Il porno “made in Calabria” ha un giro d’affari di 1,5 milioni di euro: è la stima dell’Eurispes che ha tracciato una mappa del porno on line e off line in regione. L’istituto ha stimato che il rapporto tra visitatori e acquirenti del porno on line è nell’ordine del 5%. Nel corso della ricerca, infatti – si legge in una nota – sono stati interpellati in via informale gli unici soggetti che conoscono alla perfezione i movimenti economici sui loro pornositi, e su quelli dei loro concorrenti. Sono stati contattati quindi una quindicina di webmaster di siti porno, titolari dei medesimi, e sono state messe a confronto le loro dichiarazioni. Il fatto che solo 1 su 12 pornonauti d’occasione diventi pornonauta d’elezione spiega l’accanimento pubblicitario dei pornoimpresari on line che prende di mira gli internauti, sia quelli individuati come visitatori sia quelli non individuati come tali, con lo spam, con i banner pubblicitari, con il pop up. Sulla base di queste indicazioni, l’Eurispes Calabria ha stimato che su 483.000 circa di utenti internet in Calabria, gli acquirenti di porno on line sono 6.250, mentre i visitatori di siti porno 125.000. Il giro d’affari annuo della pornografia on line ammonterebbe in regione a 810.000 euro: il 5,5% pari a circa 45.000 euro pagato con carta di credito e il rimanente 94,5% pari a circa 765.000 pagato a connessione. Secondo le stime dell’istituto quasi un internauta su 4 viene a contatto con uno o più siti porno nell’arco di un anno. Costoro, stimati dall’Eurispes Calabria complessivamente in 125.000 visitatori l’anno su 483.000 utenti di internet, costituiscono il bacino potenziale degli acquirenti di porno in Calabria, i soli che con i loro consumi fanno “girare” il mercato del porno telematico. Se si considera poi – continua l’Eurispes – che questi visitatori si spalmano su un altissimo numero di siti (273.000, secondo la rilevazione dell’Eurispes), si può anche dedurre che il mercato del porno telematico è fortemente concorrenziale al suo interno. Nell’analisi del fenomeno occorre distinguere tra: pornonauti d’occasione, coloro che approdano su uno o più pornositi per curiosità o per caso senza però oltrepassare la visione della home page e della preview; pornonauti d’elezione, i consumatori veri e propri, quegli utenti che pagano per entrare nelle aree riservate dei siti. Quasi il 90% del volume d’affari delle vendite dell’home video pornografico viene realizzato dai sexy shop. Il giro d’affari per la sola vendita di vhs e dvd nei sexy shop distribuiti sul territorio regionale è stimabile in 342.000 euro. La percentuale di fatturato aggiuntivo da spalmare sui sexy shop è pari al 30%. Infatti, i pezzi venduti (vhs e dvd) comprendono anche quelli permutati. Ovvero: il cliente acquista un supporto, lo utilizza per un certo periodo, lo restituisce e ne prende uno in cambio pagandolo – a seconda del prezzo del nuovo supporto “preso in prestito” – fino a metà del primo acquisto. Si arriva così a una cifra di poco meno di 445.000 euro. L’incidenza delle vendite da catalogo, on line e off line, si attesta invece nell’ordine dell’8% del fatturato di vendite e permute, comprendendo anche le poche vendite da catalogo effettuate dai distributori. In conclusione, il volume di fatturato complessivo originato da vendite e permute e da venite da catalogo supera in Calabria la soglia di 480.000 euro. “Non si vive di solo video” potrebbe essere – secondo l’Eurispes – il motto pubblicitario dei sexy shop sparsi per il territorio. Questi esercizi, infatti, realizzano un fatturato suddiviso tra vendite di vhs e dvd (60,2%) e vendite di “giocattoli per il sesso” (39,8%) nel senso più ampio del termine. Si tratta di una gamma di articoli assai diversificata, immancabile in ogni esercizio che si rispetti. In particolare, la vendita dei “giocattoli del sesso” produce in Calabria un fatturato pari a circa 195.000 euro suddiviso secondo la seguente tipologia di articoli: oltre 86.000 euro (44,2%) per falli, vagine, vibratori, ecc., poco meno di 46.000 euro (23,5%) per lubrificanti, circa 23.000 euro (11,8%) per costumi e manette e 22.500 euro (11,5%) per biancheria. In coda, i preservativi per i quali la spesa complessiva è pari a oltre 17.000 euro (8,9%). Sono 25 i luoghi di scambio che l’Eurispes è riuscito a monitorare in Calabria. Tra questi parcheggi, pinete, parchi, autostazioni e persino stazioni di servizio dove oltre al rifornimento di carburante, se lo desideri, hai la possibilità di trovare la “tua anima o le tue anime gemelle”. Infatti, nei luoghi di scambio ce n’è per tutti i gusti sessuali e le esigenze climatiche: si possono trovare, di giorno e di notte, a piedi o in auto, gay e bisex ma anche coppie e single.
In alcuni casi, addirittura, come nel Catanzarese, se “vuoi scambiarti” puoi optare per i mesi estivi o scegliere la stagione invernale. La provincia più scambista risulta quella di Catanzaro con all’attivo ben 12 luoghi dedicati pari al 48 per cento del totale. Seguono Cosenza (7 punti di incontro) e Reggio Calabria (4 punti di incontro). In coda, con un luogo di scambio a testa le province di Crotone e di Vibo Valentia. “Numeri e cifre ricavate in questa indagine sul porno made in Calabria – si legge nella nota dell’istituto – sono il risultato di stime ed elaborazioni realizzate dall’Eurispes Calabria sulla base delle informazioni statistiche e delle osservazioni contenute nel quarto Rapporto sulla pornografia presentato dall’Eurispes nel mese di maggio del 2005. Il rilevamento dei prezzi e delle quantità vendute di cassette vhs, dvd e “giocattoli del sesso” è stato ottenuto inferendo sui 400 sexy shop monitorati in Italia i prezzi unitari medi e la quantità media di articoli porno ricavati da un’attività di ricerca sul campo realizzata in alcune città campione italiane. L’Eurispes Calabria ha moltiplicato le dimensioni unitarie medie ottenute (prezzi e quantità) per il numero di sexy shop calabresi presenti sulle Pagine Bianche”.
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