Come volevasi dimostrare la manifestazione-farsa, organizzata da Cgil, Cisl e Uil per i precari calabresi, si è presto dissolta al tiepido sole novembrino.
Infatti è bastata una convocazione, come tante altre che si sono succedute, purtroppo inutilmente, in questi anni, per annullare l’iniziativa annunciata in pompa magna da questi sindacati, dopo anni ed anni di assoluto silenzio sull’argomento.
Il risultato ottenuto? Niente stabilizzazione in vista, ma solo il dovuto pagamento degli arretrati, senza nessuna certezza per il futuro.
A loro basta, ai lavoratori e a USB Calabria, no.
Dopo tanti anni di lotta al fianco dei precari calabresi, dopo tante iniziative a volte eclatanti come quella dell’occupazione del tetto della sede del Consiglio regionale a Reggio Calabria la scorsa estate, la USB è consapevole che solo la lotta potrà dare qualche risultato, per cui mantiene la mobilitazione ed invita tutti lavoratori precari a scendere in piazza lunedì 7 novembre, per un presidio a Reggio Calabria, davanti Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, per manifestare la rabbia e la frustrazione per le inutile promesse fatte dalla classe politica regionale verso il mondo del precariato calabrese.
Il Consiglio regionale che si riunirà in seduta in quella stessa giornata, dovrà vedere come i lavoratori non si lasciano rabbonire da ulteriori promesse di incontri senza costrutto.
LA USB ED I LAVORATORI PRECARI CHIEDONO L’APERTURA DI UN TAVOLO TECNICO NAZIONALE (PIù VOLTE PROMESSO) PER DEFINIRE LE MODALITà DELLA STABILIZZAZIONE E DELLA FINE DEL PRECARIATO.