L’Assessore comunale allo Sport Tony Sgromo batte cassa all’Us Catanzaro e sulla gestione della raccolta pubblicitaria dichiara di essere in attesa che la società di via Lombardi regolarizzi la sua posizione, versando al Comune il canone pubblicitario per la raccolta effettuata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Da quando, cioè, è scaduto il contratto tra l’amministrazione e la Mediagraf sas. Ecco la ricostruzione della vicenda dell’assessore allo Sport, dopo le sollecitazioni dei quattro consiglieri comunali, Franco Passafaro (Margherita), Mimmo Iaconantonio (Federazione socialista), Nicola Ventura (Ds) e Umberto Aracri (Unità socialista), che hanno depositato un’interrogazione, incalzando risposte sui rischi a cui va incontro il Comune, in assenza di un contratto che disciplini il servizio, e dopo la successiva replica del titolare della Mediagraf Roberto Talarico .
«Il Comune – dice Sgromo – nel mese di novembre ha diffidato l’Us a regolarizzare il periodo di vacatio intercorrente tra la scadenza del contratto precedente e la stipula del nuovo. Da allora non abbiamo mai avuto risposte, anzi mi auguro che la società si attivi al più presto per fornire al Comune il rendiconto della raccolta pubblicitaria allo stadio da ottobre ad oggi, versando il dovuto al Comune, il 35 per cento al netto dell’Iva dell’incasso».
Come mai, dopo che il contratto della Mediagraf è scaduto, il Comune non ha provveduto all’affidamento del servizio?
«L’Amministrazione ha improntato i rapporti con la società sportiva al confronto e alla massima collaborazione, coscienti del valore anche simbolico che la squadra e i colori giallorossi hanno per la città . L’intenzione del Comune è quella, con i passaggi dovuti, di affidare all’Us la gestione dei servizi dello stadio. Così accade in tutto il resto d’Italia. E così, una volta scaduta la convenzione con la Mediagraf, il mio settore ha elaborato una proposta di delibera, che prevedeva dopo l’affidamento della manutenzione ordinaria, in perfetta linea di continuità , anche quello della raccolta pubblicitaria. La delibera è pronta e in attesa di essere discussa dai consiglieri. Con i quali ho avuto più volte modo di confrontarmi, così come con i capigruppo in una riunione alla quale hanno partecipato anche Mimmo Iaconantonio e Nicola Ventura, che oggi sono dubbiosi sull’operato dell’amministrazione, e in quell’occasione invece pronti a condividere la delibera. Nel frattempo che le procedure venissero definite, abbiamo sempre confidato sul buon senso nei nostri interlocutori, segnalando la situazione alla società e spiegando che l’ente doveva obbligatoriamente garantirsi le entrate della pubblicità . Così non è avvenuto, per cui aspettiamo una risposta dall’Us».
E se non dovesse arrivare?
«In quel caso l’amministrazione sarà costretta ad attivarsi in ogni modo previsto dalla legge per il recupero coattivo delle somme dovute all’amministrazione comunale, in attesa che la delibera venga approvata dal consiglio o sia indetta una gara per appaltare il servizio. Ecco perché il Comune non rischia affatto il danno erariale».
E’ corretto dire che da ottobre ad oggi la pubblicità allo stadio è stata abusiva?
«Non è del tutto sbagliato dire che è abusiva».
Perché?
«Perché chiunque in questo momento utilizzi lo stadio per la pubblicità , deve versare al Comune il canone pubblicitario, oltre all’imposta. E’ vero che l’Us Catanzaro per la durata limitata della partita può esporre i propri marchi, ma i suoi, tipo lo stemma della società , e non quelli dei clienti della Mediagraf. Non è appropriato poi l’accostamento, fatto dal titolare della società Roberto Talarico, al Palagiovino, dal momento che l’Us è una società per azioni con fini di lucro e quindi se utilizza una proprietà comunale deve versare il canone, pari al 35 per cento della raccolta effettuata. Invierò un funzionario del settore sport per controllare tutti i cartelloni che attualmente sono esposti, dopo di che saranno contattati i vari committenti e chiederemo copia dei contratti, per verificare l’esatto importo del canone dovuto al Comune».
Giulia Veltri
fonte: Il Quotidiano della Calabria