In relazione ad alcuni articoli di stampa nei quali una ex dirigente di Palazzo De Nobili accusa l’Ente di “vessazioni e pressioni”, l’Amministrazione precisa che nessun atto di mobbing è stato posto in essere nei confronti della stessa alla quale, invece, era stato affidato l’incarico dirigenziale, così come avvenuto per altro personale interno. Purtroppo la revoca dell’incarico, per lei e per altri dipendenti, è avvenuta in esecuzione di una sentenza del Tar e confermata, in sede sospensiva, anche dal Consiglio di Stato. In questa circostanza preme ricordare che l’istruttoria dei provvedimenti annullati dal Tar sono stati curati dal medesimo funzionario che oggi si duole di essere colpito da azioni di mobbing.
Per l’Amministrazione ben venga l’accertamento della Magistratura anche perché è giusto verificare se vi siano o meno responsabilità personali per gli atti amministrativi posti nel nulla, dai quali l’Ente ha subito ingenti danni, anche di immagine, e per i quali intende essere risarcito.