Se qualcuno viene a dirci che questo Governo porrà veri paletti normativi per la grana “Sicurezza”, solo una grande risata sarà la nostra risposta.
Una risata che nasconderà il pianto di chi, ogni giorno per lavoro e per dovere, si accosta ad un simile delicato aspetto del vivere civile.
In attesa del varo di un pacchetto sicurezza che nasce già come aborto di un elite governativo lontana anni luce dalla gente e dai tutori dell’ordine, si pensa bene di infliggere nuovi e mortali colpi alla Polizia di Stato ed al cittadino onesto, a colui che paga le “bellissime tasse” e che adora essere preso in giro ogni giorno.
Chiudono gli Uffici di Polizia, chiude il distaccamento della Polizia Stradale di Soverato, oggetto sacrificale di una scellerata opera di rinnovamento amministrativo, permutato con il nulla in nome di tagli, risparmi, sacrifici.
E’ una “casta” davvero lontana dalla gente.
Tutto il litorale jonico catanzarese, parte di quello crotonese e di quello reggino rimangono sguarniti, privi del controllo viario, proprio nel momento in cui forte appare il monito delle popolazioni calabresi verso le Autorità competenti per la risoluzione della drammatica vicenda della “strada della morte”, della famosa hainoi SS. Statale 106.
Noi non crediamo in questa follia, riteniamo assurda la chiusura del distaccamento, umiliante la richiesta pervenuta ai poliziotti del distaccamento di Soverato di chiedere un’altra sede di servizio, illogica la decisione di agitare la scure del risparmio dove vive lavoro, sacrificio, dolore e dove si concretizzano non solo le quotidiane risposte all’utenza automobilistica ma anche dove si produce Polizia Giudiziaria, controllo del territorio, polizia di prossimità e soccorso pubblico.
Chiediamo non uno ma due passi in dietro a chi amministra la sicurezza e chiediamo il sostegno della gente.
Del sostegno ne siamo sicuri i passi indietro forse, se attuati, sarebbero l’inizio di un sistema di vicinanza e di concretezza del Governo e del Ministero dell’Interno nei confronti del guano e del magma in cui è crollata la sicurezza calabrese.
Ci risulta altresì che la Dirigenza, attenta alla problematica sollevata da quest’O.S., ha prontamente attivato l’iter burocratico teso ad ottenere non solo un nuovo stabile, interessando l’Amministrazione Comunale, la quale si è sempre resa disponibile alla problematica, ma anche all’ampliamento dei locali e del personale stesso colà operante.
Di contro dopo tutti gli sforzi profusi giunge dal Dipartimento notizia della chiusura di detto Ufficio, inaspettata dai vertici calabresi.
La CONSAP annuncia non solo lo stato di agitazione, ma valuta altre forme di protesta per scongiurare la chiusura del Distaccamento.
Fino ad interessare la Magistratura circa il doloso spreco di denaro pubblico aggravato dalle paventate nuove iniziative amministrative e qualsiasi altra forma d’illecito che possa essere ravvisata.