Sono arrivati questa mattina a Palazzo Campanella gli ultimi verbali – all’appello mancavano soltanto quelli relativi alla circoscrizione di Cosenza – della proclamazione degli eletti.
In buona sostanza, la decima legislatura calabrese può dirsi avviata anche se gli assetti definitivi potrebbero essere stravolti dall’esito di alcuni ricorsi, primo fra tutti quello presentato da Wanda Ferro. A questo punto scattano le procedure, previste dallo Statuto, per la convocazione del primo consiglio regionale. Il presidente uscente Franco Talarico potrà comunicare la data della prima seduta entro il primo giorno non festivo della terza settimana successiva alla proclamazione dei nuovi consiglieri.
Molto probabilmente la prima riunione sarà convocata per lunedì 29 dicembre. In quell’occasione si procederà, con votazione separata e a scrutinio segreto, alla elezione del presidente e dell’Ufficio di presidenza, che è composto dal presidente, da due vicepresidenti, uno dei quali in rappresentanza delle opposizioni, e da due segretari-questori, uno dei quali come delegato delle minoranze.
Il nuovo presidente è eletto a maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio (sono necessari 20 voti).
Se dopo due scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza richiesta, nel terzo, da tenersi nel giorno successivo – ovvero il 30 dicembre –, è sufficiente (Talarico fu eletto così) la maggioranza dei voti dei consiglieri regionali. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato la maggioranza richiesta, si procede, nello stesso giorno, al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero dei voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza dei voti. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.
La presidenza provvisoria del Consiglio, fino alla elezione del presidente, è assunta dal consigliere che, tra i presenti, è il più anziano di età e, dunque, da Pino Gentile.
Messa a punto la macchina organizzativa, adesso restano da capire come si troveranno gli equilibri giusti per procedere all’assegnazione dei primi incarichi. Un fatto appare abbastanza scontato: il nuovo presidente del Consiglio non arriverà dalla provincia di Cosenza. Mario Oliverio è sempre più convinto che sia giusto mantenere un equilibrio tra i territori ovvero che il nuovo principale inquilino dell’Astronave sia una prerogativa di Catanzaro o Reggio.
Quanto alla giunta, il governatore non intende arretrare di un millimetro rispetto all’idea di modificare prima lo Statuto, eliminando le ragioni che hanno indotto il governo a impugnarlo.
Tra queste c’è l’abolizione del consigliere supplente e l’introduzione dell’incompatibilità tra la figura del consigliere e quella di assessore.
È probabile che nell’attesa che le modifiche allo Statuto diventino operative – per mettere mano alla Magna Charta calabrese occorre una doppia deliberazione del Consiglio a maggioranza qualificata – il presidente vari un esecutivo a ranghi ridotti.
corrieredellacalabria