«La vertenza è nazionale e la cassa integrazione è ministeriale. Ribadisco la volontà della Regione Calabria di voler avviare le procedure per la concessione degli ammortizzatori sociali a due condizioni: che ci sia il nulla osta da parte del Ministero allo Sviluppo economico e che esista un valido referente aziendale. Regione Calabria e Tribunale si muoveranno in maniera indipendente. Non avallo accordi da parte di un’ipotetica azienda e risultanti da lettere che al posto di firme contengono geroglifici, tutti possono apporre firme su una carta».
Non ha lasciato adito a dubbi la dichiarazione che l’assessore al Lavoro Mario Maiolo ha rilasciato ieri a Gazzetta del Sud nella sede dell’Unità di crisi. Ci ha consentito in via del tutto straordinaria di prendere parte al tavolo tecnico, convocato con la triplice in presenza di una delegazione di lavoratori e della dirigente al ramo Marinella Marino, per discutere della questione Phonemedia, solo per mettere in chiaro alcuni punti fermi e per consentire una corretta divulgazione delle informazioni.
Come avevamo su questa testata più volte sottolineato non ci sarà nessuno accordo concluso con l’azienda ad iniziativa della Fistel Cisl che verrà automaticamente preso in considerazione dalla Regione Calabria. Non lo vogliono la stragrande maggioranza dei lavoratori. «Saremo costretti ad avere di nuovo come referente quella stessa azienda che in questi mesi ci ha truffati ed è sparita con i nostri soldi. Sono sei mesi che non percepiamo lo stipendio e non riporremo la nostra fiducia in chi ci ha solo sfruttati».
Non lo vuole la Regione. «Non si può prescindere dal passaggio nazionale. Siamo al punto in cui il Ministero allo Sviluppo economico nella figura del dottor Mastropietro – ha aggiunto Maiolo – deve indicarmi come rappresentante della Regione Calabria, nel momento in cui lo dovesse fare, sono disposto ad andare a Roma anche il giorno delle votazioni, ma se non c’è un soggetto che può attivare gli ammortizzatori sociali, io non posso fare nulla. Speriamo che il Ministero contribuisca poi sul piano finanziario all’erogazione degli ammortizzatori, altrimenti garantiremo noi».
Poi rivolgendosi ai rappresentanti della Cgil, Cisl, Uil, li ha esortati «a mettere da parte ogni divisione, divisi non si va da nessuna parte». La Regione Calabria manderà tutta la documentazione presentata dai lavoratori, incluso l’accordo firmato tra Fistel Cisl e azienda, al Ministero, dove è stato, tra l’altro, attivato un osservatorio nazionale per monitorare la gestione e l’erogazione dei finanziamenti dei call center. I lavoratori e le rappresentante sindacali adesso attendono le udienze del giudice fallimentare di Vibo Valentia fissate per il 14 e il 16 marzo.
«Ci auguriamo che questo giudice – ha detto Daniele Carchidi segretario provinciale Slc/Cgil – si pronunci come quello di Novara per il Gruppo Phonemedia Raf sequestrando l’azienda e nominando un commissario o un custode giudiziario con tutti i poteri del commissario e che si proceda come ha disposto il giudice di Novara all’immediata erogazione degli ammortizzatori sociali».
«Constatiamo con stupore – ha aggiunto Nicola Coppoletta segretario generaleUilcom Calabria – che la Fistel di Catanzaro che fino a ieri dava per certo una continuità con l’azienda, adesso difende la cassa integrazione ministeriale».
All’incontro erano inoltre presenti: Donatella Bruni segretario generale Cgil Vibo Valentia, Luigi Veraldi della Cgil Calabria, Francesco Arena segretario provinciale Slc-Cgil, Luciano Prestia segretario regionale Uil, Valeria Barbuto , Marina Gallo, Francesco Voci e Saverio Paone della Rsa, Domenico Luppino segretaro generale Fistel Cisl e Francesco Canino segretario generale aggiunto della Fistel Cisl.
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