Il vulcano Catanzaro, per mesi in sonno, ha eruttato di colpo. Ieri è stata una giornata particolare: la squadra e il tecnico Gigi Cagni sono stati contestati duramente nel corso dell’allenamento ( con lancio di uova e pomodori). Non solo, un paio di ore prima all’interno dello stadio il presidente giallorosso, Claudio Parente, in una conferenza stampa ( annunciata lunedì sera nel corso di una trasmissione radiofonica) aveva spiegato le scelte della società . Parente ha ribadito la piena fiducia a Cagni ( anche nel caso di una sconfitta a Treviso), annunciato una mini rivoluzione nel prossimo mercato ( « resteranno solo i giocatori motivati, mentre ci rinforzeremo seguendo le indicazione del tecnico » ) e ridimensionato il caso Corona ( « non sarà ceduto » ) che ha dato il via all’eruzione. Un atto dovuto, vista la grave situazione in cui versa il Catanzaro ( terz’ultimo e reduce da tre sconfitte consecutive) e dall’ambiente avvelenato: spogliatoio spaccato, allenatore in rotta con diversi giocatori e le voci di mercato a distrarre la rosa, compreso l’attaccante Giorgio Corona, 30 anni, 19 gol nella scorsa stagione conclusa con la promozione in B.
A questo punto, però, è il caso di riavvolgere il nastro perché i problemi del Catanzaro non nascono certo negli ultimi giorni. La nuova società ( da giugno è entrato a far parte della società giallorossa l’imprenditore Nino Princi) nella scorsa estate si era convinta d’aver allestito un gruppo di prima qualità , impreziosito dall’acquisto di Benny Carbone. La campagna acquisti, però, non era stata avallata da Piero Braglia: l’allenatore pretendeva la riconferma in toto ( o quasi) dei giocatori che avevano vinto il campionato. Il matrimonio entra di fatto in crisi e dopo cinque giornate il tecnico toscano ( scaricato dai calciatori) è esonerato. Al capezzale del malato arriva Cagni. I metodi da sergente di ferro sembrano domare lo spogliatoio irrequieto e la squadra conquista 7 punti in 4 gare. Ma basta l’infortunio di Carbone a spezzare l’equilibrio. Il fumo inizia a fuoriuscire dal vulcano: « Occorrono rinforzi » , afferma il tecnico.
Una frase che mette in allarme i giocatori. Il toto mercato impazza e si concentra su Corona, corteggiato da Napoli e Avellino. L’attaccante nella scorsa settimana rilascia dichiarazioni infuocate: « C’è un clima pesante intorno alla squadra, non ci divertiamo e questo influisce sulle nostre prestazioni. Io sto bene a Catanzaro, ma se non cambieranno certe cose prenderò in considerazione eventuali richieste di altre squadre » . Un vero e proprio atto d’accusa che secondo i più informati avrebbe portato un piccolo gruppo di giocatori a chiedere alla società l’esonero di Cagni.
L’eruzione è di fatto iniziata. Il tecnico domenica scorsa a Torino manda in tribuna Corona ( gara persa 3- 0) che polemizza sotto gli occhi dei tifosi con il presidente.
I tifosi giallorossi sono disorientati e chiedono alla società una presa di posizione. Cosa che avviene puntualmente ieri. E Parente sgombra ogni dubbio: « Cagni non è in discussione, ha la nostra piena fiducia. La squadra sarà rinforzata secondo le sue indicazioni. Andrà via chi non gradisce di restare. Non solo, i giocatori dovranno dimostrare sul campo il loro attaccamento alla maglia.
Corona? Per noi è incedibile. I tifosi stiano tranquilli: se tutti remiamo nella stessa direzione, non ci saranno problemi a raggiungere la salvezza » .
Parole che non fermano la lava della contestazione: ieri pomeriggio i tifosi arrivano in massa ( circa 500) allo stadio Ceravolo, presidiato dalla polizia, attrezzati con megafoni, pomodori e uova ( lanciate in buon numero).
Il lungo colloquio negli spogliatoi fra squadra e dirigenti aumenta la tensione. Alle 16.20 i giocatori sbucano dal tunnel e i tifosi si spostano nel settore più vicino al campo. Partono i primi cori contro Cagni, invitato alle dimissioni e ritenuto il maggiore responsabile della crisi. La contestazione non risparmia la squadra, compreso Benny Carbone. che domenica salterà la gara di Treviso per squalifica così come Briano. Insulti anche all’indirizzo della società . Applausi e consensi solo per Corona. Protetta dalla polizia, la squadra verso le 18.30 guadagnava l’uscita da una porta secondaria dello stadio.
Ma il vulcano Catanzaro resta attivo.
Francesco Ceniti
(ha collaborato Fabio Blasco)