Prendiamo atto con moderata soddisfazione del momentaneo “stop” che il presidente Scopelliti ha posto rispetto all’anomalo protocollo d’intesa che avrebbe dovuto portare a Cosenza alcuni corsi sanitari tramite non già la Facoltà di Medicina di Catanzaro bensì attraverso quella romana della Sapienza. Cosa da noi stigmatizzata più volte e bollata come anticamera di un’anomalia ancora più eclatante, ossia la creazione di un’irragionevole seconda facoltà medica in Calabria. Pertanto, e sempre che la notizia dello “stop” fosse vera, non potremmo che accogliere favorevolmente il “rinsavimento” del Governatore in relazione a tale questione, la quale, assieme ad altre vicende inerenti la sanità, da mesi è oggetto di nostre sistematiche pressioni sulla classe politica locale. Ma per conferire certezza alla scelta di ritenere unica nel territorio regionale la scuola medica della UMG, la Regione deve trasformare in atti ufficiali tale saggia decisione.
Analogamente, da mesi chiediamo chiarezza sulla Cardiochirurgia e sul Polo Oncologico. Sulla prima siamo ancora fermi ai 20 posti letto assegnati all’Ospedale Morelli di Reggio e “zero” posti letto all’Università di Catanzaro: attendiamo perciò la concretizzazione di quanto dichiarato dal governatore – per ora solo attraverso un verbale, privo di valore giuridico, esposto in occasione del famoso consiglio comunale sulla sanità – in merito alla salvaguardia del presidio cardiochirurgico universitario.
Sul Polo Oncologico invece le cose sono molto più oscure e non già o non solo per motivi finanziari, bensì per le ambiguità che stiamo leggendo in questi ultimi mesi: pare infatti che un imprenditore crotonese assai vicino agli ambienti regionali sia in procinto di realizzare un polo oncologico nella città pitagorica. Tutto lecito, per carità. Purché non si sia di fronte a manovre preconfezionate al fine di chiudere il Polo Oncologico catanzarese per aprirlo e convenzionarlo altrove. Ma ciò apparirebbe di una tale gravità e di un tale mostruoso conflitto d’interessi che, da parte nostra, riteniamo inverosimile uno scenario siffatto. Ciononostante, sarebbe utile e doveroso un chiarimento da parte della Regione, tanto più che la generale disastrosa situazione della Sanità in Calabria non può derogare ai metodi della trasparenza. Intanto esprimiamo solidarietà ai lavoratori del “Campanella” che non conoscono il proprio destino rispetto alla situazione sopra menzionata e che in queste ore si è ulteriormente aggravata di voci secondo cui sarebbe stata creata un’apposita Commissione regionale, costituita solo da esponenti crotonesi, volta a valutare l’accreditamento del paventato Polo oncologico pitagorico!
Almeno su questi argomenti, che esulano da questioni ideologiche, bisognerebbe procedere con maturità e unità d’intenti anziché assistere ai battibecchi fra partiti. Ecco perché, a fronte di un’auspicabile visione razionale quale può essere quella di evitare sprechi e doppioni, non comprendiamo quei dieci consiglieri regionali della sinistra che – al contrario – pretendono che di doppioni e di sprechi continui a vivere la Calabria. E se gli esponenti politici catanzaresi della destra mostrano un imbarazzante accondiscendenza ai desiderata di Scopelliti, quelli della sinistra non sono da meno giacché tacciono sulle vicende che riguardano la sanità, e non solo, del capoluogo. I nostri vicini, invece, abbattono gli steccati e fanno quadrato persino su cose irragionevoli come stanno facendo Oliverio e i fratelli Gentile a Cosenza in merito alla illogica battaglia per la facoltà di Medicina nella città brutia, o a Crotone per l’Oncologia.
A Catanzaro ed in Calabria serve maturità politica. Ma prima d’ogni cosa si faccia chiarezza – con atti ufficiali – su quanto il nostro Movimento, che non è legato a nessun carrozzone, sta segnalando da anni