Ci sono polemiche furiose nella Procura della Repubblica di Catanzaro dopo che il quotidiano ‘Calabria Ora’ ha pubblicato un articolo in cui si afferma che il sostituto procuratore Luigi De Magistris avrebbe condotto indagini anche su alcuni suoi colleghi appartenenti allo stesso Distretto giudiziario, effettuando intercettazioni su alcune loro telefonate. I magistrati che sarebbero stati “spiati” da De Magistris sarebbero stati il procuratore della Repubblica, Mariano Lombardi; Domenico Pudia, fino a pochi mesi fa procuratore generale di Catanzaro; l’ex capo dell’ufficio gip Antonio Baudi, che di recente ha lasciato la magistratura; il procuratore aggiunto Salvatore Murone; il sostituto procuratore generale Pietro D’Amico; l’ex procuratore generale di Reggio Calabria Giuseppe Chiaravalloti, e Caterina Chiaravalloti, figlia di Giuseppe, in servizio alla Corte d’appello di Catanzaro. Le intercettazioni sono state trasmesse dalla Procura della Repubblica di Salerno, competente sui procedimenti riguardanti i magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro, al Csm per la valutazioni di competenza. I magistrati interessati dalle indagini di De Magistris, in una dichiarazione congiunta, “si dichiarano sereni, pur riservandosi – affermano – di intraprendere ogni opportuna iniziativa a loro tutela. E ciò in quanto la notizia giornalistica dell’indagine condotta indebitamente a loro carico, se risultasse fondata, da un magistrato sicuramente non competente in quanto appartenente al medesimo distretto giudiziario in cui operano o hanno operato, è a piena conoscenza sia della Procura di Salerno che del Csm. Organi – affermano ancora i magistrati – che potranno eventualmente valutare, riguardo il magistrato inquirente, sia gli estremi di eventuali abusi, sia la sussistenza di condotte rilevanti disciplinarmente”.
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