Catanzaro Night News

Piazza Montenero; Corsi e Costanzo affondano i colpi

Interrogazione al Sindaco, all’assessore all’urbanistica, e all’assessore alla mobilità

Nel mezzo della piazza Montenero sono stati piantati, in questi giorni, degli alberi ornamentali ad alto fusto all’evidente fine di cercare di nascondere la bruttura costituita dall’improvvida nuova opera che l’Amministrazione Olivo sta ultimando, con la realizzazione di un pensilina (corrispondente a fermata di mezzi pubblici), di edicola per giornali e bagno pubblico.

E’ stata aggiunta, poi, alla lesione urbanistica anche quella botanica: gli alberi piantati sono tali da essere destinati ad assumere dimensioni monumentali per cui, la loro piantumazione (che è ampia anche quanto alla radicazione), non può essere effettuata come se si trattasse di una siepe di arbusti di media taglia intervallati a piccola distanza, ma richiede un considerevole distacco tra i tronchi. Questo perché vi sia lo spazio occorrente alla crescita ed allo sviluppo della chioma che può raggiungere, con il tempo, proporzioni monumentali e stupende come avviene sul lungomare di Reggio Calabria. 

Città che, ora, grazie a una Amministrazione efficiente e capace ha conquistato livello di riconoscimento metropolitano mentre Catanzaro, ancorché Capoluogo di Regione, conserva solo il “pennacchio”, versando in una condizione di abbandono che non le consente nemmeno di “vegetare” (così come non potranno vegetare convenientemente i detti alberi piantati troppo vicini gli uni dagli altri e senza il rispetto delle regole di botanica).
Il complesso edilizio, che ha il suo centro nel bagno pubblico (e che alla fine del mandato sembra essere proprio destinato ad essere il monumento rappresentativo della Amministrazione Olivo) va pertanto smontato e rimosso anche perché non solo è di pessimo gusto estetico, ma è caratterizzato da una collezione di illegittimità.

E, infatti, il complesso occupa, innanzitutto, il centro della piazza e delle strade che nella stessa convergono ed insiste pertanto sul demanio stradale. Per il cui diverso utilizzo sarebbe necessaria la sdemanializzazione (da attuarsi con atto e procedimento vincolato di competenza esclusiva del Consiglio Comunale).
La semplice lettura del cartello di cantiere apposto in bella mostra, inoltre, attesta che non vi è concessione edificatoria ( o permesso di costruire) che è necessario anche nella forma della “validazione” prevista per le opere pubbliche e l’assenso edilizio, poi, avrebbe richiesto una variante urbanistica (che non sembra essere attuata nemmeno come variante speciale a fronte di un progetto regolarmente approvato). 
Ed ancora il cartello medesimo indica come progettista un tecnico che non risulta abilitato nemmeno all’esercizio della attività professionale e non si comprende, inoltre, come in tali condizioni, possa essere stata affrontata ed erogata la relativa spesa che, in difetto dei presupposti, integrerebbe una ipotesi di danno erariale perseguibile dalla Corte dei Conti. Per limitare tale pregiudizio, però, sta il fatto che (trattandosi di opera leggera) la stessa ben può essere smontata ed utilizzata diversamente.
Pertanto, i sottoscritti consiglieri comunali interrogano le SS.VV. con richiesta di risposta urgente e scritta al fine di avere spiegazione sui profili evidenziati e per sapere se e come verrà perseguita ogni illegittimità ed attuata la rimozione di quanto illecitamente realizzato.


Autore

Salvatore Ferragina

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