”E’ del tutto evidente – prosegue Commodari – che i dati contenuti nei conti consuntivi non tengono conto dell’ammontare complessivo dei debiti fuori bilancio.
Esaurita la fase della tripartizione, si e’ sempre ritardato sistematicamente la definizione della partita complessiva dei debiti fuori bilancio. Cio’ fa lievitare l’onere a carico del bilancio dell’Ente a seguito della maturazione di piu’ elevati interessi e rivalutazione monetaria e delle spese legali”.
”Appare evidente – conclude Commodari – che la scelta di non riconoscere l’ammontare complessivo dei debiti fuori bilancio e’ dettata da una ragione molto semplice: riconoscerli comporta un blocco quasi totale dell’attivita’ dell’ente, se non addirittura il dissesto finanziario. In questo partita va sottolineato il mancato intervento della Corte dei Conti, la quale, da quanto ci risulta, e’ molto solerte nel controllare i bilanci dei Comuni, piccoli e grandi, e’ poco incline ad intervenire su questi debiti”.