Gli uomini della Dda di Catanzaro hanno perquisito questa mattina le redazioni di RTL. L’operazione è stata richiesta dal pm Pierpaolo Bruni e intende fare luce su presunti rapporti tra l’emittente radiofonica e la cosca della ‘ndrangheta Tripodi, di Vibo Valentia, il cui capo (Nicola) secondi gli investigatori percepirebbe un reddito dalla società Gest.i.tel S.r.l. di Bergamo, che si occupa di telecomunicazioni fisse e il cui capitale sociale è suddiviso tra Hit Radio, Rtl 102.500 e Claudio Rizzo. La notizia è stata data dal Fatto Quotidiano, lo stesso giornale che in un articolo del maggio scorso in seguito all’arresto di Nicola Tripodi rivelò che il boss era “dipendente della Gesti.tel. S.r.l. società controllata dalla R.T.L”.
L’obiettivo degli inquirenti è quello di scoprire per quali ragioni la società, che si occupa di telecomunicazioni, avrebbe dovuto assumere un personaggio di spicco della criminalità organizzata calabrese, e se quest’ultimo avesse effettivamente delle competenze nel settore radiofonico. Non solo: secondo la polizia giudiziaria un altro uomo assunto da RTL sarebbe Fausto Congestrì, uomo da tenere sotto osservazione perché intercettato a parlare proprio con Tripodi di affari nell’edilizia milanese.
Già nel 2009 i carabinieri comunicavano che “Nicola Tripodi ha costituito la F.C. Global Service per entrare verosimilmente nei lavori della ricostruzione dell’Aquila”, aggiungendo che “Anche Fausto Congestrì non risulta estraneo agli interessi di Tripodi e, sempre con maggiore frequenza, si sposta con quest’ultimo, sia a Caserta che in Abruzzo”.