È arrivato finalmente il momento dei saluti. Senza nessun rimpianto e senza versare nemmeno una lacrima, il Catanzaro si appresta a dire addio alla Serie C e lo farà, tanto per cambiare, in uno stadio dove ha perso un playoff. L’ultimo avversario dei giallorossi in questa gloriosa stagione, infatti, sarà il Potenza di Pino Raffaele, carnefice delle aquile durante gli spareggi del 2019/20. Il Catanzaro, quest’anno, ha regolato i conti con tutti i fantasmi del passato e di sicuro vorrà farlo pure col Viviani, un altro campo in sintetico con precedenti indigesti. Lo scorso anno i ragazzi di Vivarini, all’epoca ancora in corsa sul Bari, si fermarono sullo 0-0 in un turno infrasettimanale un po’ sfortunato, dove non bastarono il dominio totale del campo e un paio di occasioni nitide per piegare la resistenza dei rossoblu.
Insomma, il Catanzaro ha le sue motivazioni e, al contrario di quanto potevano insinuare le malelingue, ha continuato ad onorare il campionato e ad incantare il suo pubblico. Il Potenza, però, darà la vita in campo, perché è fuori dalla zona playoff e quindi deve per forza ricavare qualche punto dallo scontro con la prima in classifica. I lucani, infatti, si trovano all’undicesimo posto e hanno perso il piazzamento in post season nelle ultime giornate, a causa di una serie di passi falsi preoccupanti: se il pareggio in casa dell’Audace Cerignola, rivelazione del campionato, poteva essere considerato un ottimo risultato, a tagliare le gambe ai potentini sono state le sconfitte in casa col Monopoli (1-2 dopo aver dominato) e in trasferta col Giugliano (3-2).
Adesso agguantare il treno playoff è più complicato che mai, perché il Catanzaro non vuole lasciare niente a nessuno. Tuttavia, la squadra di Raffaele ha il dovere di provarci, anche perché il calendario per le dirette concorrenti non è dei più facili: il Taranto ospita il Messina in cerca della salvezza diretta, mentre il Giugliano farà visita al Crotone secondo in classifica.
Come gioca il Potenza
Che Potenza aspettarci dunque? Una squadra che premerà sull’acceleratore dall’inizio, per incanalare la gara dalla propria parte, oppure una squadra attendista, che proverà a mantenere l’equilibrio per poi svoltarla con gli episodi? Difficile dirlo. Un indizio, però, arriva dai numeri: nonostante l’undicesimo posto, infatti, il Potenza è di gran lunga la peggior difesa del girone C, con ben 55 gol subiti. I lucani, delle volte, difendono male di reparto, con distanze lunghe e poca attenzione nell’assorbire i tagli degli attaccanti. In più, a livello individuale i centrali sembrano poco incisivi. Con una situazione del genere, difendere bassi e portarsi il Catanzaro vicino la propria porta non è consigliabile.
D’altronde, il meglio nella sua carriera Raffaele lo aveva dato proprio quando il suo Potenza, qualche anno fa, aveva saputo aggredire a tutto campo gli avversari. Quella era una squadra che atleticamente metteva in difficoltà chiunque. Se è improbabile pensare che i rossoblu, domani, possano pressare alto per tutta la partita, è facile dedurre che lo faranno in determinati momenti, un po’ come era accaduto al Ceravolo.
Per quanto riguarda invece la fase offensiva, i punti di forza del 3-5-2 lucano sono abbastanza noti. Murano e Caturano sono due degli attaccanti migliori del girone C. Due punte navigate e autosufficienti, capaci di proteggere palla per far salire la squadra ma anche di risolvere le azioni con giocate individuali. Da sinistra, poi, occhio a Volpe, quinto a piede invertito un po’ come Vandeputte. Volpe è abile nel dribbling ed è un ottimo crossatore. Al Potenza piace attaccare il secondo palo, quindi il Catanzaro dovrà fare in modo di limitare l’esterno col numero 77.
Sarà più grande la motivazione del Potenza, oppure la voglia del Catanzaro di stupire fino all’ultimo?
Crepiamoli