputi i tuoi calciatori dei calzolai. La frase precisa è stata la seguente: “Che ci posso fare (riferendosi ai giocatori del Crotone) se al posto dei giocatori mi danno dei CALZOLAI? E’ facile allenare il Milan o la Juventus (Pagina 13 di Tuttosport di domenica 1 dicembre)”. Allora, caro Cabrini, dovresti chiedere immediatamente scusa per quello che hai detto. Perchè se tu fossi un grandissimo allenatore, dopo essere stato un grandissimo giocatore, un presidente oppure un direttore sportivo ti avrebbero già chiamato. Nel momento in cui sei approdato sulla panchina di società “amiche” hai fallito miseramente, ed adesso cosa vuoi? Se allenano gli “elefanti”, e tu no, ti sei chiesto il motivo? Possibile che tutti gli allenatori di serie C o B hanno uno sponsor così importante? Può essere, invece, che qualcuno non sia raccomandato (un nome a caso Zecchini del Teramo….) e lavori molto meglio di te? Cuccureddu ha scelto l’under 17 della Libia, Dellacasa il Bellinzona, Dossena l’Al Ittihad (Libia), Pallavicini l’International de Limeira (Brasile), Ranieri il Chelsea, Scoglio la Libia, Vatta il Paok di Salonicco e Walter Zenga (per motivi di cuore) il National di Bucarest.
Adesso se dovessero chiamarti in Cina o nel Senegal, caro Cabrini, fiondati. Prima, però, chiedi scusa a Crotone ed ai giocatori del Crotone. Ed anche ai calzolai.