Si sono conclusi con sei condanne parziali – a pene comprese fra i 6 e i 3 anni di reclusione – e dodici assoluzioni totali i diciotto giudizi abbreviati chiesti da altrettanti imputati coinvolti nell’operazione battezzata “Itaca”, diretta contro presunti affiliati alla cosca Gallace-Gallelli operante tra Badolato e Guardavalle, nel catanzarese. Il giudice distrettuale dell’udienza preliminare ha così accolto in maniera assai limitata le richieste del pubblico ministero, Vincenzo Capomolla, che il 15 ottobre scorso, al termine della propria requisitoria, aveva chiesto diciotto condanne per un totale di 124 anni di carcere. Il giudice, in particolare, ha condannato (gli imputati sono stati contestualmente assolti per parte delle accuse): Francesco Aloi a 6 anni di reclusione (il pm aveva chiesto 10 anni di reclusione); Antonio Cicino a 5 anni e 4 mesi (chiesti 10 anni); Cosimo Damiano Gallace a 6 anni (chiesti 10 anni); Domenico Origlia a 3 anni e 4 mesi e 800 euro di multa (chiesti 10 anni); Nicola Tedesco a 4 anni e 4 mesi e 18.000 euro (chiesti 10 anni); Vincenzo Vitale a 6 anni (chiesti 10 anni). Aloi, Cicino, Gallace e Vitale sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e per loro è stata disposta l’interdizione legale per la durata della pena; ed in più sono stati condannati al risarcimento del danno di 20.000 euro in favore della Provincia di Catanzaro oltre a 1.800 euro per le spese – mentre è stata respinta la richiesta di risarcimento delle altre parti civili -.
Infine, sono stati completamente assolti: Alfonso Carioti (il pm aveva chiesto 10 anni), che è stato quindi scarcerato per la perdita di efficacia della misura cautelare a suo carico; Orlando De Masi (chiesti 6 anni); per Nicolino Galati (chiesti 6 anni); Agazio Gallelli (chiesti 3 anni); Pietro Gallelli (chiesti 5 anni); Antonio Luciano Papaleo (chiesti 7 anni); il collaboratore di giustizia Michael Panajia (chiesti 3 anni); Angelo Domenico Paparo (chiesti 4 anni); il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta (chiesti 4 anni); Andrea Santillo (chiesti 6 anni); Aldo Tedesco (chiesti 6 anni); Domenico Tedesco (chiesti 4 anni) come richiesto dai rispettivi legali (nel collegio difensivo figurano gli avvocati Anna Marziano, Gianni Russano, Vincenzo Cicino, Salvatore Staiano, Natale Ferraiolo, Gianni Tedesco, Bruno Ganino, Maurizio Belmonte, Giuseppe Gervasi).
I giudici hanno chiesto 90 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza cui seguiranno gli eventuali atti di appello degli imputati condannati o dell’Ufficio di procura. È in corso davanti al tribunale collegiale, invece, il processo dibattimentale per gli imputati di “Itaca” che non hanno chiesto il rito abbreviato. Si tratta delle sei persone per le quali la Procura distrettuale aveva chiesto il giudizio immediato, e le otto rinviate a giudizio lo scorso giugno all’esito della normale udienza preliminare, i cui procedimenti sono stati riuniti lo scorso 21 novembre per essere trattati congiuntamente. L’operazione “Itaca”, scattata nel luglio del 2013, ha portato in carcere 25 persone ritenute componenti della cosca Gallace-Gallelli, ma di più era il numero complessivo degli indagati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, usura ed estorsioni, traffico di stupefacenti e armi. Una cosca particolarmente potente, come chiarito dagli investigatori all’epoca degli arresti, attiva nel basso Ionio catanzarese, ma con ramificazioni nella zona di Nettuno, nel Lazio, e nella provincia di Milano.
Nella bufera giudiziaria era finito anche il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta – oggi completamente assolto dalle accuse a suo carico “perché il fatto non sussiste” -, mentre l’Amministrazione comunale è stata al centro delle verifiche da parte della commissione di accesso prefettizia per presunte infiltrazioni mafiose.