A circa tre mesi di distanza dal primo incontro, il Catanzaro si ritrova di nuovo al cospetto del Picerno. Senza il mercato di mezzo, Vivarini dovrà affrontare gli stessi giocatori. Il fatto, però, che la rosa sia rimasta la stessa, non vuol dire che i lucani non abbiano cambiato pelle durante le partite. Il Picerno è una squadra che ha sempre creduto nel filo conduttore del gioco, anche nei momenti di difficoltà. Longo non ha mai abdicato ai propri principi, ma ha adottato piccoli aggiustamenti che lo hanno portato a costruire una delle squadre migliori del girone C per rapporto tra aspettative e rendimento effettivo. I numeri dicono che ad oggi il Picerno è la squadra più in forma del campionato. Non perde da otto partite consecutive e vanta quattro vittorie nelle ultime quattro giornate. Dopo un inizio un po’ zoppicante, la continuità di risultato ha issato i rossoblu fino al settimo posto, in una classifica cortissima in cui la quarta forza del campionato, la Juve Stabia, dista appena due punti.
Ad un girone dal 4-0 della prima partita, il Catanzaro ha continuato a macinare gioco e risultati. Se, però, c’è qualcosa di cui i giallorossi sono consapevoli, è che non si può assolutamente sottovalutare il Picerno. Lo abbiamo imparato sulla nostra pelle, nella fase iniziale di quella gara di settembre. Nonostante la sconfitta rotonda, la squadra di Longo, probabilmente, è stata quella che ha posto le maggiori difficoltà al Catanzaro in casa. I lucani avevano offerto quarantacinque minuti di pressing alto, precisa costruzione dal basso e triangolazioni sulle fasce, che avevano impensierito il pubblico del “Ceravolo” in più di un’occasione: Gatti arrancava contro Golfo sulla sinistra e senza Fulignati, probabilmente, il Picerno avrebbe agguantato il vantaggio.
Insomma, il Catanzaro conosce bene le insidie della partita di venerdì. Rispetto all’andata, però, non si troverà davanti lo stesso undici, né la stessa disposizione in campo. Dopo una brutta serie di pareggi e sconfitte a inizio campionato, culminata in un 2-2 casalingo contro il Potenza, Longo infatti ha deciso di mettere mano alla formazione. Il tecnico salernitano è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1. La vittoria torna alla dodicesima giornata contro il Taranto. Lì, Rachid Kouda, centrocampista classe 2002, il migliore in campo contro il Catanzaro, si fa espellere. Da quel momento, Longo ne approfitta per schierare Reginaldo al suo posto da trequartista dietro la punta Diop. È la svolta definitiva per il Picerno, che trova gli equilibri giusti tra i titolari, con Kouda pronto a mettere i tentacoli sulle partite a gara in corso. Così, inizia la serie di risultati utili, ultima in ordine di tempo la vittoria contro il Pescara di domenica scorsa: il Picerno è una squadra talmente affiatata da poter vincere all’”Adriatico” nonostante l’assenza di titolarissimi come il difensore Ferrani, il mediano De Ciancio, le ali Golfo ed Esposito e gli acciacchi di Reginaldo, costretto a partire dalla panchina.
Come gioca il Picerno
Ma cos’è cambiato davvero nel passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1? La presenza di due mediani, invece di uno solo, garantisce innanzitutto maggior copertura: se si perde il possesso sulla trequarti durante un attacco, invece di un solo mediano, dietro la linea della palla ne restano due pronti a tamponare la transizione avversaria. La coppia di centrocampo è composta da capitan Dettori, che si occupa della regia, e da De Ciancio, uomo di equilibrio, che dopo aver saltato Pescara per squalifica dovrebbe tornare nel cuore del centrocampo lucano.
Tra i due, Dettori è quello che partecipa di più alla fase di prima costruzione. È raro vedere squadre del livello del Picerno avere le idee chiare su come far partire il possesso dal basso. Longo ha lavorato molto su questo aspetto. La sua squadra con i passaggi sa attrarre il pressing avversario per creare spazio alle spalle della difesa, da sfruttare, a seconda delle evenienze, con una circolazione sul corto o con palloni diretti per gli scatti profondi delle ali.
A proposito di ali, Golfo ed Esposito hanno saltato per infortunio la partita di Pescara. Un loro recupero sarebbe cruciale per rendere il Picerno più minaccioso. Dovessero ritornare a disposizione, stavolta incontreranno la difesa titolare del Catanzaro. A Scognamillo, come spesso gli è accaduto, spetterebbe la marcatura del più estroso degli avversari, Golfo, un’ala abile in dribbling e conduzione. Golfo si occupa di portare la palla nei pressi dell’area, mentre dal lato opposto Esposito è più concentrato sulla finalizzazione: con sei gol è lui il capocannoniere della squadra. In mezzo a loro agisce Reginaldo, chiamato a cucire la manovra con la sua qualità. La tecnica di Reginaldo, a trentanove anni, è stata in grado di mettere in secondo piano un giovane di prospettive come Kouda, che però, dalla panchina, col suo fiuto degli spazi, sa essere una presenza minacciosa per gli avversari.
Venerdì si affrontano due squadre in un gran momento di forma. Vedremo se al “Donato Curcio” il Picerno riuscirà ancora una volta a mettere in difficoltà il Catanzaro.
Paura di tutti rispetto per nessuno.
Comunque si dice rispetto di tutti paura di nessuno…..
Il campionato comincia venerdì. Bisogna restare concentrati ed essere ancora più determinati di prima. Ci aspetta un turno difficile e certe partite si vincono anche con il cuore. Dimentichiamoci dei record e puntiamo la B partita dopo partita. Pensiamo solo a noi stessi, a come migliorare. Forza grande Catanzaro. Forza Aquile!!!
Partita insidiosa soprattutto per le dimensioni del campo mi pare sia pure sintetico.
Si
State guardo da 20 settimane facciamonuna camera di goal. Abbiamo una media di 3 goal a partita. Ma smettetela. Siamo il catanza e nduva jamu jiamu o cora vi lassamu e u c.. vi rumpima
Campetto tipo pollaio. Trappola mortale per gli avversari. Ci vuole un colpo di culo, altrimenti sono cazzi acidi. I topi di fogna vinceranno con il Messina derelitto, anche senza comprare la partita. Il resto ve lo lascio immaginare.
State gufando da 20 settimane e puntualmemte facciamo una caterba di goal. Abbiamo una media di 3 goal a partita. Ma smettetela. Siamo il catanzaro e nduva jamu jiamu o cora vi lassamu e u c.. vi rumpima
Capisco Stranieronellanotte che e’ un culistro. Sono 15 partite che duce la stessa cosa in modo poi, come fece col Foggia quando abbiamo pareggiato dopo tante vittorie, da dire…io lo avevo detto. Ma e’ un culistro come sj dice a catanzaro. Ma Freccia e Via Paglia mj meravigliodi voi