“Pugliese Ciaccio”: progetto Ra.Gi.-Regione per pazienti oncoematologi

“Danzamovimentoterapia”, “psicoterapia a mediazione artistica”, “training autogeno”, “stimolazione cognitiva e supporto psicologico”. Sono questi gli “strumenti” che saranno utilizzati nell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” per superare le sofferenze determinate da patologie molto gravi


Il progetto, realizzato dall’associazione Ra.Gi Onlus in collaborazione con la Regione Calabria Assessorato alle Politiche sociali e l’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio”, è rivolto ai pazienti oncoematologi in cura al  Presidio Ospedaliero “De Lellis”.

Una equipe multidisciplinare per l’avvio di un laboratorio innovativo ed unico in Calabria che inizierà venerdì prossimo 4 marzo nella saletta di Radioterapia del presidio De Lellis. Grazie alla sensibilità dell’Avv. Elga Rizzo Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e alla disponibilità dimostrata dal Dott. Stefano Molica, primario del  Dipartimento di Oncoematologia del Presidio “Ciaccio-De Lellis” e da tutto il personale medico e paramedico, l’equipe della Ra.Gi. Onlus  avrà la possibilità di incontrare sia i pazienti oncologici ricoverati, che quelli che, in modalità day hospital, seguono quotidianamente le cure.

“L’obiettivo – ha spiegato il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, avv. Elga Rizzo – è quello di aiutare il paziente di fronte alla sofferenza emotiva legata ad una condizione di malattia fisica molto grave. Si tratta di un segno concreto di sensibilità e attenzione verso i pazienti che affrontano una grande e difficile prova qual è la cura della patologia oncologica e soprattutto si tratta di un passo importante per la sanità calabrese che va verso “l’umanizzazione dell’ospedale” che diventa un luogo in cui “prendersi cura”, ma non soltanto dal punto di vista medico-farmacologico, ma anche tenendo conto degli aspetti emotivi e psicologici del paziente e di chi sta vicino a lui”.

Il dott. Emilio Tresalti, afferma che umanizzare gli ospedali significa: “saldare etica e formazione personale con strutture e cambiamenti istituzionali ed impegnarsi in una vasta opera di diffusione di una cultura che ponga il valore umano al più alto gradino dei valori della società”. E’ proprio da queste considerazioni che nasce la proposta progettuale della Ra.Gi., impegnata ormai da anni sul territorio catanzarese nel settore della prevenzione, terapia e cura in ambiti socio-sanitari.

Da 15 giorni l’èquipe multidisciplinare della Ra.Gi. sta facendo visita ai pazienti spiegando loro, ma anche ai familiari, la proposta terapeutica. In molti si sono dimostrati disponibili e desiderosi di iniziare il laboratorio, rimanendo entusiasti del fatto che per la prima volta, anche in Calabria, venga data importanza oltre che all’aspetto medico anche a quello psico-corporeo della malattia oncologica.

All’interno del laboratorio il paziente potrà trovare uno spazio di condivisione di gruppo in cui si sentirà accolto, ascoltato ed amato ed avrà la possibilità di “lasciarsi andare” facendo emergere emozioni, disagi nascosti e riscoprendo, anche e soprattutto attraverso la forza del gruppo, le proprie risorse interne.

Attraverso l’utilizzo di tecniche di  rilassamento e all’ascolto corporeo sarà possibile per il paziente conseguire un crescente stato di calma e di tranquillità attraverso l’apprendimento graduale di esercizi di rilassamento, senza ginnastica, che consentono di “sperimentare” una condizione di benessere in cui liberare la mente dai pensieri e il corpo dalle tensioni. Spesso, infatti, la sofferenza psicologica che invade il paziente oncologico è talmente elevata da aggravarne in alcuni casi la condizione, per questo le terapie psico-corporee e le terapie espressive, che verranno utilizzate dall’èquipe Ra.Gi. diventeranno uno strumento di comunicazione verso l’esterno e permetteranno al paziente di riacquistare gradualmente un riequilibrio psico-fisico che gli consentirà di affrontare questa esperienza di vita con una maggiore serenità e sicurezza personale. Si tratterà di un percorso  integrato che unisce al trattamento di chemio o radioterapia o ad un eventuale intervento chirurgico anche un puntuale e scrupoloso supporto psicologico e corporeo che agevolerà il paziente nel recupero di nuovi significati alla propria esistenza, permettendogli così una delicata ripresa dall’ansia che appesantisce e spesso aggrava il proprio stato di malattia oncologica e permetterà di trovare soluzioni più adattive e funzionali rispetto all’esperienza della malattia stessa.

“Sono pochissimi in Italia gli ospedali che affrontano la malattia del paziente in un contesto muldisciplinare con utilizzando le terapie espressive – afferma Elena Sodano presidente della Ra.Gi. e danzaterapeuta psico corporea. Tra questi l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano nel quale ho fatto un’esperienza di danzaterapia nel reparto di oncologia con le pazienti affette da tumore al seno. Grazie alla disponibilità del Commissario Rizzo, avere la possibilità di lavorare con i nostri pazienti e dare loro un valore terapeutico aggiunto rispetto a quelle che sono le normali procedure medico farmacologiche, rappresenta un elemento di alto spessore umano, un riconoscimento verso il paziente e la sua sofferenza e un cambiamento nel modo di intendere la terapia e la cura anche in Calabria. La malattia  è qualcosa di troppo seria per essere lasciata solo ai medici, operatori delle helping professions, che insieme a infermieri e personale ospedaliero in genere, avrebbero bisogno di supporti psico-corporei per allontanare quelle tensioni che derivano da emotività vissute troppo forti. Ed è per questo motivo che le attività laboratoriali oltre ad essere rivolte ai pazienti, in un altro giorno settimanale, saranno messe anche a disposizione del personale medico e paramedico dell’Azienda Pugliese-Ciaccio”.

Autore

Salvatore Ferragina

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