Una scossa sismica di magnitudo 3.9 è stata registrata alla 15.41 tra Calabria e Basilicata. La sala situazione Italia del dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Sistema nazionale di protezione civile. Dalle verifiche effettuate, l’evento – con epicentro individuato tra i comuni di Viggianello e Rotonda in provincia di Potenza e Morano Calabro e Mormanno in provincia di Cosenza – risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose. I terremoti avvenuti oggi nella zona del Pollino rientrano nello sciame in atto in questa zona dal 2010. «L’area è stata caratterizzata nel 2010 da un’attività sporadica e nel 2011 da fasi di attività alterne, mentre dal 2012 l’attività è diventata più costante», osserva il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Negli ultimi due anni e mezzo i terremoti hanno interessato principalmente due aree: una localizzata più a Ovest, dove sono avvenute le scosse più importanti, come quella di magnitudo 5 dell’ottobre 2012, e una localizzata circa dieci chilometri più a Nord-Est. È in quest’ultima che è avvenuto oggi il terremoto di magnitudo 4 avvertito dalla popolazione, seguito di almeno sette repliche, le maggiori delle quali di magnitudo 2,6 e 2,3. «Nel tempo questa sequenza ci ha abituato ad alti e bassi; negli ultimi mesi si era tranquillizzata, ma non si è mai interrotta», rileva ancora Amato. A generare questi terremoti è l’estensione della crosta terrestre perpendicolarmente rispetto all’Appennino, analoga a quella che si avverte ovunque lungo la catena montuosa. Le scosse di oggi, prosegue il sismologo, «sono avvenute in una zona la cui sismicità è poco nota dal punto di vista storica». Per questo motivo i ricercatori dell’Ingv continuano a studiarla costantemente.
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