LA POLIZIA AL COMANDO MILITARE ESERCITO “CALABRIA”: VIOLATI I DIRITTI DI UN DIRIGENTE SINDACALE
Stamattina gli uomini della volante della Questura di Catanzaro sono stati chiamati ad intervenire presso i locali del Comando Militare Esercito “Calabria”, a seguito della segnalazione del Responsabile regionale Difesa sig. Corrado DIDONNA.
L’intervento è stato richiesto in quanto al sig. DIDONNA è stato impedito di partecipare ad una contrattazione sindacale dove erano presenti il Comandante dell’ente e tutti i sindacati legittimamente convocati al pari della Federazione RdB/CUB per definire l’assegnazione dei premi di produzione per l’anno 2008.
Il sig. DIDONNA in passato coordinatore del settore Difesa per la UILPA , ha nei giorni scorsi aderito alla Federazione RdB P.I. assumendo la carica di Responsabile Regionale del comparto Difesa ed oggi come al solito, era a tutelare gli interessi delle lavoratrici e lavoratori all’interno della Caserma Pepe di Catanzaro.
L’esclusione era stata proposta inizialmente da un altro Dirigente sindacale presente , il quale sosteneva che la RdB non è firmataria del contratto collettivo nazionale per il settore ministeriale; tale posizione era stata ampiamente contestata dal sig. DIDONNA e da alcuni componenti della R.S.U. di sede ma non ha fatto altro che indurre l’Amministrazione presente ha proporre l’esclusione dalla concertazione del rappresentate del RdB/CUB; inoltre qualche rappresentante sindacale ha rivolto nei confronti dello stesso DIDONNA pesanti insinuazioni circa la sua attività sindacale nonché il suo impegno in attività socio-culturali anche al di fuori dell’ambiente lavorativo, che hanno indotto quest’ultimo ha chiedere ed ottenere l’intervento delle volanti della Questura di Catanzaro, per ristabilire i civili canoni della discussione.-
Questa Federazione ,informata dei fatti, ha immediatamente diffidato il Comando Militare Esercito “Calabria” a riprendere le corrette relazioni sindacali ed inoltre il sig. DIDONNA, assistito dal suo legale di fiducia, si è riservato di agire nelle sedi Giudiziarie competenti per quanto accaduto e dichiarato agli agenti della Polizia di Stato.-