Dalla Redazione

Preiti: “Erra mi chiedeva giocatori inarrivabili. Il derby? Voglio vincere

Il ds ha spiegato le ragioni che hanno portato all’esonero del tecnico Alessandro Erra. Bensaja si è aggregato al gruppo. In arrivo Matute per il centrocampo
 

I motivi che hanno spinto la società ad allontanare Erra. Questioni tecniche e programmi societari. La nomina di Giulio Spader come nuovo allenatore. Antonello Preiti ha voluto fare il punto della situazione nella conferenza stampa che si è tenuta nella giornata di oggi nella nuova sede del Catanzaro.

Abito scuro e foglio in mano; così il direttore generale si è presentato davanti a giornalisti e tifosi. Un uomo che non ama le conferenze stampa in cui si parla solo di buoni propositi e semplici dichiarazioni di circostanza. E che mai si sarebbe sognato di doversi presentare davanti a microfoni e telecamere dopo un mese e mezzo dal suo arrivo per spiegare le ragioni dell’esonero di Alessandro Erra.

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Prima di tutto una precisazione: “Ho voluto fortemente venire a lavorare a Catanzaro e per esaudire questo mio forte desiderio ho rinunciato a categorie superiori. Sento questa squadra come una mia seconda pelle e non sono pentito di nulla. Mi sento a posto con la coscienza e soprattutto mi assumo sempre le responsabilità mettendoci la faccia. Ogni energia è spesa per il mio lavoro“. Ma ciò che preme di più il direttore e spiegare il perché la società ha ritenuto che non ci fossero più le condizioni per proseguire il rapporto con il tecnico Erra.

I motivi? “Il signor Erra ha sempre manifestato, sin dall’inizio del ritiro, scarsa stima nei confronti della squadra non facendo mai nulla per nascondere questo al gruppo. Allenamento dopo allenamento, partita dopo partita si è venuto a creare uno scollamento sempre più accentuato tra la squadra ed il suo allenatore che non è stato possibile ricucire“.

Dunque da una parte il tecnico che non riteneva i giocatori all’altezza e dall’altra i calciatori che, giorno dopo giorno, avvertivano disistima e scarsa considerazione dell’allenatore nei loro confronti. Situazione che è esplosa durante una riunione tenutasi dopo l’ultima amichevole nel ritiro di Cotronei contro il Sambiase. “Davanti a tutta la squadra il tecnico non ha mancato di esprimere tutto il suo disappunto nei confronti del gruppo che è rimasto allibito ed esterrefatto nel sentire certe parole“.

Una sorta di autoesclusione con la logica conseguenza di una frattura insanabile, senza nessuna possibilità di uscita: “Un fulmine a ciel sereno, un’insoddisfazione dichiarata e palesata in maniera evidente, senza mezzi termini che ha ferito ed offeso il club. Un condottiero deve sempre difendere e proteggere il gruppo; deve conferirgli autostima e questo non è successo. Questo è stato il motivo solo ed unico della scelta operata dalla società nei confronti del tecnico“.

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Eppure il direttore spiega come si sia operato sul mercato in piena sintonia con il tecnico campano: “Nessun calciatore è arrivato senza il suo consenso perché non è mio costume imporre calciatori. Esempio? Kanoute. Preso ma non ritenuto funzionale dal tecnico per il suo modo di fare calcio“.

Fonte: www.tuttocalciatori.netIl problema semmai sono state le richieste strampalate per calciatori inarrivabili. Per motivi tecnici ed economici: “Capisco le ambizioni e la voglia di vincere ma non la richiesta di calciatori come Citro del Trapani, Iemmello dello Spezia, Cacia dell’Ascoli“. Il resto è fantasia. Nessun contrasto, nessun preconcetto. Mai dissapori. Solo un onesto e disteso confronto. Il ds precisa come: “È vero che non l’ho scelto ma ho avallato pienamente la sua conferma. Se avessi voluto silurare il signor Erra non mi sarei mai ridotto a farlo a dieci giorni da una partita non da giocare ma da vincere contro il Cosenza“.

Una situazione paradossale quella che si è venuta a creare nell’ambiente giallorosso e che ha gettato di nuovo i tifosi nell’incertezza più assoluta dopo l’entusiasmo iniziale manifestato già dalla prima uscita stagionale in quel di Chiaravalle. L’addio ad Erra però non modificherà i progetti societari. Sia tecnici che economici: “La società ha le idee chiare” – precisa Preiti aggiungendo come la proprietà gli abbia messo a disposizione un buon budget – “per far sì che si possano gettare le basi per dare stabilità e costruire qualcosa di importante nel tempo. Puntando su calciatori fortemente motivati nel vestire il giallorosso”. Rigetta al mittente le accuse di aver formato una squadra basandosi solo sulla sua “scuderia”, precisando come “In un gruppo di 24 calciatori per motivi diversi solo quattro hanno lavorato con me“.

Capitolo allenatore. Smentite le voci su tutti i tecnici coinvolti in questi giorni nel toto-panchina Catanzaro: “Ho letto di allenatori bloccati; di tecnici che hanno rifiutato il Catanzaro e di altri certi di arrivare. Nulla di tutto ciò, si tratta di pura fantasia”. Perché in realtà la soluzione interna è sempre stata la prima scelta: “Con il presidente abbiamo constatato che all’interno il Catanzaro aveva già uno staff valido fatto di professionisti seri ma forse mal utilizzati. Che hanno sempre messo il Catanzaro davanti a tutto e tutti. Per questo la nostra scelta non poteva non andare nel segno della continuità. E’ con piacere che vi annuncio che Giulio Spader sarà il prossimo allenatore. Una prima scelta, ponderata e condivisa. Un professionista serio che fa parte della famiglia da sette anni”.

Capitolo mercato. Il cambio del tecnico (Erra – Spader) e del modulo (dal 4-3-3 al 3-5-2 ) non porterà comunque delle modifiche sostanziali nelle strategie di mercato. L’arrivo di Bensaja “giocatore di qualità e quantità che dà tutto in campo per la squadra”, in prestito dal Pescara, nella giornata di ieri (già in campo oggi per il primo allenamento) va a rafforzare la linea mediana. Che però ha bisogno di un tassello di esperienza importante identificato nel camerunense Matute pronto a sposare la causa giallorossa. In attacco potrebbe esserci un colpo di coda sul finale di calciomercato: “Dovevamo ricostruire una squadra. Abbiamo fatto un mercato intelligente. Un bel mix tra esperienza e gioventù. Siamo riusciti a fare una piccola plusvalenza con Di Chiara ed abbiamo fino al 31 di agosto la possibilità di prendere altri calciatori per fare il salto di qualità”. 

Capitolo derby. “Voglio vincere e basta. Non voglio sentire altre parole. Nessuno sottovaluta questa partita. Conta solo fare bene. E faremo di tutto per arrivare al derby al completo”.

Adesso dopo tante chiacchiere serviranno i fatti, con il campo giudice supremo. Erra è stato un intoppo dunque, ma la società non si è disunita e la squadra è rimasta compatta. Pronta a seguire le indicazioni di Giulio Spader. Lui veneto di nascita ma calabrese d’adozione che sa cosa vuol dire giocare un derby in casa. Domenica l’amichevole contro il Roccella, alle ore 16:00 al “Ceravolo”. Poi inizierà la settimana Santa.

Matteo Pirritano

Autore

Arturo Ferraro Pelle

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