POLITICA – L’emendamento Misiti sulla Scuola di Magistratura

riceviamo e pubblichiamo

L’emendamento Misiti sulla Scuola di Magistratura è un’opportunità da cogliere. Ora la responsabilità sta tutta nella sensibilità dei nostri parlamentari e dei partiti.

La vergognosa vicenda della Scuola per Magistrati, ripresa negli ultimi giorni anche dal Corriere della Sera, e caratterizzata dallo scippo attuato dal ministro della giustizia Clemente Mastella all’incirca un anno fa, sembra riaccendere le speranze di tanti calabresi rispetto ad una probabile – anche se difficile – restituzione del maltolto. Infatti leggiamo che l’onorevole Aurelio Misiti si è fatto promotore di un emendamento alla Finanziaria in via di approvazione alla Camera dei Deputati: tale emendamento, in sostanza, se approvato, cancellerebbe il criterio inserito da Mastella nella scelta delle sedi territoriali della scuola e ripristinerebbe quello a suo tempo previsto da Tremonti e Castelli. In parole povere Misiti propone di reintrodurre i distretti del Nord, del Centro e del Sud Italia a cui far corrispondere le relative sedi di formazione individuandole, fra i capoluoghi di regione, secondo ragioni di funzionalità e baricentricità. E’ evidente che un tale criterio riassegnerebbe a Catanzaro il ruolo di capitale meridionale della “scuola delle toghe” e restituirebbe all’intera Calabria un pizzico di quella dignità, di quella visibilità e di quelle opportunità che il guardasigilli ha voluto prepotentemente ed arrogantemente levarle.
Così stante le cose non si può allora che invocare con grande energia e forza un intervento decisionista da parte di tutti i parlamentari calabresi. Non solo, bisognerebbe altresì che costoro si adoperassero attraverso i gangli delle rispettive segreterie di partito affinché l’emendamento possa essere condiviso e votato. Non è impossibile, sebbene non nascondiamo le difficoltà che Mastella ribalterebbe sulla stabilità dell’esecutivo nazionale qualora i partiti della maggioranza approvassero l’emendamento Misiti. Ma chi fosse dotato di buon senso dovrebbe realizzare quanta malafede vi sia stata nell’operato del ministro di giustizia allorquando cassò Catanzaro e Latina per sostituirle con Benevento e Firenze. E quante inesattezze continua a dire il guardasigilli per giustificare il suo ingiustificabile operato rispetto a questa vicenda che ha del vergognoso.
Ecco perché, da associazione che insiste sul territorio, non possiamo far altro che sollecitare la classe politica per uno scatto d’orgoglio e di volontà. Ma stavolta questo scatto vogliamo vederlo sul serio. Vogliamo sentire tutti i parlamentari calabresi, della destra e della sinistra, giovani e vecchi, da Castrovillari a Reggio, incitare al voto per approvare l’emendamento che potrebbe restituire alla nostra regione ciò che ingiustamente le è stato sottratto da Mastella.
In questo appello non sono esclusi i parlamentari dell’UDEUR: anzi, proprio costoro avranno l’opportunità di mostrare ai propri elettori ed all’intero popolo calabrese se preferiscono avvantaggiare la propria terra o se, vigliaccamente, vorranno piegarsi ai desiderata ed alla soverchia arroganza del loro capo. Sappiano che il loro silenzio sarà interpretato come una complicità verso il guardasigilli nemico dichiarato della Calabria; viceversa, se sponsorizzeranno con energia e concretezza l’emendamento Misiti, avranno semplicemente fatto il proprio dovere di eletti in Calabria.
Ribadiamo l’appello a tutti i partiti ed alle forze politiche ed un incitamento particolare vorremmo porgerlo al governatore Loiero, ai presidenti delle cinque province calabresi, ai sindaci delle città più importanti e soprattutto a Rosario Olivo. Si adoperino attraverso i percorsi più convenienti all’interno dei relativi partiti. Ma lo facciano subito e con convinzione.

Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della Magna Graecia

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Redazione

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