Numeri Giallorossi

Quelli che espugnarono il “Curi”

Accursi, Gigliotti, Mengoni. Dopo 18 tentativi falliti, il Catanzaro di Cozza sfatò l’anno scorso il tabù-Perugia, lanciandosi verso un campionato di vertice

Il perfido gol dell’ex Accursi, le parate da cinema di Mengoni, il gol pazzesco di Gigliotti, la gioia dei tifosi giallorossi al “Curi”. Sembra passata una vita, era solo un anno fa. In un soleggiato pomeriggio umbro, il Catanzaro di Cozza espugnava per la prima volta Perugia, con due gol negli ultimi minuti di partita. Un tabù s’infrangeva sul campo della capolista, mai violato dalle aquile nei 17 precedenti di campionato, 18 se si include una sfida di Coppa Italia persa 3-0 nel settembre 1975, con i gol di Scarpa (doppietta) e Vannini. Complessivamente, nelle sfide di campionato, il Catanzaro, oltre alla vittoria dello scorso anno, ha racimolato solo 8 pareggi, subendo 9 sconfitte.

La lunga storia di Perugia-Catanzaro parte con 9 partite in serie B. La prima il 13 gennaio del 1935: vincono gli umbri 1-0 con un gol di Pignatelli che non serve ad evitare la retrocessione a fine stagione. Le due squadre si ritrovano nell’immediato dopoguerra: è il successo più largo per i grifoni che s’impongono 4-1: segnano Mosca e Lazzerini, accorcia le distanze Puccio, chiudono la gara ancora Mosca e un autogol di Sgherri. Per il Catanzaro di Piselli sarà retrocessione. 

Nel 1967 inizia una lunga serie di sfide consecutive che renderà Perugia-Catanzaro una sorta di classica in serie B. Saranno 7 gli incroci in 8 anni, intervallati dalla stagione ’71-72, in cui i giallorossi disputano il loro primo campionato di serie A. La prima sfida finisce 0-0 alla vigilia di Natale del 1967. Il Perugia è neo-promosso, l’allenatore è Guido Mazzetti, nel pieno del suo lungo ciclo che durerà fino al 1972. Il Catanzaro di Lupi si salva con poche giornate d’anticipo, il Perugia, invece, deve ricorrere a una serie interminabile di spareggi (7 partite), conclusa il 21 luglio 1968 col successo 2-1 a Bologna contro il Venezia. L’anno dopo i biancorossi dominano 3-0 (doppietta di Ferrario e Fava) in una partita di fine stagione. Ancora turno natalizio e ancora 0-0 nel 1969-70: il Catanzaro di Ballacci si salverà all’ultima giornata grazie a uno 0-0 interno contro la Reggiana.

Nel 1971, per la prima volta, Perugia-Catanzaro vale la serie A. A 9 giornate dalla fine, al “Curi”, i grifoni s’impongono 2-0 con un uno-due micidiale firmato Urban-Traini a metà della ripresa. Ma il Perugia nelle ultime partite si sgonfia ed è il Catanzaro a centrare la prima storica promozione in serie A. Dopo la pronta retrocessione in B, le due squadre si ritrovano nel gennaio del 1973: i giallorossi di Lucchi navigano nelle zone alte della classifica, gli umbri sono in zona retrocessione e con Elio Grassi all’esordio in panchina dopo l’addio a Rubino. Petrini porta in vantaggio il Catanzaro a fine primo tempo, ma a 10 minuti dal termine pareggia Bonci. L’anno dopo un gol di Innocenti condanna i giallorossi: sarà una salvezza sofferta per entrambe le squadre, soprattutto per il Perugia che è costretto a espugnare Parma all’ultima giornata.

La stagione 1974-75 cambia la storia del Perugia. Con Ilario Castagner in panchina, gli umbri di Renato Curi e di Paolo Sollier vincono il campionato, mentre il Catanzaro si ferma nel drammatico spareggio di Terni contro il Verona. Lo scontro diretto al “Curi” finisce 0-0 alla sesta giornata. L’anno dopo anche il Catanzaro centra finalmente la promozione e ritrova il Perugia per 4 sfide nella massima serie. Il 5 dicembre 1976, i ragazzi di Di Marzio acciuffano il pareggio a 5 minuti dalla fine con Banelli che rimedia all’autogol di Silipo. A fine stagione sarà ancora retrocessione mentre il Perugia centra il 6° posto, sfiorando la Coppa Uefa. Due stagioni dopo è l’anno del Perugia dei miracoli. Guidati sempre da Castagner, gli umbri chiudono il campionato imbattuti, ma secondi dietro al Milan. Alla 12° giornata battono il Catanzaro di Mazzone 1-0 con un gol di Speggiorin. 

Seguono due 0-0 di fila. Nel 1979 Perugia-Catanzaro è la prima di campionato. Gli umbri si ridimensionano, mentre i giallorossi riescono a centrare la salvezza grazie alle retrocessioni di Milan e Lazio per il calcioscommesse. L’anno dopo il Perugia saluta la massima serie, mentre i giallorossi centrano uno storico 7° posto, con Burgnich in panchina e grazie a una serie interminabile di pareggi. Le due sfide successive arrivano in serie B in due stagioni sfortunate per il Catanzaro, coincise con due retrocessioni in C1. Nel 1984, i giallorossi di Renna si presentano a Perugia già fanalini di coda. Non c’è partita: finisce 3-1 con i gol di Amenta, Morbiducci, Valigi, prima che Bivi su rigore accorci le distanze. Due anni dopo, alla prima di campionato è un 2-2 che lascia ben sperare il Catanzaro di Santin. Segnano Cozzella e Gregori per i giallorossi, Pagliari e Piermarini per gli umbri, allenati da Giacomini. Ma le aquile retrocedono, seguite subito dopo dal Perugia, affossato da una sentenza della CAF sul Totonero.

Anche nel 1990-91 il Catanzaro vive una stagione drammatica. La salvezza all’ultimo respiro nello spareggio di Lecce non basta: la CAF penalizza i giallorossi di Rambone e li spedisce in C2, mentre il Perugia conclude al 4° posto e rischia il fallimento. Lo scontro diretto al “Curi”, nella 12° giornata, finisce 2-0 per gli umbri di Ammoniaci grazie ai gol di Di Marco e Favaretto. Il Catanzaro rotola miseramente in C2, il Perugia trova la salvezza e la gloria con Gaucci. Le due squadre si incrociano ancora in serie B, il 7 maggio 2005, sestultima di campionato. È il giorno della aritmetica, vergognosa retrocessione in C1 con Bolchi in panchina. Finisce 3-1. Dopo 7 minuti i giallorossi sono già sotto di due gol (doppietta di Floro Flores), poi Corona riapre la partita, chiusa definitivamente da Sedivec all’82’. 

È l’ultima sfida prima del doppio fallimento. Poi solo una zuccata di Accursi, i guantoni di Mengoni e la folle corsa di Gigliotti.

Ivan Pugliese

@naracauliz

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