Nel 2011 è possibile attendere un autobus che dal centro città sia diretto ai quartieri a nord, per più di un’ora e mezza? Sì, a Catanzaro è evidentemente possibile. Preziosa la testimonianza di un nostro lettore che stupefatto ci chiede come sia stato possibile aspettare per così tanto tempo un mezzo che da via Acri lo conducesse a Pontegrande. “Quando è arrivato il 10 ho chiesto all’autista il motivo di quella lunga attesa. Mi ha solo risposto che lui era in orario“.
Che la questione del trasporto pubblico urbano fosse un’emergenza assoluta, il sindaco Traversa lo aveva capito già qualche giorno fa, quando, dopo aver incontrato i vertici dell’azienda, aveva parlato della necessità di “drastiche manovre di risanamento”. L’ Azienda per la mobilità cittadina attualmente perde 150mila euro al mese, un’enormità alla base di una situazione finanziaria insostenbilie, quasi prefallimentare, che aumenta peraltro l’insicurezza dei lavoratori più volte sul piede di guerra. Gli autisti e tutto il personale chiedono da tempo maggiore stabilità contrattuale e investimenti pesanti su mezzi ormai troppo vecchi e insicuri perchè possano offrire un dignitoso servizio di trasporto pubblico.
E in questo triste panorama, si aggiunge il “dato anomalo” -segnalato peraltro al sindaco dallo stesso presidente della società partecipata Antonio Izzo- dei 700 incidenti registrati negli ultimi 36 mesi, con il premio assicurativo passato da una somma di 300mila euro l’anno a ben 1milione e 300mila euro. Dato allarmante, che Traversa ha inteso immediatamente sottoporre alla Procura della Repubblica per l’eventuale accertamento di responsabilità penali.
Ciò che appare chiaro è che oggi Catanzaro non ha un servizio di trasporto pubblico urbano. Se l’efficienza è sempre stata un miraggio, oggi sono minacciati addirittura i servizi essenziali. Una minaccia non priva di conseguenze per le tasche e la qualità della vita dei cittadini catanzaresi.
Red
