Eâ ora di accantonare ogni polemica. Per riparlare dellâimmenso (???) Martino ci sarà sempre tempo. Ma adesso la situazione è maledettamente seria. Badate bene. Non mi lascio condizionare dalle due sconfitte (che purtroppo non saranno le uniche della stagione). Nel calcio i giudizi si ribaltano in un batter dâocchio. Se avessimo vinto a Rimini, non sarebbe mancato qualche buontempone pronto a lanciarsi in previsioni un poâ troppo ardite. Io stesso (contrariamente a quanto si pensi so fare autocrita), intervistando Poggi durante lâintervallo del match di sabato, lo avevo eletto portafortuna delle Aquile. Quarantacinque minuti più tardi avevamo incassato quattro pappine. Mica male. Però, oggettivamente, credo che nessuno avrebbe potuto immaginare un tracollo simile. Una debacle figlia di tanti errori e forse, ancora non me la sento di essere categorico, di unâendemica carenza strutturale della rosa giallorossa. Nellâallestire la squadra il direttore generale, probabilmente condizionato dalle lotte intestine dellâanno scorso, ha quasi esclusivamente badato ai valori morali (volutamente non parlo di risorse economiche, visto che lo stesso dg ha dichiarato di non aver avuto problemi di budget). Un intento lodevole, che però ha trasformato questa formazione in una sorta di confraternita. Tutti bravi, educati e amici per la pelle. Favoloso. Peccato che le doti tecniche di molti, non di tutti, siano al di sotto delle legittime aspettative. Ecco perché avrei preferito vedere giocatori tuttâaltro che sorridenti e cordiali, ma meno approssimativi in difesa, meno spaesati a centrocampo e, soprattutto, meno imprecisi sottoporta (eccezion fatta per lo straordinario Re Giorgio. Immenso per davvero). E poco importa se litigiosi o con un carattere spigoloso. Alcuni dirigenti, tra lâaltro, sono pagati per tenere a bada i tesserati, isolando e arginando gli elementi spacca spogliatoio. Si poteva anche rinunciare a una irascibile vedette. Nulla in contrario. Senza però dover ingaggiare una pletora di gregari, a cui affiancare pochissime star. Nervo è una di queste. A lui e a qualche altro âfaroâ, va ora lâingrato compito di illuminare il cammino della compagine di Buso. Non è detto che non ci riescano. Se avesse ragione la società ? Lo so. Suona come una provocazione. Ma a Catanzaro molti tifosi sono tuttora convinti che con i vari Zappella, Milone, Caterino, Alfieri, Ferrigno e così via, al termine della passata stagione ci saremmo tranquillamente salvati. E allora non capisco il motivo di tanto pessimismo. O si ritiene che gente come Di Sole, Zini, Ceccarelli, Sussi, Calzi e soci siano di gran lunga inferiori a quelli appena citati. Lo scopriremo strada facendo. A dircelo sarà il campo.
Per adesso voltiamo pagina, passando alla rapidissima panoramica sul programma della 4^ giornata di serie B, che in realtà è quello della 5^. Si parte con due anticipi : Verona â Catanzaro e Crotone â Vicenza, che ci riguardano molto da vicino. Una doppia sfida tra Calabria e Veneto che sulla carta dovrebbe finire 1 a 1. Speriamo che le Aquile riescano nellâimpresa di conquistare un successo insperato, magari imitate dai biancorossi di Camolese. Sabato lâavvio è Arezzo â Ternana. Un Match molto equilibrato, per cui anche la statistica vede prevalere lâX. Atalanta â Torino è una sfida dal profumo di A. Difficile fare pronostici. Discorso analogo per la partita tra Brescia e Bologna. Allâolimpo della prima divisione aspira anche il sodalizio del presidente Pulvirenti. E Bari â Catania sarà utile per capire se le malcelate velleità del patron degli etnei, per nulla ridimensionate dal rigore fallito da Spinesi al 93â della gara precedente, sono fondate. Quello tra Cesena e Rimini è uno dei tanti derby dellâEmilia Romagna. I padroni di casa stanno sicuramente peggio e perciò dovranno osare qualcosa in più. Contesa apparentemente impari è Modena â Avellino. Allo stato di grazia dei canarini fa da contraltare il momento di scarsa vena dei lupi. Tra Pescara e Cremonese il consuntivo sulle sfide disputate allo stadio âAdriaticoâ è nettamente appannaggio dei locali. Ma stavolta rimpinguare il bottino potrebbe essere dura. In Piacenza â Mantova può accadere di tutto. Le due lombarde sono imprevedibili. Altro rebus è lâinteressante Triestina â Albinoleffe.
Danilo Colacino