Poligiovino: DanzaMovimentoTerapia

Organizzato dall’Associazione Ra.Gi. Onlus in collaborazione con Fondazione Betania dal titolo “Insieme Senza Limiti e Senza Tempo”

organizzato dall’Associazione Ra.Gi. Onlus in collaborazione con Fondazione Betania dal titolo “Insieme Senza Limiti e Senza Tempo” e che si svolgerà venerdì 5 giugno alle 16,00 nella Campo di Basket del PoliGiovino a Catanzaro Lido. Ogni laboratorio della durata massima di 4 minuti sarà spiegata dal dottor Stellario Capillo, chirurgo pediatra dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, in tutte quelle che sono state le tecniche impiegate, gli schemi corporei attivati, le strutture psicocorporee stimolate e gli obiettivi raggiunti. La durata dell’intero laboratorio sarà di un’ora e trenta minuti. Quello che sarà visibile è un lavoro globale sull’identità mente, corpo, relazione, che costituisce la base di una efficace pratica di cura e di aggregazione sociale di immediata applicazione nel campo della psichiatria e delle tossicodipendenze, nella riabilitazione di soggetti disabili, nel lavoro educativo e nella formazione, nella prevenzione e nell’intermediazione socio culturale. I protagonisti dell’incontro sono 24 ospiti di Betania del settore Anziani e del Settore Disabili e un gruppo di 20 tra bambini e ragazzi provenienti dall’Istituto M. Pane di Decollatura. “E’ la prima volta che in Calabria ma nello specifico a Catanzaro si può parlare in maniera seria di DanzaMovimentoTerapia come una disciplina multidisciplinare e clinico-applicativa per la riabilitazione delle funzioni psico-corporee e come efficace risorsa di cura – afferma Elena Sodano presidente della Ra.Gi – . Non si diventa Danzamovimentoterapeuti essendo un danzatore o una ballerina, come non si possono attivare laboratori di Teatroterapia, Musicoterapica o Arteterapia essendo solo degli attori,dei musicisti o dei bravi maestri di arte.  Dietro queste professionalità ci sono dai 3 ai 4 anni di studi in scuole specifiche (solo dieci in Italia le scuole di Danzamovimentoterapia regolarmente accreditate dall’Apid, l’Associazione professionale italiana di Danzamovimentoterapia), studi approfonditi, ricerche, investimento personale, formazioni avanzate che si svolgono in varie città d’Italia e fuori dall’Italia. Fino ad oggi ho assistito solo ad esperienze chiamate in maniera impropria “danzaterapia” o indicate con analoghe denominazioni ma che sono solo opportunità ludiche, espressive ed artistiche, alcune vicino alle pratiche di meditazione o dello yoga, altre che somigliano ad aspetti di puro intrattenimento, altre ancora vicine al fenomeno del New Age, della Biodanza o dell’Olodanza. Ma non chiamiamole terapie.  La DanzaMovimentoTerapia, intesa come disciplina clinica, ha ben poco a che vedere con fenomeni di questo genere. Essa infatti è nata in quegli ospedali psichiatrici americani e francesi, dove la grave patologia mentale è stata fin dall’inizio il banco di prova e l’interlocutore privilegiato delle prime danzamovimentoterapeute: Marian Chace, Trudi Scoop, Rose Gaetner. Nella cura di sofferenze o disturbi psichici la Dmt si lascia alle spalle il salutismo superficiale e autoreferenziale di questi fenomeni per confrontarsi spesso con le dure esigenze della clinica anche se non può però rinunciare ad apportare con coraggio, nelle istituzioni e non solo in quelle psichiatriche, il flusso vitalistico del corpo danzante. La lettura del corpo infatti parte dalla compresenza nella modellistica dei fattori mentali, corporei e relazionali che stanno alla base della vita psichica. In Italia la Dmt nasce nel 1997 ed è oggi una realtà istituzionale unitaria in cui i  danzamovimentoterapeuti si raccolgono intorno ad una disciplina specifica orientata a promuovere l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva e psico-sociale e la qualità della vita della persona e che fa riferimento al linguaggio del movimento corporeo e della danza e al processo creativo quali principali modalità di valutazione e di intervento all’interno di processi interpersonali. La Ra.Gi. fa uso della Dmt-Espressivo relazionale che fa riferimento ad elaborazioni teorico-metodologiche diversificate, a partire da una comune radice: la Danzaterapia a orientamento antropologico e psicoanalitico (F.Schott-Billman) ispirata alle danze di pulsazione e in specie all’Expression Primitive di Herns Duplan”.

Autore

Salvatore Ferragina

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